La Jornada – Domenica 22 aprile 2007
Aric-I: La presunta appartenenza ai lacandoni maschera gli interessi delle transnazionali
Indigeni dei Montes Azules in allerta per l’annuncio di un possibile sgombero
Gli abitanti rompono con il governatore Juan Sabines: si sentono traditi

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Ocosingo, Chis. 21 aprile - L'amministrazione federale sembra aver deciso, un'altra volta, di svuotare dagli indigeni i Montes Azules in modo da farli apparire di "proprietà" dei lacandoni come scudo degli interessi transnazionali travestiti da ambientalismo ed ecoturismo. Torna dunque l'inquietudine, ora nella regione Candelaria, al fondo delle valli. Questa volta, contro organizzazioni che hanno negoziato col governo ed appoggiato candidati eletti, come l'attuale mandatario statale.

Così, la Aric-Indipendente (Aric-I) rompe col governo di Juan Sabines Guerrero e si dichiara "in allerta" all'annuncio che saranno sgomberate sei comunità dei Montes Azules, visto che gli abitanti appartengono all'organizzazione, che per anni ha dialogato con istanze federali e statali, oltre che con la comunità lacandona.

Oggi, però, si ritengono traditi ed a rischio imminente, dopo che le segreterie dell'Ambiente (Semarnat) e della Riforma Agraria (SRA) ed il governo del Chiapas hanno annunciato, lo scorso 4 aprile, la loro decisione di sgomberare i villaggi del bacino del río Negro (San Gregorio, San Antonio Miramar, Ranchería Corozal, Buen Samaritano, Salvador Allende e Nuevo Salvador Allende).

Gli indigeni sostengono che: "Fin dall'inizio del programma di preservazione della selva ci siamo seduti a dialogare per cercare alternative pacifiche al possesso della terra". Con l'illusione di essere ascoltati, hanno negoziato con gli ex-funzionari foxisti Florencio Salazar Adame e Martha Cecilia Díaz Gordillo (oggi deputata federale ed entusiasta calderonista). Aric-I dice che mostrerà "documenti firmati per continuare il dialogo e procedere alla regolarizzazione". Ultimamente hanno continuato il dialogo con l'attuale governo, come prima con zedillisti, salinisti, lamadridisti, ecc.

Decenni di andirivieni: "dai governi possiamo aspettarci di tutto, ma in questo caso eleviamo energicamente la nostra protesta contro Juan Sabines Guerrero, perché la nostra organizzazione è stata la promotrice in questa regione per ottenere il mandato che ora riveste. Molti uomini e donne abbiamo partecipato per difendere la sua proposta, l'abbiamo fatto perché pensavamo che il suo governo sarebbe stato per il dialogo con la gente indigena. Vediamo che ci ha preso a calci in culo, perché senza nemmeno pensarci ordina lo sgombero dai nostri fratelli che hanno vissuto per più di 60 anni in questi villaggi".

Davanti "all'emergenza" nella regione di Candelaria (zona Amador Hernández), la Aric-I afferma che i Montes Azules sono "patrimonio dell'umanità e di tutti i messicani, non di un gruppo di impresari ed alcuni indigeni manipolati dai capricci del settore ambientale".

Alla comunità lacandona, Aric-I esprime la sua "grande gratitudine per il suo tradimento e la sua insistenza nel sollecitare lo sgombero di queste popolazioni; pensavamo che la sua parola fosse sincera perché avevamo un accordo, ma è evidente che la sua ambizione non era avere un rapporto tra fratelli ma il denaro di imprese transnazionali attraverso il governo federale".

Lo stesso governo infatti ha annunciato che i lacandoni hanno ricevuto più di 400 milioni di pesos, "che hanno utilizzato per auto, alcolici, ed anche per attaccare altre comunità come Viejo Velasco, dove vilmente hanno assassinato tre indigeni dell'organizzazione Xinich".

Secondo Aric-I, le cinque comunità della lacandona hanno distrutto il bacino del fiume Lacantum. Verso Palestina "sono stati devastati migliaia di ettari di selva ed il legname pregiato viene trasportato sulla strada del confine, dove le autorità prendono denaro dai trafficanti per transitare liberamente, e Semarnat è la più beneficiata".

Saluto a Julia Carabias, promotrice dell'attacco

L'organizzazione allude anche a Julia Carabias: "Riceva il nostro saluto, per dirle che Aric-I vive con gli stessi principi che le erano noti quando era segretaria dell'Ambiente e presentava un'infinità di denunce contro i dirigenti della nostra organizzazione. Sappiamo che è nuovamente promotrice dello sgombero delle comunità del río Negro. Nonostante gli anni, la sua 'gradita' intenzione di annientare gli indigeni è sempre presente nella sua mente; deve anche pensare che molti compagni sono morti, ma molti altri hanno preso le redini dell'organizzazione, viviamo per difendere la vita ed i nostri principi. Molte volte siamo già sopravvissuti agli attacchi che lei ha scatenato contro di noi".

Aric-I informa che a partire dall'annuncio di Semarnat, SRA e del governo dello stato, l'organizzazione "entra in allerta" e chiede alle organizzazioni civili e sociali di rimanere attenti "a quanto possa accadere nella zona di Amador Hernández, perché i governi hanno deciso di rompere il dialogo che era in piedi dal 2003".

"I loro interessi transnazionali sono troppo forti. A loro non gli importano le morti che provocheranno questi sgomberi. Noi abbiamo mantenuto la nostra parola di proseguire il dialogo ma loro hanno deciso di interromperlo. Non ci resta altra strada che difenderci. I morti saranno a carico del presidente Felipe Calderón e del governatore Sabines. Gli orfani cresceranno al riparo della selva ma ricorderanno sempre il maledetto tradimento fatto dai loro governi".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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