La Jornada – Domenica 13 maggio 2007
Definisce Lula e Daniel Ortega, traditori; Hugo Chávez, sconcertante.
Messico, "una pentola a pressione che esploderà nel 2010", dice Marcos

Il subcomandante insurgente Marcos ha dichiarato al quotidiano britannico The Guardian che per l'anno 2010 "il Messico si trasformerà in una pentola di pressione" e "esploderà"; ha aggiunto di stare lavorando ad un progetto di teoria politica nel quale analizza le forze che, dal suo punto di vista, stanno conducendo il paese ad una sollevazione sociale.

Nell'intervista pubblicata dal giornale inglese, il delegato Zero ha pronosticato che "il potere inconscio" dell'anno 2010, proprio quando si compirà il secondo centenario dell'inizio della guerra di Indipendenza ed i 100 anni della Rivoluzione messicana, "si accenderà la miccia predisposta dagli sforzi statunitensi per rendere sicura la frontiera bilaterale, quello che impedisce a milioni di persone di scappare dal nord per avere lavoro".

Dalla sua prospettiva, politici, media ed incluso alcuni intellettuali di sinistra, ignorano la radicalizzazione della situazione. Ha ricordato che si sorpresero anche quando 13 anni fa - il primo gennaio 1994 - la popolazione indigena in Chiapas ricorse alla rivolta armata per fare valere i propri diritti.

Durante l'intervista, Marcos ha affermato che gli zapatisti affronteranno a breve la loro ultima battaglia: "Se non vinceremo, subiremo una sconfitta definitiva", ha aggiunto.

Riguardo al viaggio che l’altra campagna sta realizzando in diversi punti del paese, il delegato Zero ha detto che lo scopo di questo è consolidare la diversità di forze marginali di sinistra che confluiscono in un movimento iniziato con la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.

Questa mobilitazione, ha dichiarato Marcos al periodico britannico, canalizzerà lo scontento in un movimento civile non armato ed organizzato che si baserà sul principio del rispetto della differenza. "Sarà così nuovo, bello e terribile che farà sì che il mondo guarderà a questo paese in un modo completamente diverso", ha aggiunto.

D'altra parte, ha definito "traditori" i presidenti del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, e del Nicaragua, Daniel Ortega, anche se al quotidiano inglese non ha fornito ulteriori dettagli del perché di questa considerazione. Ugualmente, ha segnalato che il mandatario venezuelano Hugo Chávez è "sconcertante", e l'unico presidente sud-americano al quale ha dato un "voto di fiducia" è Evo Morales, della Bolivia, per il suo legame col movimento indigenista di quel paese andino.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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