La Jornada - 25 settembre 2007
Las Abejas denunciano l'offensiva paramilitare
Hermann Bellinghausen - Inviato

San Cristóbal de las Casas, Chis., 24 settembre - Las Abejas di Chenalhó si sono uniti alle denunce della crescente offensiva paramilitare e governativa. "La guerra di bassa intensità tristemente nota contro i popoli che lottano a causa del sistema neoliberale sembra che non se ne sia andata via con gli ex-governanti priísti".

Ricordando il massacro di Acteal che compierà 10 anni in dicembre, Las Abejas dichiarano: "I governi che dicono di essere del cambiamento hanno adottato questa strategia, semplicemente non indagano sulle azioni paramilitari e propiziano scontri tra fratelli indigeni, come nei Montes Azules".

Denunciano che l'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), "in tutta libertà", aggredisce le basi dell'EZLN. "Questa organizzazione paramilitare è presente nella Zona Selva e Nord e ci sono voci che si sta insinuando ne Los Altos. Che cosa fa Juan Sabines? Perché da quando lui è arrivato sono risorti i paramilitari?".

Le autorità "approfittano" di conflitti per la terra per creare divisioni. "Vediamo la violenza delle esplosioni nelle installazioni della PEMEX: che siano o no dell'Esercito Popolare Rivoluzionario, sono sfruttate dal governo per continuare la sua politica di militarizzazione che aveva già incominciato col pretesto della guerra al narcotraffico. Al governo conviene che ci siano conflitti nelle nostre comunità, che ci vediamo come nemici tra fratelli e sorelle , così tranquillamente i potenti si spartiscono la torta".

Las Abejas invitano i popoli indigeni a "risolvere tra noi i nostri problemi. Non è vero che siamo violenti ed irrazionali, sono i politici che ci usano per i loro interessi".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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