La Jornada – Lunedì 14 maggio 2007
In questo sessennio subiscono “nuove e sempre più violente minacce”, denunciano
In Chiapas, offensiva "cruda e dura" contro le comunità ribelli: ONG
HERMANN BELLINGHAUSEN

La Red Chiapas por la Defensa de la Tierra y el Territorio - formata da organismi civili di Ocosingo, Comitán, Chilón, Palenque e San Cristóbal de las Casas - ha denunciato "la nuova offensiva" governativa contro le comunità ribelli o di opposizione. L'organismo afferma che "verso la fine dei sessenni di Vicente Fox e Pablo Salazar Mendiguchía sono riprese le minacce e le azioni di persecuzione e sgombero in tutta la selva Lacandona".

La nuova offensiva "è iniziata nel novembre del 2006 col massacro di choles e tzeltales nella piccola comunità di Viejo Velasco, sul confine nordest dei Montes Azules, con un operativo paramilitare realizzato da un gruppo armato della comunità Nueva Palestina, apparentemente con l'appoggio politico dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) e con la complicità per omissione dei governi federale e statale".

Ora, sotto le amministrazioni di Felipe Calderón Hinojosa e Juan Sabines Guerrero, "questa offensiva contro il legittimo diritto alla terra ed al territorio dei popoli indigeni e comunità rurali si è scatenata in maniera cruda e dura", mediante "nuove e sempre più violente minacce" contro municipi autonomi, basi di appoggio e simpatizzanti zapatisti, da parte di Opddic e della Unión Campesina Indígena Agrícola y Forestal, residuo del gruppo paramilitare Paz y Justicia che "operava impunemente nel sessennio zedillista".

Queste azioni, "di gruppi armati con precedenti paramilitari, non solo restano impunite e contano sul silenzio complice del governo di Juan Sabines, ma sono completate ed appoggiate dal settore agrario federale (Procura Agraria e Tribunale Superiore Agrario, principalmente), che ha convalidato e legalizzato illegittime, perfino illegali, azioni di spoliazione di diritti agrari delle basi zapatiste e militanti del Coordinamento Nazionale dei Popoli Indios (CNPI) nella zona nord della selva (municipio autonomo Olga Isabel, ed ufficiale di Chilón)".

Nello stesso senso, la Red Chiapas ricorda la dichiarazione della Segreteria della Riforma Agraria, lo scorso 3 aprile, nel senso che, "in accordo con i Beni Comunali Zona Lacandona", le comunità San Jacinto Lacanjá e Flor de Cacao "non devono essere regolarizzate, non c'è negoziato e devono essere ricollocate".

In questo contesto, la rete esprime "totale appoggio alle lotte indigene per il legittimo diritto alla terra ed al territorio" che portano avanti nella selva Lacandona i municipi autonomi zapatisti e le comunità appartenenti all'ARIC Indipendente, X'inich, CNPI ed ARIC Unión de Uniones. Ugualmente, esige la sospensione delle persecuzioni, minacce e pressioni da parte di gruppi di stampo paramilitare e della cosiddetta Comunità Lacandona, e "che cessi l'appoggio, aperto o mascherato, delle autorità del settore federale agrario e ambientale (la Segreteria dell'Ambiente e Risorse Naturali e la Commissione Nazionale delle Aree Naturali Protette) fornito a questi gruppi".

Continuando queste azioni, "che violano apertamente il diritto alla terra, al territorio ed alla vita degna delle comunità, si genererà un clima di scontro e violenza, i cui deplorevoli risultati saranno responsabilità dei governi federale e statale".

Gli organismi civili ritengono che l'offensiva governativa e paramilitare scatenata da Calderón e Sabines, in particolare contro le comunità indigeni ribelli o di opposizione collocate nella selva Lacandona e Montes Azules, "non è casuale, ma obbedisce a potenti interessi corporativi extranazionali" che vogliono controllare questi territori, "ricchi di risorse naturali strategiche per la sovranità nazionale".

Firmano la dichiarazione le organizzazioni Antena Civil de la Selva, Casa de la Mujer Ixim Anzetic, Centro de Derechos Humanos Fray Pedro Lorenzo de la Nada, Centro de Derechos Indígenas, Comité para la Defensa de la Libertad Indígena X'inich, Maderas del Pueblo del Sureste, Yomlej, Red de Comunicadores Boca de Polen y Enlace, Comunicación y Capacitación.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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