La Jornada – Domenica 25 febbraio 2007
Lo studio identifica due dirigenti: Carlos Moreno Hernández e Pedro Chulín Jiménez
La Opddic promuove minacce ed abusi contro gli zapatisti: CAPISE
Denuncia collegamenti stretti dei provocatori con la Procura Agraria, SRA e Sedena
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristóbal de las Casas, Chis., 24 febbraio - Vessazioni, usurpazioni, minacce di sgombero forzato, minacce di detenzione arbitraria contro autorità e basi di appoggio zapatisti si acuiscono in maniera allarmante nel territorio indigeno del Chiapas, come rivela il rapporto "Opddic: tirando le somme", del Centro di Analisi Politica e Ricerche Sociali ed Economiche (CAPISE), presentato oggi qui. "Il promotore di queste minacce e soprusi, che ancora una volta agisce in un ambito di assoluta impunità, è l'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic)".

Lo studio identifica due dirigenti principali. "Carlos Moreno Hernández, attuale presidente di Opddic, firma tutte le lettere che Opddic invia alle giunte di buon governo ed alle autorità dei municipi autonomi per esigere lo sgombero di zapatisti. Il suo capo immediato, Pedro Chulín Jiménez, strettamente legato a Roberto Albores Guillén, è fondatore e leader principale di Opddic. È stato deputato locale per il PRI ed è il principale responsabile delle aggressioni contro autorità autonome e basi di appoggio dell'EZLN".

Queste persone promuovono l'esproprio e lo sgombero delle basi zapatiste insediate nei municipi autonomi Olga Isabel, Vicente Guerrero, San Manuel e Ricardo Flores Magón. "Ma Opddic non lavora né si gestisce da sola. È strettamente vincola alla Procura Agraria, alla Segreteria della Riforma Agraria (SRA) ed alla Segreteria della Difesa Nazionale".

"Chiara strategia di contrainsurgencia"

Ad Olga Isabel lo studio identifica circa 3 mila ettari. Nel 2002 si è creato il nuovo ejido Muk'ulum Bachajón (municipio ufficiale di Chilón). Nel 2005, Opddic ne prende il controllo come autorità del nuovo ejido. A partire da quell'anno aumentano le minacce di sgombero contro le basi dell'EZLN. "In questa prima fase di controllo ed usurpazione del territorio, nella cornice di una chiara strategia di contrainsurgencia, il numero di ettari sotto minaccia di esproprio è di 1,586-17-67 ettari, assegnati al nuovo ejido e distribuiti a 336 ejidatari. Tuttavia, prima della sua conversione ad ejido, questo terreno, denominato Primo Pacchetto di Fideiussione, era ripartito tra 547 soci della fideiussione.

Quindi, non solo espropriarono in maniera illegale, illegittima ed arbitraria 211 contadini creando Muk'ulum Bachajón (547 del primo pacchetto, meno 336 del nuovo ejido, uguale a 211 contadini espropriati), ma alla lista di 336 famiglie bisognerà aggiungere 69 nomi che non sono mai esistiti nel primo pacchetto; non contenti, 16 contadini che fanno parte del secondo pacchetto aggiunsero il loro nome alla creazione dell'ejido Muk'ulum Bachajón". Come se il loro nome apparisse nel primo pacchetto, "si fanno passare come 'proprietari' di altri terreni oltre a quelli che originariamente appartengono loro, incrementando l'esproprio di 296 famiglie indigene basi di appoggio zapatiste e di membri del Coordinamento Nazionale dei Popoli Indios (CNPI)".

I verbali dell'assemblea della creazione del nuovo ejido, dove si dichiara (falsamente) che era presente la totalità dei soci della fideiussione, sono stati avallati e firmati dalla Procura Agraria, mediante il suo funzionario Andersen Morales Tovilla.

Tentativo di sgombero

Dal 2005, la dirigenza di Opddic ha cercato anche di sgomberare tutti gli zapatisti del capoluogo municipale autonomo di Olga Isabel, nel posto conosciuto come Crucero San Antonio. Questo non è stato possibile da parte dell'organizzazione priista "perché non aveva una sufficiente base politica nella regione, e perché il Crucero non faceva parte del primo pacchetto della fideiussione; cioè, non è dentro il nuovo ejido Mukulum Bachajón, ma in un secondo pacchetto".

Tuttavia, Opddic non avrà più questo "problema", aggiunge il documento. Durante l'indagine di CAPISE, l'ingegner Luis Demetrio Domínguez López, capo di residenza della Procura Agraria di Ocosingo, ha confermato che Opddic ha iniziato le pratiche per trasformare in ejido i 1.320 ettari del secondo pacchetto. "Tutte le famiglie che non entreranno nella Opddic dovranno abbandonare le loro terre".

In sintesi, quest'anno, 1.586 ettari del primo pacchetto e 1.320 del secondo saranno 2.906 ettari di terra in condizione di esproprio solo ad Olga Isabel. "Il problema non finisce qui. La dirigenza di Opddic ha inoltrato denunce penali contro più di 60 capifamiglia zapatisti, accusandoli di invasione e danni contro il patrimonio. Inoltre ha in corso processi agrari contro 71 famiglie zapatiste presso il tribunale agrario del distretto 3 (Tuxtla Gutiérrez)". L'avvocato che si occupa dello sgombero delle basi dell'EZLN è Mario Venturo Ruiz, precisa lo studio.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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