La Jornada – Domenica 25 marzo 2007
Invasori sfruttano senza permesso le sorgenti per centri abitati e industrie
Le basi zapatiste esigono il rispetto dei loro diritti sulle terre che hanno ereditato
A Huitepec Ocotal propongono che 102 ettari siano riserva ecologica comunitaria

HERMANN BELLINGHAUSEN Inviato / Parte II

San Cristóbal de las Casas, Chis., 24 marzo - Ora si sa che nella nuova tappa l'avanzata neoliberale sulle terre indigene conta su due risorse legali di base: privatizzare la proprietà affinché sia vendibile, o espropriarla in nome dello Stato a fini "ambientali". Succede attualmente in tutta l'America Latina. La riserva o area naturale protetta (ANP), sulle alture del monte Huitepec, contrappone questo progetto dell'alto e la resistenza popolare.

L'area è patrimonio storico di cinque comunità tzotziles: San Felipe Ecatepec, La Palma, Alcanfores, Huitepec Ocotal prima e seconda sezione. Solo la prima può documentare la sua proprietà. La ricchezza acquifera del Huitepec lo rende molto prezioso e, nonostante la sua vicinanza con la città di San Cristóbal de las Casas, possiede ancora estensioni ben conservate. Vicino all'area che oggi è riserva zapatista si trova una riserva privata di Pronatura Chiapas, dove si paga per accedervi.

Le pressioni del mercato hanno spinto le comunità del Huitepec ad abbandonare il lavoro agricolo, commerciare il legno del bosco alto o vendere le loro proprietà alla speculazione immobiliare. Recentemente la situazione si è surriscaldata perché ci sono state pressioni affinché il municipio 'coleto' creasse una riserva municipale. Nel frattempo, un gruppo di abitanti di Alcanfores saccheggiava il bosco ed i contadini di Huitepec Ocotal seconda sezione lottavano per proteggere l'area.

Nel luglio del 2006, Maderas del Pueblo documentò che "gli invasori, guidati da Nazario López, ex agente municipale di Alcanfores, disboscavano indiscriminatamente" e che "altre persone di Alcanfores denunciavano l'invasione di Nazario López; chiedevano al municipio - con l'appoggio di molte persone di San Cristóbal, perché quel bosco è il principale polmone e produttore di acqua - che si attuasse il decreto di Riserva Municipale".

Il municipio priista "ha adottato come bandiera politica la riserva del Huitepec, ed ha presentato denuncia penale 'contro gli eventuali responsabili' del taglio di alberi, per il reato di ecocidio. Allora si sono potuti spiccare mandati di cattura contro gli zapatisti". Questo, mentre "López ed il suo gruppo, per proteggersi, si facevano passare per zapatisti". Il terreno era conteso da diversi anni e "ci sono regolarmente operativi della Profepa". Siccome l'area possiede molte sorgenti d'acqua, intervenne anche la Commissione Nazionale dell'Acqua.

Il 27 settembre, la giunta di buon governo (JBG) Corazón céntrico de los zapatistas delante del mundo, denunciava "da un luogo de Los Altos del Chiapas" (perché l'EZLN era in allerta rossa) la detenzione di due basi di appoggio zapatiste. "I compagni stavano lavorando sui loro terreni ancestrali, ma elementi della polizia municipale e Profepa hanno fermato Pedro Jiménez Gómez e Juan Jiménez Sánchez. Li hanno portati negli uffici della Procura Generale della Repubblica (PGR) dove sono stati sottoposti ad interrogatorio. I compagni hanno spiegato che stavano solo lavorando sui loro terreni con zappa e rastrello per preparare un pezzo di terra per seminare ortaggi per il consumo familiare, e non stavano abbattendo alberi".

Secondo la PGR, il luogo "apparteneva a terreni nazionali, per ordine del presidente Vicente Fox, ed il loro 'reato' è federale. I compagni hanno risposto che loro sapevano solo che quei terreni sono dei loro genitori e nonni", aggiungeva la JBG. Questo "ha provocato la mobilitazione immediata dei compagni e compagne della sesta e dell'altra campagna di San Cristóbal de las Casas, per chiedere la liberazione immediata degli arrestati". Sono stati poi rilasciati dietro una cauzione di 30 mila pesos; la JBG ha chiesto che la somma fosse restituita, "perché questo denaro non è perchè se lo rubino quelli che si approfittano sempre della gente innocente".

Le basi zapatiste di Huitepec Ocotal hanno proposto di dichiarare 102 ettari riserva ecologica comunitaria zapatista, per essere protetta e rimboschita dalla comunità stessa con il supporto della JBG. "È loro preciso diritto proporre o dire come preservare i loro terreni ancestrali. Le basi di appoggio zapatiste della comunità non sono mai state d'accordo di regalare le terre che hanno ereditato dai loro padri e nonni, per questo sono decisi a difendere le loro terre ed esigono che siano riconosciuti legalmente i loro diritti ancestrali. Le sorgenti sono sfruttate per fornire altre popolazioni ed industrie straniere come la Coca Cola, senza che abbiano chiesto il permesso per farlo o che abbiano tenuto conto dei veri proprietari. Riteniamo un'ingiustizia ed una violazione dei diritti umani il non rispetto dei diritti ancestrali dei popoli indigeni", concludeva la JBG.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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