Los de Abajo – La Jornada 29 settembre 2007
Gloria Muñoz Ramírez - losylasdeabajo@yahoo.com.mx
Allarme offensiva in Chiapas

Attualmente si sta portando avanti nei territori ribelli zapatisti una delle offensive più allarmanti degli ultimi dieci anni, fprse solo paragonabile con quella intrapresa nel periodo 1997-1998, quando i governi priusti guidarono una campagna militare e paramilitare sanguinosa contro le comunità indigene in resistenza. Dopo il massacro di Acteal e del successivo ed inutile tentativo governativo di disarticolare i municipi autonomi zapatisti, migliaia di voci, individuali e collettive, del Messico e del mondo, si sollevarono per respingere la selvaggia aggressione.

Oggi il paese e le circostanze sono diverse. I mezzi di comunicazione non ci sono né abbondano le voci che si alzino contro l'impunità, ma il clima in Chiapas è teso come allora. Le autorità autonome del municipio San Andrés Sakamchen de los Pobres sono minacciate di morte dal gruppo paramilitare autodenominato Opddic roja. Il pretesto dei paramilitari è che il consiglio zapatista sta per inaugurare un mercato municipale autonomo ed una scuola primaria in alcuni edifici recuperati nel 1994. Contemporaneamente, nella zona nord dello stato, la giunta di buon governo ha denunciato la persecuzione nel municipio autonomo Ak‚abalna, da parte di un gruppo paramilitare formato da circa 50 persone armate e in divisa appartenenti al PRD ed al PRI, i quali che contano sul sostegno dell'Esercito e della polizia dello stato. Le minacce sono perché vogliono togliere loro le terre recuperate che formano la comunità Nueva Revolución.

Un'altra azione contro i territori recuperati è avvenuta a Bolom Ajaw. Qui si è verificata una situazionale allarmante che ha mostrato la strategia unitaria tra i governi federale e statale, i paramilitari ed i mezzi di comunicazione locali (ed alcuni nazionali) che hanno diffuso la versione secondo cui in questa comunità si è verificato uno "scontro" tra "miliziani zapatisti armati" e persone del villaggio. La realtà è che membri dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (paramilitari) hanno ferito tre zapatisti civili disarmati, come parte di una strategia che ha come ogbiettivo quello di sgomberare 41 famiglie zapatiste da 339 ettari recuperati che il governo vuole destinare a "progetti ecoturistici".

Inoltre, questa settimana il PRD chiapaneco è riuscito a mettere insieme zapatisti, perredisti e priisti contro di lui, che hanno denunciato l'inquinamento del fiume della comunità Los Mangos (a Pantelhó) causato dal sistema fognario costruito dal sindaco del PRD, Armando Cruz, famoso per "operare da Cristóbal de las Casas e per i suoi atti di corruzione e per la sua inefficienza".

Il clima in Chiapas è ogni giorno più teso. È preoccupante il silenzio mediatico così come l'indifferenza, deliberata o no, di settori della comunità nazionale ed internazionale. Nel 1997 ci furono avvisaglie allarmanti. Oggi, come 10 anni fa, le comunità zapatiste resistono e costruiscono, contro vento e marea, quell'altro mondo possibile che ha inspirato il mondo intero.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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