La Jornada – Lunedì 17 settembre 2007
Gli sfollati richiedono un tavolo di dialogo
Chiedono che vengano rilasciati gli indigeni arrestati nei Montes Azules
ELIO HERNRÍQUEZ
San Cristóbal de las Casas, Chis., 16 settembre - Le sette famiglie sgomberate dai Montes Azules il 18 agosto scorso, hanno chiesto al governo la liberazione dei sei indigeni arrestati ed imprigionati nel carcere di El Amate, perché "non hanno commesso nessun crimine".
In un comunicato inviato da organismi che hanno incontrato gli sfollati, è stato comunicato che cinque delle sette famiglie hanno accettato la proposta della giunta di buon governo di restare sotto la sua protezione, mentre le altre due - che non sono zapatiste - hanno deciso di aspettare ad Ocosingo, con la speranza che il governo crei le condizioni per poter stabilire un tavolo di dialogo.
I 33 indigeni che rimangono in una cantina ubicata ad Ocosingo hanno rivendicato il loro diritto di vivere e lavorare come contadini, esercitando il diritto individuale e collettivo alla terra ed al territorio, segnala il documento.
Le organizzazioni non governative hanno dichiarato di non aver ricevuto informazioni che la delegazione di governo di Ocosingo abbia convocato per questo lunedì una riunione di lavoro "per dare continuità all'assistenza offerta alle famiglie che abitavano nei poderi El Buen Samaritano e Nuevo Salvador Allende", da dove sono state cacciate nel mese di agosto.
Aggiungono che si tratterebbe solamente di un colloquio per comunicare al governo le condizioni che considerano necessarie per poter stabilire detto tavolo di negoziazioni: la liberazione dei detenuti e la sospensione dei mandanti di cattura vigenti affinché i loro mariti e famigliari possano partecipare al dialogo.
Alla riunione con le famiglie sgomberate hanno partecipato rappresentanti del Comité de Derechos Humanos Fray Pedro Lorenzo de la Nada, di Serapaz, del Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas, del Servicio Internacional para la Paz e di Kichán Kichañob.
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)
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