La Jornada – Venerdì 16 marzo 2007
Recluta ed addestra giovani priisti per le azioni
La Opddic si prepara ad assaltare poderi zapatisti

Consigli autonomi: La strategia ufficiale sarà accusarci di essere provocatori per legittimare l’intervento dell’Esercito
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Municipio Autonomo 17 de Noviembre, chis. 15 marzo - Con la strategia di divisione e paramilitarizzazione orchestrata dall'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), il governo federale del PAN "cerca la provocazione, e dirà che siamo noi i provocatori", ha denunciato il consiglio municipale autonomo di 17 de Noviembre. "Sotto sotto c'è l'Esercito federale", ha aggiunto.

Si è confermata la partecipazione di soldati, l'esistenza di gruppi civili militarizzati e riunioni notturne e clandestine a cui partecipano giovani priisti presi dalle loro comunità e portati all'addestramento su autobus del servizio pubblico. Così succede nella comunità Galilea.

"Ci sono minacce che il governo vuole legalizzare le terre recuperate nel 1994, che ora sono coltivate dai nostri compagni". Membri di Opddic ostentano che espelleranno gli abitanti delle comunità 8 de Octubre e 8 de Marzo. "Dicono che prenderanno quei terreni", aggiunge un membro del consiglio autonomo.

"Sappiamo che è il governo che studia il modo in cui organizza i gruppi per attaccare, con gente indigena. Così se ci sarà uno scontro avrà l'opportunità di far intervenire l'Esercito ed applicare, come dice, lo stato di diritto. Il governo, per essere chiari, sta disconoscendo gli zapatisti (...) Non tremeremo per questo. Ci dà animo, e cercheremo un'altro modo di organizzarci meglio e difenderci".

Elenca le comunità del municipio ufficiale di Altamirano, dove i membri di Opddic partecipano alla persecuzione dei villaggi autonomi: Emiliano Zapata, ejido El Triunfo e Morelia, Sociedad Victoria, Nuevo San Carlos e Nueva Galilea.

"A Zapata dicono che sono armati e che non hanno paura. Sono addestrati dai militari". Gli zapatisti hanno identificato il militare Benjamín Sánchez Luna, chi arriva a Zapata con la sua arma nascosta e si addentra nei campi.

Giovani reclutati

Lunedì 12 marzo sono stati visti 10 sconosciuti armati e con "uniformi verdi", andare da El Triunfo verso Venustiano Carranza. "Persone di Puerto Rico arrivano il pomeriggio da Belisario Domínguez, vanno nei campi tornano di buon mattino".

Un altro militare che si riunisce con membri di Opddic è Pedro Jiménez Gómez, che periodicamente visita La Grandeza e recluta giovani per l'Esercito federale.

Il clima ostile e provocatorio imposto a partire dal 2006 colpisce la vita quotidiana di decine di villaggi e nuovi centri comunitari in questo importante municipio autonomo zapatista, dove prima dell'insurrezione del 1994 abbondavano le fattorie per l'allevamento del bestiame e la popolazione, in maggioranza tzeltal, viveva relegata o in condizioni di sfruttamento.

Le terre furono recuperate e gli indigeni cacciarono i padroni, le loro mucche e l'allevamento estensivo che occupava la fertile vallata di Altamirano. Ora, Oppdic "minaccia di entrare qui, accada quel che accada", conclude la testimonianza.

Altre versioni

Successivamente, La Jornada ha sentito i rappresentanti di altri municipi ribelli, riuniti nel caracol di Morelia, per concentrare le informazioni sull’azione dei paramilitari a Olga Isabel, Ernesto Che Guevara, Vicente Guerrero e le regioni autonome Santo Domingo, La Montaña e San José en Rebeldía.

A Santo Domingo "Opddic vuole negoziare col governo il terreno a Belisario Domínguez, vicino a Bachajón", sostiene un rappresentante di quella regione. "Pretende tre poderi recuperati a San José Sierra Nueva: ad Amílcar Quinto sono 245 ettari, a San Antonio 155 ed a Tulipán 45". Un totale di 445. A Chamamal "i priisti vogliono impadronirsi di altri 30 ettari.

Li guida Armando Canté e, siccome sono minoranza assoluta, cercano contadini ed offrono loro la terra. Tentano di mettere insieme gente che la chieda con loro", aggiunge il rappresentante di Santo Domingo. "L'accordo che abbiamo col municipio Olga Isabel è che non consegneremo la terra. Riteniamo responsabili di qualunque aggressione i loro leader, Pedro Chulín e Carlos Moreno Hernández".

A sua volta, gli autonomi di La Montaña identificano come promotori dell'esproprio Beto Urbina López e Salomon Moreno Alvaro, di Agua Azul, dove vivono 50 famiglie di Opddic.

I leader pretendono proprietà che coltivano e su cui vivono le comunità zapatiste nelle parti alte del bacino del fiume Agua Azul. Hanno gà saccheggiato ed invaso le milpas a Bolom Ajaw, e minacciano di distruggere quella comunità ed impadronirsi delle terre di altri villaggi.


Incertezza tra gli indigeni espulsi dalla Lacandona
Angeles Mariscal

Almeno cento ettari in cui sono stati ricollocati gli indigeni sgomberati dalla Selva Lacandona non sono stati pagati ai loro padroni - questo è quanto hanno denunciato le persone coinvolte. Persone che assicurano d'essere proprietari delle proprietà nelle quali si è stanziato il villaggio Nuevo Montes Azules, affermano che ad oltre due anni dalla vendita dei terreni alla Segreteria della Riforma Agraria, questa non ha liquidato il dovuto. I padroni si sono riuniti col delegato del governo federale, Gabriel Montoya Oseguera, al quale hanno chiesto il suo intervento ed hanno comunicato che presenteranno una causa agraria per espellere i coloni se non si salderà quanto concordato.


Non c’è stata nessuna risposta da parte del Pubblico Ministero, denunciano
Aumentano le persecuzione contro gli aderenti all'altra campagna

Autorità zapatiste della giunta di buon governo della zona degli Altos del Chiapas hanno denunciato intimidazioni ed atti di persecuzione contro membri di diverse organizzazioni civili aderenti all'altra campagna.

Hanno denunciato che nel febbraio scorso, componenti del Centro di Ricerche Economiche e Politiche di Azione Comunitaria hanno ricevuto una lettera intimidatoria.

Secondo il comunicato firmato da Jerónimo Santiz, Edgar Ruiz, Senaida Luna e Berónica (sic) Hernández, membri di quella giunta di governo, nella lettera sta scritto: "Goditi il tuo ultimo giorno. Ti ammazzeremo, ti stiamo cercando e ti abbiamo trovato".

Nel testo, rivolto agli aderenti della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona ed alla stampa nazionale ed internazionale, denunciano che anche se quell'associazione - con sede in Chiapas - ha presentato denunce per persecuzione, tentativo di intrusione nei suoi uffici e fatti intimidatori, queste minacce persistono. Inoltre: "quest'anno c'è stata una recrudescenza di queste minacce", segnalano.

Informano che "le denunce che sono state presentate al Pubblico Ministero non hanno avuto nessuna risposta o non ci sono stati progressi nelle indagini". Per questo, denunciano pubblicamente il "malgoverno che nuovamente dimostra di non essere d'accordo col lavoro dell'altra campagna né di avere l'intenzione di fare luce sui casi di persecuzione e repressione".

La giunta di buon governo ha avvertito che a dispetto delle minacce non lascerà soli i suoi compagni. "Cercheremo il modo di aiutarli a resistere", comunica.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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