La Jornada – 24 marzo 2007
Las Abejas allertano su scarcerazione di leader paramilitare
ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

San Cristobal de Las Casas, Chis, 23 marzo - L'organizzazione civile Las Abejas, alla quale appartenevano i 45 indigeni assassinati in Acteal il 22 dicembre 1997, ha chiesto al governatore Juan Sabines di non liberare Pedro Chulín, dirigente della priísta Organizzazione per la Difesa dei Diritti degli Indigeni e dei Contadini (Opddic), arrestato da 15 giorni, insieme a sette dei suoi compagni.

In un comunicato, il raggruppamento segnala che "con l'applicazione della giustizia e l'adempimento della legge si eviteranno possibili aggressioni contro i nostri fratelli basi di appoggio zapatisti nei municipi autonomi della selva tzeltal, e di altre organizzazioni in Chiapas".

Inoltre, l'organizzazione mostra la sua preoccupazione per l'attuale clima nella selva e nel nord del Chiapas per la presenza del gruppo paramilitare Opddic, per cui chiede al governatore di "non permettere che si sparga altro sangue nel nostro stato, perché l'abbiamo già vissuto nel 1997, e che non si liberi il principale dirigente paramilitare, Pedro Chulín ed i suoi compagni".

L'ex-deputato locale priísta e sette dei suoi compagni sono in stato d'arresto da due settimane.

Il raggruppamento denuncia che "sono gli stessi governi quelli che promuovono ed appoggiano la paramilitarizzazione, e diciamo questo perché siamo testimoni che gli ex-governanti federali e statali sono i mandanti della creazione dei paramilitari in Chiapas e del massacro di Acteal, e che continuano a godere di piena impunità".

Manifesta pure la sua speranza che con la recente creazione della procura specializzata per il caso Acteal, da parte del governo statale, "si agisca davvero contro gli autori intellettuali che violarono i diritti umani nel 1997 e contro quelli che continuano a violarli".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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