La Jornada - 12 settembre 2007
"Le azioni, fatte in modo da non causare morti"
L'EPR si attribuisce la paternità degli attentati ai gasdotti

L'Esercito Popolare Rivoluzionario (EPR) si è attribuito ieri la responsabilità delle esplosioni di lunedì che hanno colpito i condotti della Petroli Messicani (Pemex), in Veracruz e Tlaxcala. Precisa che le azioni sono state preparate ed eseguite in modo da non causare perdite umane, e sottolinea di nuovo che le sue azioni politico-militari continueranno fino a che non saranno presentati in vita e liberati i suoi compagni Edmondo Reyes Amaya e Gabriel Alberto Cruz Sánchez, scomparsi dal 25 maggio a Oaxaca.

L'EPR spiega che la sua nuova azione violenta risponde all'atteggiamento "ipocrita e fascista di questo governo illegittimo" volto ad acutizzare la guerra sporca ed il terrorismo di Stato come principale metodo politico contro gli attivisti, coloro che si oppongono ed i rivoluzionari.

Qui, di seguito, il testo integrale del comunicato dell'EPR.

Di fronte all'atteggiamento ipocrita e fascista di questo governo illegittimo che acutizza la guerra sporca ed il terrorismo di Stato come metodo principale politico contro gli attivisti sociali, coloro che si oppongono politicamente ed i rivoluzionari; di fronte alla crescente ondata di repressione contro il nostro popolo, gli attivisti sociali ed i difensori dei diritti umani; di fronte all'esistenza di prigionieri politici e di coscienza del paese condannati a pene e trattamenti inumani in prigioni di sterminio; di fronte alla pratica fascista della sparizione forzata degli attivisti sociali; di fronte alla pretesa del governo calderonista di mantenere in qualità di detenuti-desaparecidos i nostri compagni Edmondo Reyes Amaya e Gabriel Alberto Cruz Sánchez, tendiamo noto che:

1. Unità militari appartenenti al nostro esercito hanno collocato 12 cariche esplosive in un ugual numero di condotti della Pemex nei municipi di La Antigua, Úrsulo Galván, Olmeaca, Mendoza e Cumbres de Maltrata, in Veracruz, ed in Cuapiaxtla, Tlaxcala, delle quali quella collocata nell'oleodotto di 24 pollici Nuevo Tepa-Cadereyta (in La Antigua) non è esplosa. Tutte le altre sono state attivate simultaneamente alle 2 del 10 del presente mese.

2. Questa azione politico-militare fa parte della campagna nazionale che esigere la presentazione in vita e la libertà dei nostri compagni detenuti-scomparsi nella città di Oaxaca dal 25 maggio per mano delle forze federali.

3. Dette azioni sono state preparate ed eseguite con la finalità di non causare perdite umane nella popolazione, che fa parte del nostro popolo.

Informiamo il nostro popolo ed i popoli del mondo:

1. che la nostro azione politico-militare non si fermerà fino a che saranno presentati in vita e liberati i nostri compagni detenuti-desparecidos.

2. che stiamo agendo in un quadro dell'autodifesa armata contro la guerra sporca che il governo di Calderón ha deciso portare avanti contro il popolo messicano, assumendo un atteggiamento ipocrita che pretende di presentarsi all'estero come un governo democratico, mentre che ha le mani sporche di sangue per i delitti di lesa umanità che si stanno commettendo nel paese sotto i suoi ordini in qualità di capo supremo delle forze armate.

Per noi come partito ed esercito rivoluzionario non c'è possibilità di perdono o di oblio dei crimini di lesa umanità per l'indegnità del tradimento e della capitolazione sugli altari delle prebende e delle concessioni politiche.

A tutte le strutture di partito e dell'esercito, a tutti i militanti, i simpatizzanti e collaboratori comunichiamo: vi comunichiamo che la campagna per la presentazione in vita e liberi dei nostri compagni deve continuare nonostante l'offensiva di questo governo contro di noi che pretende di annientare il nostro progetto rivoluzionario. Per questo l'ordine di eseguire il piano di autodifesa è vigente.

Comitato Centrale del Partito Democratico Popolare Rivoluzionario (PDPR)
Comando Generale dell'Esercito Popolare Rivoluzionario (CG-EPR)
Repubblica Messicana - 11 settembre 2007

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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