La Jornada – Mercoledì 2 gennaio 2008
Affermano che agenti della Pubblica Sicurezza sarebbero implicati nelle violenze
Basi dell’EZLN denunciano nuove aggressioni da parte di membri di Opddic
Poliziotti di San Cristóbal de las Casas potrebbero eseguire degli sgomberi nella riserva ecologica
HERMANN BELLINGHAUSEN

Ocosingo, Chis. 1º gennaio - A chiusura del 2007 si sono verificate nuove aggressioni contro le basi di appoggio zapatiste nella regione Agua Azul da parte di membri (o "ex membri", non si sa più) dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic). Il 29 dicembre, Pablo Silvano Jiménez è stato ferito da colpi d'arma da fuoco da poliziotti settoriali e da un membro di detto gruppo nella comunità Betel Yochiv, vicino ad Agua Clara.

Due giorni prima, il 27, Julio Hernández Gómez è stato aggredito a colpi di machete nella ranchería Agua Azul Chico, da membri di Opddic della comunità Cascadas Agua Azul. Questi appartengono al gruppo che molto rumorosamente il 20 dicembre "ha consegnato" le armi al segretario di Giustizia, Amador Rodríguez Lozano e che si è perfino "dissociato" dall'organizzazione e dalla "violenza", sebbene chiedesse l'intervento della polizia per sgomberare gli zapatisti.

Questo avviene in un contesto di minacce ed aggressioni contro le basi zapatiste in diverse parti. Quindi, esiste la possibilità che la polizia di San Cristóbal de las Casas tenti di sgomberare, questo mercoledì, le basi dell'EZLN della Riserva Ecologica di Huitepec, come "promesso" dal nuovo sindaco coleto, Mariano Díaz Ochoa, ai priisti di Alcanfores, comunità vicina. Questi, inoltre, hanno ostentato di essere armati, "nel caso Díaz Ochoa non mantenga la parola".

Sembra essere in pericolo anche la popolazione di San Patricio, municipio autonomo La Dignidad, nella zona nord, dove i priisti vogliono espellere le famiglie zapatiste, e questo lunedì "li avevano già circondati", secondo informazioni non confermate.

La giunta di buon governo (JBG) Corazón del arco iris de la esperanza, del caracol di Morelia, ha denunciato che Silvano Jiménez, di 41 anni, è stato raggiunto da colpi di pistola calibro .9 millimetri da Elías Jiménez López, dello stesso villaggio Betel Yochib e membro di Oppdic, il quale lo ha inseguito, "scortato da due elementi della polizia settoriale dello stato. Fino ad ora non si conoscono i loro nomi ma sono stati riconosciuti dalle loro uniformi", aggiunge la JBG.

Quando Jiménez López ha cominciato a sparare (dall’auto della polizia, come ha riferito lo stesso Capise questo lunedì) Silvano Jiménez si è messo a correre. "Allora hanno cominciato a sparargli anche gli agenti di Pubblica Sicurezza Pubblica ed è stato così ferito alla gamba destra. Il compagno ha continuato a scappare ma dopo circa 153 metri è crollato gridando: 'mi stanno ammazzando'. Sentendo il compagno chiedere aiuto, i poliziotti che viaggiavano su un'auto con targa 031 della polizia settoriale del municipio di Palenque, si sono ritirati.

Il compagno è rimasto a terra al bordo della strada gravemente ferito, con una pallottola di arma AR-15, calibro 5.53, della polizia settoriale". Lì è stato soccorso dal fratello.

I fatti sono avvenuti nel territorio della regione autonoma San José en Rebeldía (municipio ufficiale di Chilón). "È stato ispezionato il luogo dei fatti e sono stati ritrovati 11 bossoli .9 millimetri ed uno di AR-15, 5.53 millimetri, ora nelle mani della JBG di Morelia".

La giunta denuncia la complicità con l'aggressore menzionato di Abel Deara Hernández, Gaspar Gómez Álvaro, Emilio Hernández Pérez, Sebastián Guzmán Deara, Carlos Deara Muñoz, Juan Saragos Luna, Sebastián Moreno Pérez, Miguel Saragos Luna, policía local de ejido Betel Yochib; Francisco Guzmán Hernández, Miguel Hernández Moreno, de Agua Clara; Gaspar Deara López, e l’agente ausiliare di Betel Yochib Gaspar Guzmán Álvaro. Tutti, "complici della banda paramilitare".

Le autorità autonome ritengono responsabili dell'accaduto i governi federale, di Felipe Calderón, statale, di Juan Sabines, e municipale, di Antonio Moreno López, a Chilón.

Intanto, nel villaggio di Agua Azul Chico, il giorno 27, alle 21 circa, "un fratello di questa comunità di nome Julio Hernández Gómez, di 20 anni, collaboratore del nostro municipio autonomo, è uscito di casa per fare i suoi bisogni", riferisce la stessa JBG di Morelia. A circa due metri da casa, un gruppo di membri di Opddic, dell'ejido Cascada Agua Azul (municipio di Tumbalá) l'aspettava con i machete.

"Questo gruppo l'ha aggredito con machete ed il fratello è scappato ma dopo 32 metri è caduto. Lì hanno continuato a colpirlo. In quello momento sono accorsi i famigliari di Julio Hernández Gómez ed hanno visto che due persone lo tenevano mentre un altro lo colpiva col machete. I suoi familiari l'hanno difeso ed hanno disarmato queste persone che sono fuggite e sono state riconosciute come membri di Opddic".

Hernández Gómez "è rimasto gravemente ferito da colpi di machete in fronte ed ha pagato col sangue il solo fatto di appoggiare la nostra organizzazione", precisa la giunta ribelle. "I fratelli che collaborano da anni subiscono violenze e minacce, insieme ai compagni basi di appoggio del nostro municipio autonomo".

In questo caso, la JBG sottolinea la complicità con gli aggressori di Salomón Moreno Lopez, leader di Opddic e tesoriere della cooperativo Ecoturística Indígena che "ha consegnato le armi" al governo, oltre a José Alberto Urbina López, Enrique Moreno Álvaro ed altri ejidatarios “ecoturísticos” di Agua Azul.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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