La Jornada – Mercoledì 29 agosto 2007
Operativi militari alla ricerca di guerriglieri in tre stati: Chiapas, Oaxaca e Guerrero
ANGELES MARISCAL, OCTAVIO VELEZ E SERGIO OCAMPO

Effettivi dell’Esercito Messicano hanno fatto incursione nel municipio di Venustiano Carranza, Chiapas, alla ricerca di un campo di addestramento e di contadini accusati di appartenere all’Esercito Popolare Rivoluzionario (EPR).

Un operativo simile è stato effettuato nel municipio oaxaqueño di Santiago Pinotepa Nacional, vicino allo stato di Guerrero, dove hanno circondato la colonia popolare della Unión Cívica Democrática de Barrios, Agencias y Colonias (Ucidebac), con il pretesto che i suoi abitanti sarebbero legati a delinquenti e gruppi armati.

Nella sierra di Coyuca de Catalán, Guerrero, agenti della polizia investigativa ministeriale (PIM), in coordinamento con la segreteria di pubblica sicurezza e protezione civile locale, hanno fatto incursione nella zona della Tierra Caliente, allo scopo di catturare Omar Solís Guerrero, comandante Ramiro, dirigente in questa regione dell’Esercito Rivoluzionario del Popolo Insurgente (ERPI).

Alcuni contadini del 28 de Junio, a Venustiano Carranza, hanno dichiarato che i soldati sono arrivati in questa comunità questo martedì, come nei villaggi di La Chuchilla e San José, per cercare elementi dell’EPR. Hanno raccontato che elicotteri militari sorvolavano la zona da due settimane e che le incursioni militari di domenica e lunedì scorsi sono arrivate fino ai confini del loro villaggio.

Hanno raccontato che martedì un convoglio composto da due camion con targhe 3272 e 3273; quattro blindati contrassegnati con numeri 3036, 3041, 3448, ed uno senza targa, hanno circondato la comunità mentre persone in divisa mimetica e passamontagna si appostavano nel centro del villaggio.

"Erano circa 100 militari che sono arrivati alle 9 circa del mattino. Quando le donne sono venute ad avvisarci nei campi, siamo tornati nella comunità per vedere che cosa cercavano", ha spiegato Maximino Pérez Rodríguez, commisario ejidale del villaggio formato da 56 famiglie tzotziles.

"Ci hanno chiesto direttamente dov'era il campo di addestramento militare e dov'era il compagno Chema (José Manuel Hernández Martínez)". Riferisce pure che i soldati hanno trattenuto per un'ora gli abitanti nel centro del villaggio. "Dicevamo loro che in questo villaggio l'unico campo che esiste è un campo di calcio, che non siamo narcotrafficanti, che non siamo gente armata, non siamo delinquenti e chiedevamo loro perchè non cessano di intimorirci".

Dichiara che anche se i militari non hanno aggredito fisicamente nessun abitante né sono entrati nelle abitazioni: insistevano solo nel fare domande su persone armate nella zona, sul presunto campo di addestramento e sul fatto che dicessero loro chi erano le autorità.

Chema, la persona di cui hanno chiesto i militari, dirigente dell'Organizzazione Contadina Emiliano Zapata, ha affermato da parte sua che "da mesi" non può lasciare il villaggio, perché "accusano me ed il mio compagno Ricardo Magdaleno di essere dirigenti dell'EPR; noi gli abbiamo detto che lottiamo, certo, ma sempre per vie pacifiche, bloccando strade, recuperando poderi, installando presidi, mai per la via armata".

Nel frattempo, a Santiago Pinotepa Nacional, Oaxaca, soldati del 47° Battaglione di Fanteria circondavano la colonia popolare della Ucidebac la notte di lunedì. I militari "sono arrivati prepotentemente su quattro camion saltando giù armati, come se stessero per entrare in azione", racconta Librado Baños Rodríguez, dirigente della Ucidebac.

Riferisce che i soldati hanno perquisito i vestiti dei ragazzini che giocavano a calcio per strada e sono perfino entrati in case private per controllare "se avevano armi". "Ci hanno detto che eravamo dei delinquenti e (membri) della guerriglia e che ci avrebbero portato via".

Aggiunge che gli abitanti della colonia hanno protestato per il comportamento dei soldati e li hanno affrontati verbalmente fino a costringerli a lasciare l'insediamento. Poi riferisce che la mattina di martedì, circa 15 camion del 47° Battaglione di Fanteria "con soldati con giubbotti antiproiettile e lanciagranate" sono tornati nella colonia "ed hanno gironzolato" per ore "come volendo entrare", ma poi si sono ritirati senza interloquire con le persone dell'Ucidebac.

Da parte sua, il direttore della PIM, Erit Montúfar Mendoza, ha confermato l’operativo a Coyuca de Catalán, con l’obiettivo di arrestare Omar Solís Guerrero, comandante Ramiro dell’ERPI. Intervistato telefonicamente si è rifiutato di precisare quanti dei suoi subordinati hanno partecipato a questa azione e di dire se hanno preso parte elementi dell'Esercito Messicano, perché "non spetta a noi dire questo".

Tuttavia, fonti della Procura Generale di Giustizia dello Stato hanno confermato che almeno 100 soldati del 40° Battaglione di Fanteria sono partiti dal capoluogo municipale di Coyuca de Catalano in direzione della comunità Chamacua de Michilena, dove lo scorso 25 agosto è stato fermato il presunto membro dell'ERPI Arturo Duque Alvarado.

Secondo gli informatori, gli operativi sono costanti da settimane "nelle regioni della Costa Grande e la Montaña, con la finalità di arrestare Omar Solís ed altri capi accusati di omicidio e sequestro".

Intanto, 50 elementi della Polizia Federale Preventiva, dell'Agenzia Federale di Investigazione e della polizia preventiva di Guerrero hanno trasferito Arturo Duque alla Sottoprocura di Investigazioni Speciali per la Criminalità Organizzata a Città del Messico.

Questo sabato, il presunto erpista - originario del villaggio Cacahuananche, municipio di Ajuchitlán del Progreso - era stato fermato da agenti della PIM e preventivi, dopo avergli sequestrato, secondo informazioni ufficiali, armi di grosso calibro ed uniformi militari.

Duca Alvarado è stato portato nella capitale via terra.

[Su informazioni de La Jornada - Guerrero]

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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