La Jornada 19 gennaio 2007
Continua nella regione meridionale un evidente clima di scontro, segnala ONG
Chiederanno ad AI di seguire le denunce degli oaxaqueñi che temono la repressione
Osservatori dei diritti umani presenteranno domani il dossier preliminare del caso
VICTOR BALLINAS

La Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani presenterà questo sabato, prima di tornare in Europa, il dossier preliminare sul caso di Oaxaca, ma tornerà in Messico nel giro di un mese per consegnare il dossier conclusivo e fare le denunce relative.

Ignacio García, membro di questa organizzazione non governativa (ONG), ha affermato che a Oaxaca "c'è un clima evidente di scontro tra i simpattizanti e membri dell'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) e i gruppi della società che non vi aderiscono".

Ha aggiunto: "dal nostro punto di vista, il conflitto di ordine pubblico è stato risolto, però le cause che sono all'origine del prolema continuano a rimanere aperte, e ci sono fatti preoccupanti. Raccomandiamo che venga evitato lo scontro, la repressione, però c'è una preoccupazione molto forte, soprattutto dopo lo sgombero dei familiari che si trovavano in presidio a Miahuatlán, Oaxaca".

Ignacio García, che insieme ad altri membri di questa ONG è stato a Oaxaca quasi un mese, ha sottolineato: "abbiamo raccolto testimonianze di abitanti arrestati in modo illegale; sebbene il governo dica che si tratta di eccezioni, dalla nostra prospettiva è qualcosa di più serio, perché non si tratta di uno, due, tre casi; sono molti. Sì, ci sono stati arresti illegali, ci sono delle irregolarità nella difesa, i detenuti hanno ricevuto pessimi trattamenti, oltre al fatto che sono stati inventati i reati. Abbiamo anche raccolto testimonianze di persone arrestate che assicurano di essere state torturate".

Relativamente alle denunce di violenze sessuali e minacce di stupro contro i detenuti, ha dichiarato: "non abbiamo testimonianze chiare; sì, ci sono arrivate denunce di persone che dicono di aver sentito minacce e violenze; altri dicono di averle viste; però sì ci sono sospetti fondati che questi fatti siano avvenuti ed è anche certo che ci sono molti detenuti e familiari che ci hanno detto di non volere dare la propria testimonianza per paura della repressione".

Ha aggiunto: "manca la fiducia delle persone nella giustizia; questa sfiducia è molto profonda, e a causa di questa sfiducia e di questa paura tra la popolazione noi chiederemo ad Amnesty International di seguire queste denunce".

In un'intervista, ha dichiarato che la Segreteria di Governo li ha informati che, per l'intervista con Flavio Sosa, Catarino Torres Pereda e Horacio Sosa (cugino di Flavio), detenuti nel carcere federale di La Palma, nello stato di Messico, non ci sono problemi; ciò che è certo, ha precisato, "è che stiamo per andarcene e non ci hanno notificato la data dell'intervista; speriamo di poterli intervistare, questo è il notro desiderio".

Nell'inchiesta realizzata a Oaxaca, i membri della ONG internazionale hanno intervistato, tra gli altri, organizzazioni aderenti alla APPO e gruppi sociali e civili che di questa non fanno parte, imprenditori, l'arcivescovo di Antequera-Oaxaca José Luis Chávez Botello, Juárez Francisco Martínez Neri rettore dell'Università Autonoma Benito Juárez, commercianti, insegnanti, direttori di ospedali, infermieri, abitanti e funzionari del governo di stato.

(traduzione a cura di radio silvanetti - rovato)

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