La Jornada – Lunedì 30 aprile 2007
In Chiapas vogliono inaugurare un nosocomio non attrezzato
ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

San Cristobal de las Casas, Chis., 29 aprile - Autorità di 12 ejidi e dirigenti di cinque organizzazioni di Ocosingo hanno dichiarato che non permetteranno che si inauguri un ospedale nella comunità di Santo Domingo, nella selva Lacandona, fino a che non sia attrezzato e cessino "le irregolarità" commesse dai funzionari statali.

In un documento indirizzato al governatore Juan Sabines Guerrero, denunciano che "si stanno facendo pressioni sulle donne che partecipano al programma Oportunidades perché firmino e perfino falsifichino firme per chiedere che si inauguri l'ospedale" così come si trova.

Spiegano che i problemi sono cominciati il 22 febbraio, quando il comitato di salute e gli abitanti si sono opposti al fatto che le autorità si portassero via dal nosocomio un’apparecchiatura per la sterilizzazione del valore di 86 mila pesos, presuntamente su ordine dei dirigenti della Segreteria di Salute statale.

"Illegalmente, l'apparecchiatura è stata caricata dal personale dell'ospedale su un furgone bianco della Segreteria di Salute, ma Rosa María López Sánchez, che lavora come intendente, accortasi di questo, era corsa ad avvisare le autorità dell'ejido di Santo Domingp che sono riuscite ad impedire il saccheggio", raccontano.

I manifestanti aggiungono che da allora altri abitanti, probabilmente manipolati dalle autorità, "hanno agito contro le decisioni comunitarie di Valle de Santo Domingo e chiedono che si inauguri l'ospedale così com'è".

Ammettono che è urgente che incominci a funzionare il nosocomio, ma denunciano che gli ejidi e le organizzazioni hanno concordato il 27 febbraio, di opporsi fino a che "non si realizzino le azioni necessarie per garantire la sicurezza del personale, il funzionamento adeguato e la buona assistenza" ai pazienti.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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