La Jornada – Martedì 28 agosto 2007
Alloggiano in case malsane i profughi dei Montes Azules
ELIO HENRíQUEZ - Corrispondente

San Cristóbal de las Casas, Chis., 27 agosto - Organizzazioni non governative hanno informato che i 33 indigeni sgomberati dalla forza pubblica dai Montes Azules nei giorni scorsi, sono stati sistemati in una casa che fino ad un anno fa era un postribolo ed un bar, vicino alla discarica del municipio di La Trinitaria.

Luis Menéndez, membro dei Servizi di Consulta per la Pace (Serapaz) e del Centro dei Diritti Umani Fray Pedro Lorenzo de la Nada, ha dichiarato che il posto - dove è stato trovato un serpente lungo due metri - è in condizioni "insalubri e non adatto ad essere abitato".

Ha aggiunto che nel gruppo sembrano esserci due donne incinte ed un giovane di 17 anni ha la varicella, quindi correrebbero un rischio grave.

Il 18 agosto agenti federali e statali avevano sgomberato con la forza diverse famiglie che vivevano nei poderi Nuevo Salvador Allende ed El Buen Samaritano, ubicati nella riserva dei Montes Azules, municipio di Ocosingo.

I profughi erano stati trasferiti in elicottero nel capoluogo di La Trinitaria, vicino a Comitán, mentre altri sei erano stati portati nel carcere di El Amate, municipio di Cintalapa.

Menéndez ha affermato che sabato gli indigeni che inizialmente si trovavano in un salone a La Trinitaria, sono stati trasferiti in una casa che fino ad un anno fa era il bar Las Vegas con postribolo.

"Stanno peggio di prima", ha aggiunto.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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