La Jornada – Venerdì 20 aprile 2007
In Chiapas, le irregolarità nei processi agrari favoriscono i membri di Opddic
Sottratte le terre a 296 famiglie basi di appoggio dell'EZLN nell'ejido di Chilón
Diverse organizzazioni chiedono alle autorità agrarie di restituire agli zapatisti il possesso delle terre
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristóbal de las Casas, Chis. 19 aprile - Testimonianze false o precostruite, anagrafi "sfoltite", parzialità della Procura Agraria, citazioni mai consegnate agli "accusati" e molte altre irregolarità rendono assurdi i processi agrari relativi all'ejido Muk'ulum Bachajón (Chilón), che sottraggono le terre a circa 300 famiglie basi di appoggio dell'EZLN per favorire un numero minore di membri dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic).

Queste sono le conclusioni di un ampio documento del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas e del Centro di Analisi Politiche e Ricerche Sociali ed Economiche, sostenuto da migliaia di firme di organizzazioni e persone di 40 paesi, consegnato questo lunedì alle autorità federali agrarie di Tuxtla Gutiérrez.

Nella pratica di conversione di comproprietà ad ejido, risulta che Sabino Armando Aguilar Ramírez, notaio pubblico di Villa Corzo, il 13 agosto 2002 certificò "un'assemblea di aggiornamento censuale di fiedeommissari" a San Sebastián Bachajón. La pratica include i verbali firmati da 547 beneficiari di un primo pacchetto fiedeocommissario (CNPI F/95-03) ed un verbale che elenca 271 persone espropriate, così come 60 sostituti (tutti dell'Opddic). In nessun caso si fa riferimento alla causa della sostituzione.

Secondo Aguilar Ramírez, si "è agito correttamente", ed il "comitato tecnico" ha ratificato la costituzione di ejido il 20 agosto 2002. L'indagine indipendente sottolinea che le famiglie aggiunte non sono solo 60, né 271 il numero di "sostituite"; bisogna sommarne 16 dell'elenco di Muk'ulum'Bachajón che hanno terre anche nel secondo pacchetto (essendo impossibile essere richiedenti e beneficiari in due pacchetti fiedeocommissari) ed altre nove che erano proprietarie da tempo sufficiente per meritare il beneficio. Così, mancavano 296 famiglie, più del 50% delle 547 del primo pacchetto, e "non ci fu quorum legale”.

Le organizzazioni firmatarie chiedono alle autorità agrarie di annullare Muk'ulum Bachajón, nella sua formazione come ejido, e che si restituiscano le terre alle 296 famiglie derubate. Il documento definisce una "simulazione" le citazioni del Tribunale Unitario Agrario (TUA) alle famiglie zapatiste per presidere alle udienze, perché non furono mai consegnate. Il perito notificatore, José Trinidad Espinosa, interrogato al riguardo, dichiarò di aver consegnato le citazioni "alle mogli dei querelati" e che a Chilón "il suo lavoro gli fa paura, perché deve avere a che fare con gli zapatisti, gente molto pericolosa".

Dietro la richiesta di copie, il TUA ha consegnato parte di ogni causa dei 68 querelati da Opddic. "Tutti contengono due ricevute di consegna firmate dal perito e due testimoni" ed il querelato non si identifica mai, "credendo non essere necessario, manifestando che è il ricercato". In calce dice: "ho ricevuto copia della citazione, i suoi allegati e l'atto ammissorio che mi cita" e si dice che il querelato "si è rifiutato di firmare". Secondo l'indagine, se si presume che i 68 querelati hanno ricevuto due citazioni, la stessa falsificazione si sarebbe ripetuta 136 volte.

In tutte le ricevute della prima consegna appaiono gli stessi testimoni: Jerónimo Demeza Jiménez e Carlos García Pérez. Ambedue dell'Opddic, la parte querelante. Demeza è uno dei principali dirigenti nella regione, possiede terre nel secondo pacchetto ed a Muk'ulum Bachajón, dove fino all'aprile del 2006 presiedeva l'ejido.

Intanto, nelle dichiarazioni dei processi agrari contro zapatisti, l'Opddic e la Procura Agraria presentano testimoni a carico di ogni querelato per "esproprio": sono 68. I testimoni sono solo di nuovo due, Antonio Aguilar Ruiz e Vicente Méndez Guzmán. "Parola più parola meno, le loro risposte sono sempre le stesse", rivela lo studio.

Aguilar Ruiz e Méndez Guzmán, che vivono da un'altra parte, rispondono nello stesso modo in tutti i casi, come se fossero uno solo e loro fossero onnipresenti. Inoltre, incorrono in chiare bugie, come dare per costituito l'ejido nel 1994, quando è divenuto tale solo nel 2002. Ed entrambi si giustificano: "sono venuto ad appoggiare queste persone affinché restituiscano loro le terre, poiché queste persone non sono zapatisti, (bensì) malviventi". L'analisi li ritiene "testimoni istruiti" che non conoscono il caso.

Le 68 famiglie zapatiste "legalmente" querelate dall'Opddic per il loro sgombero forzato provengono da Campana Witz, Palestina, Guadalupe, Río Azul C'antela, Nueva Orleáns, Chak'ha'kol'ja, Tenojib Mo'ha, Pajatum, Carmen Tzajalá, El Esfuerzo, Corral Viejo e La Unión, nel municipio autonomo Olga Isabel.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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