La Jornada - 18 luglio 2007
Addestra comunità filo-governative per scontrarsi con simpatizzanti dell’EZLN
L’Esercito lancia una nuova campagna di contrainsurgencia in zona zapatista
La nuova modalità offensiva punta all’esproprio e sgombero delle terre, avverte il Capise

HERMANN BELLINGHAUSEN

San Cristóbal de las Casas, Chis. 17 luglio - I recenti cambiamenti della geografia castrense e la composizione di truppe nei territori indigeni del Chiapas, che ormai nessuno chiama più "zona di conflitto" nonostante continuino ad esserlo per il governo e le Forze Armate, sono solo parte di un processo di guerra di bassa intensità che non smette di avanzare.

Esistono indizi che prima del ritiro di un certo numero di basi di operazioni nella selva Lacandona e nella zona nord tzeltal e chol, queste sono state basi di una nuova campagna di contrainsurgencia rivolta a comunità ed organizzazioni vicine al governo, che vengono indottrinate ed addestrate per scontrarsi con le basi zapatiste.

Nel rapporto Cara de guerra: un Ejército federal mexicano, unos pueblos indígenas, su territorio (luglio 2007) denuncia: "È vero che sono state ritirate posizioni militari, ma con cambiamenti importanti nelle caratteristiche delle posizioni rimaste, delle unità che sono arrivate, delle azioni implementate dalle unità che si sono ritirate e della qualità delle nuove unità nelle posizioni mantenute".

Il ritiro "è stato accompagnato da eventi anteriori e, sistematicamente, da eventi posteriori", sottolinea il documento del Centro di Analisi e Studi Politici, Sociali ed Economici (Capise) che illustra alcuni casi.

Il 12 ottobre 2005, mesi dopo il lancio della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, "cinque elementi dell'Esercito federale, provenienti dalla base di Río Corozal (municipio Las Margaritas), sono arrivati in uniforme ed armati nella casa di Mario Pérez, nella comunità Santa Rita, vicino a Nuevo Virginia. Il giorno dopo, altri due soldati, ma distaccati nella base di Santo Tomás, hanno raggiunto la stessa abitazione. I sette militari sono rimasti lì fino al 16 ottobre, quando se ne sono andati in abiti borghesi". Il rapporto osserva che nel febbraio del 2006 le posizioni di Santo Tomás e Río Corozal sono state ritirate. "L'ultima unità distaccata in quelle posizioni era il 51° Battaglione di Fanteria (BI) delle Forze Speciali, sotto la giurisdizione del Campo Militare Numero Uno di Città del Messico".

Da allora, "Pérez sta organizzando membri della Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos (Cioac) per entrare nella terra di Campo Alegre per espropriare e sgomberare le basi di appoggio zapatiste che la coltivano. Pérez è dirigente di Cioac a Nuevo Virginia ed è in rapporti con Luis Hernández Cruz, dirigente statale di questa organizzazione".

Un altro caso, "uno dei tanti che si ripetono", è avvenuto nella valle di Las Tacitas, dove fino al 2006 c'erano quattro posizioni militari permanenti: Rancho Península, Río Jordán, Las Tacitas e Ibarra. Adesso rimangono solo le due prime. "Nei mesi precedenti il ritiro da Ibarra e Las Tacitas, elementi militari hanno tenuto riunioni e visite di vari giorni con coloni e famiglie avverse agli zapatisti. In particolare, hanno avallato la penetrazione dell'organizzazione Organización para la Defensa de los Derechos Indígenas y Campesinos (Opddic) nella valle".

Cara de guerra aggiunge che vicino al villaggio Las Tacitas si trova San Alfredo, podere di 140 ettari che è terra recuperata e coltivata dalle famiglie zapatiste. Ed a sua volta confina con Casa Blanca, 160 ettari coltivati da contadini zapatisti di Avellanal.

L'accampamento militare di Las Tacitas è stato ritirato il 3 giugno. Il giorno 18, membri di Opddic, ARIC Indipendiente ed ARIC Oficial hanno tenuto lì una riunione. A conclusione, il dirigente di Opddic, Lázaro Ruiz Ruiz, ha convocato un'altra riunione dentro la chiesa con membri della sua organizzazione di Las Tacitas, Santo Tomás y Nuevas Tacitas. Secondo le informazioni di Capise, sono stati discussi due punti: "invadere San Alfredo e Casa Blanca ed inoltrare le pratiche alla Procura Agraria ed alla Segreteria della Riforma Agraria per il loro possesso 'legale' e la conversione in ejido".

Anche la base di Río Jordán occupa terra recuperata appartenente al villaggio Miguel Hidalgo. "Ad un lato dell'accampamento militare si trova la comunità Brasil, dove tutti sono di Opddic e trattano per l'esproprio di queste terre". La storia si ripete in decine di comunità. A giudizio di Capise, "l'ultima modalità offensiva della 'contra' punta all'esproprio, lo sgombero ed il controllo di terre e territori recuperati dall'EZLN dal 1994".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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