La Jornada - 12 settembre 2007
Ne fanno parte almeno quattro segreterie, corporazioni poliziesche e perfino il Congresso
In marcia da dicembre, piano del governo contro membri dell'EZLN
Hermann Bellinghausen

Secondo una relazione "di campo" elaborata da brigate indipendenti, a partire da dicembre si è dispiegata sulle terre recuperate dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nel 1994 "una escalation di aggressioni e intimidazioni", puntellata in un "vertiginoso processo di sottrazione di terre", occultato da una presunta "disputa" per il controllo territoriale e dall'intenzione di praticare "sgomberi forzosi contro centinaia di famiglie zapatiste" in Chiapas.

Il 25 marzo, la Commissione Sesta dell'EZLN rese pubblica la Campagna mondiale per la difesa delle terre e dei territori indigeni e contadini, autonomi, del Chiapas, del Messico e del mondo. Di fronte all'attuale panorama di repressione e spoliazione, i popoli zapatisti hanno implementato il programma Brigate di Osservazione Terra e Territorio (BOTT), insieme col Centro di Analisi Politica ed Investigazioni Sociali ed Economiche (CAPISE). Il piano consiste nel formare gruppi per "osservare, dialogare con autorità autonome e famiglie indigene minacciate nelle loro integrità, beni, autonomia, terre e territori".

La modalità di lavoro è stata concordata tra le giunte di buon governo (JBG) e quel centro. "Una volta in campo, le BOTT sono coordinate dalle JBG e dalle autorità dei municipi autonomi. Le BOTT osservano e documentano le aggressioni e minacce che subiscono vari villaggi zapatisti". La strategia del governo con la formazione della "contra" e dello "sviluppo" di progetti previsti dentro territori indigeni, secondo la relazione Terra e territorio (CAPISE, settembre 2007), sono "attestati, operati ed occultati" da parte delle segreterie della Riforma Agraria, della Difesa Nazionale, delle Comunicazioni e Trasporti, e del Governo; dalla Procura Agraria; dalla Sicurezza Pubblica federale, statale e municipale e dal Congresso dell'Unione.

"La strategia si denuncia da sola", visto che parla di "una difesa della riserva della biosfera dei Montes Azules". Ma non solo: l'EZLN e la costruzione della sua autonomia tradotta in libera determinazione come popoli indigeni sono "fattori determinanti nella strategia per il controllo politico, sociale ed economico del suo territorio".

Il rapporto spiega che "la sfida nazionale" della Sesta dichiarazione della selva Lacandona non è un tema trascurato dalle autorità. In distinti momenti "il governo federale ha mostrato astuzia, goffaggine e brutalità contro i movimenti sociali; ma d'altra parte la brutalità poliziesca e militare incomincia a permeare il paese, in particolare contro persone ed organizzazioni aderenti alla Sesta dichiarazione ed all'altra campagna, membri dell'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) e diverse organizzazioni sociali e civili che osano contravvenire i lineamenti dello Stato".

Come è normale che in Chiapas famiglie o membri di organizzazioni sociali "si autodenomino basi di appoggio zapatiste anche se non lo sono, con la finalità di non restare scoperti", con gli aderenti all'altra campagna succede "qualcosa di simile". Questo dà l'idea del "graduale impatto che implica la sfida dell'EZLN e dei suoi popoli", malgrado il boicottaggio mediatico sia "spaventoso".

Questa prima relazione deriva da un lavoro collettivo tra le JBG, i consigli comunali autonomi, i popoli zapatisti, i brigatisti ed il CAPISE intorno al caracol di La Garrucha che comprende gran parte della selva tzeltal all'interno del municipio ufficiale di Ocosingo e raggruppa i municipi autonomo Francisco Gómez, San Manuel, Francisco Villa e Ricardo Flores Magón.

Nel trascorrere degli anni si sono registrati, in diversi modi, ostilità, intimidazioni e minacce contro le popolazioni indigene. "Dal 1994 ad oggi, per lo Stato messicano il nemico continua ad essere interno: l'EZLN, col suo progetto, quello che fa e quello che rappresenta, sono temi di sicurezza nazionale" - sostiene il CAPISE.

Dopo il lancio della Sesta ed i giri della Commissione Sesta dell'EZLN per il territorio nazionale, "lo Stato ha implementato una brutale offensiva contro i popoli zapatisti, le loro autorità ed il progetto di libera determinazione dei popoli indigeni dentro la demarcazione territoriale compresa dai caracol e dai municipi autonomi". Da dicembre ad oggi, "la recrudescenza di ostilità verso i popoli zapatisti è allarmante". L'investigazione delle BOTT documenta questo "brutale attacco" contro i popoli zapatisti.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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