La Jornada – Domenica 30 settembre 2007
Riterrà responsabile il governo del Messico di qualsiasi danno all’integrità degli zapatisti
Un comune italiano chiede la cessazione delle ostilità contro le comunità dell’EZLN
La JBG de La Realidad smentisce un presunto tentativo di sgombero contro il villaggio 24 de Diciembre
Hermann Bellinghausen

Autorità municipali di Pescara (Italia) hanno chiesto al governo del loro paese di intervenire presso il loro omologo in Messico, ristendendolo responsabile dell’integrità dei membri del consiglio municipale autonomo di San Andrés Sakamch’en de los Pobres (Chiapas), che sono stati minacciati di morti da presunti paramilitari la settimana scorsa.

Attraverso il legislatore Maurizio Acerbo, il “consiglio comunale” di Pescara, gemellato formalmente con il municipio zapatista, ha sollecitato “tutte le iniziative possibili per fare pressioni sul governo messicano” affinché cessi questa situazione. Questo, tramite la viceministra degli esteri, Patrizia Sentinelli, e del sottosegretario per l’America Latina, Donato di Santo.

Di fronte alle informazioni secondo le quali esistono minacce di morte contro il governo municipale tzotzil, adducendo i presunti paramilitari di Opdic roja la loro opposizione al nuovo mercato autonomo, il comune di Pescara ricorda che ha partecipato alla realizzazione di una rete di acqua potabile a San Andrés e che si mantiene in contatto continuo col suo municipio "gemello".

Copia di questa richiesta è stata consegnata la governo di Felipe Calderón Hinojosa attraverso l'ambasciata messicana a Roma.

Informazione minacciosa e falsa a Las Margaritas

Da parte sua, la giunta di buon governo (JBG) Hacia la esperanza, nel caracol di La Realidad, ha smentito energicamente informazioni governative e militari su un presunto intento di sgombero contro la comunità zapatista 24 de Diciembre da parte degli abitanti di "Gracias a Dios", villaggio paramilitare (cioè, edificato ai bordi della base militare di Rancho El Momón) nella valle di Las Margaritas.

La JBG ha accusato il quotidiano Cuarto Poder di “diffondere notizie false”, che accusano l’EZLN di “detenere” il funzionario Erlindo López Hernández"Non c'entra nessuna delle autorità civili autonome". Secondo la giunta, la notizia giornalistica afferma che "30 zapatisti col volto coperto ed armi di grosso calibro" hanno realizzato questo sequestro. "Chi lo ha preso sono persone di Bademia, San Antonio El Porvenir, Ojo de Agua e Rosario", danneggiate da un progetto ecoturistico che López Hernández ed altri vogliono imporre alle comunità menzionate.

Il fatto è avvenuto da un'altra parte ed ha coinvolto esclusivamente membri del PRI e del PRD. Ciò nonostante, è stata pubblicata una foto che "non corrisponde al posto né ai fatti". Non è la prima volta in poco tempo che informazioni della Segreteria di Governo del Chiapas usano immagini "prese non si sa quando né dove", nelle quali appaiono zapatisti fuori dal contesto. "Del sequestro del signor Erlindo sono colpevoli i governi municipale, statale e federale, perché Juan Sabines e Felipe Calderón stanno aiutando le transnazionali" ad acquisire le ricchezze naturali.

La notizia pubblicata il 24 settembre, raccontava una storia molto diversa: "Ritorna la tensione a Gracias a Dios. Ejidatarios hanno cercato di entrare nel villaggio ribelle 24 de Diciembre per distruggere le capanne (sic) degli zapatisti. Un funzionario dello stato è stato liberato". Si aggiunge che agenti della Polizia Statale Preventiva sono sopraggiunti "per evitare lo scontro", come pure "l'operatore politico" Pascual Cruz Montesino, inviato dalla Segreteria di Governo "per calmare gli animi".

Si afferma anche che i giornalisti presenti sono stati minacciati con machete. Semmai questo fosse accaduto, non sono state le basi zapatiste perché neanche erano presenti. Altre inesattezze nella notizia pubblicata si riferiscono alle comunità coinvolte (si fa riferimento a Nuevo Momón, El Eden e Cruz del Rosario, ma si trattava di altre) ed all'ubicazione di "Gracias a Dios" (a circa 50 chilometri da Las Margaritas e non 300 chilometri come sta scritto).

Quello che rende oziosa questa notizia è che 24 de Diciembre sia minacciata da un gruppo di abitanti delle ultime tre comunità, che questo anno hanno stabilito il centro abitato "Gracias a Dios". "Un ufficiale" del quartiere di Rancho Momón avrebbe detto ai giornalisti: "A causa dell'ostinazione degli ejidatarios nel recuperare (sic) i terreni, difficilmente si potrà evitare che presto o tardi distruggano le capanne (sic) dei ribelli e si verifichi uno scontro". Questa dichiarazione, attribuita ad un ufficiale dell'Esercito federale, sembra piuttosto una minaccia.

Il tentativo di sgombero ha già una data: il prossimo 8 ottobre, 40° anniversario della morte di Che Guevara. In precedenti attacchi contro gli zapatisti, l'Esercito federale ha mostrato una predilezione per effemeridi rivoluzionarie, un tratto chiaramente contrainsurgente che difficilmente proviene dai contadini che svolgerebbero il "compito".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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