La Jornada – Lunedì 12 marzo 2007
Il governo ha pagato fino a tre volte tanto il costo delle terre, assicura il portavoce
La JBG Hacia la Esperanza denuncia il tentativo dei rancheros di recuperare le loro terre
Le fattorie erano state abbandonate durante l’insurrezione armata dell’EZLN nel 1994
I contadini accusano gli ex-proprietari di tagliare illegalmente “la montagna

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

La Realidad, Chis. 11 marzo - "Non sono più i padroni", dice la Giunta di Buon Governo (JBG) Hacia la Esperanza dei rancheros che abbandonarono le loro proprietà in questa zona nel 1994, quando l'EZLN si alzò in armi, e che recentemente hanno reclamato presunti diritti su terre per le quali hanno già ottenuto uno o diversi risarcimenti dal governo.

"Molti ranchros che avevano ricevuto i soldi, sono tornati a vendere fino a due tre volte la terra che ora è recuperata dagli zapatisti. Sono territori del municipio autonomo San Pedro de Michoacán. Alcuni sono tornati ad occuparne una parte", prosegue la relazione delle autorità indigene. È il caso dei ranchos Santa María e San Jerónimo. Nel primo, Jaime Guillén ha manovrato per riappropriarsi dei boschi, disboscarli e vendere il legno. "Abbattere la montagna è proibito" nel municipio ribelle, ricorda la JBG attraverso il suo portavoce accompagnato da diverse donne nel loro costume tradizionale tojolabal e da due uomini: sono il "turno" del governo autonomo.

"Per noi zapatisti, la terra non si vende. La giunta esige che abbandonino queste terre", aggiunge questa nei suoi uffici del caracol Madre de los caracoles del mar de nuestros sueños.

Questi ex-proprietari abusivi sono costantemente denunciati alla JBG dagli stessi vicini (piccole fattorie, ejidi, villaggi) di quello che fu rancho Santa María, ora "ereditato" dai figli di Jaime Guillén (José, Israele e Ramón), "ripartito" e ribattezzato come El Desengaño e El Horizonte. Un altro ex-ranchero che occupa terre che non gli appartengono più (e che fu il podere San Jerónimo) ha ammesso di aver ricevuto denaro dal governo anni fa.

"Contadini di La Sombra ci vengono a dire di fermare il disboscamento di alberi che stanno facendo. I rancheros commerciano legname pregiato. e approfittano perchè hanno i permessi dal governo", prosegue.

La JBG identifica l'esistenza in questo territorio di "54 fattorie che lavorano senza problemi, e che non stanno facendo affari con le terre". Ad essi si sommano ejidi e comunità che appartengono legittimamente a diverse organizzazioni contadine o di partito con le quali gli zapatisti non sono in conflitto.

In un altro caso, "un gruppuscolo" (secondo la JBG) di membri della filogovernativa Unione degli Ejidi della Selva vuole sgomberare 31 famiglie zapatiste - che, precedentemente, avevano espulso dall'ejido Nuevo Momón - che hanno fondato il villaggio 24 d Diciembre, dove c'era una delle proprietà del generale ed ex governatore chiapaneco Absalón Castellanos Domínguez, a El Momón, nella vallata di Las Margaritas.

Da non confondere col rancho San Joaquín, dove si trovava il generale l'alba del primo gennaio 1994, quando fu fatto prigioniero dall'EZLN; settimane dopo, le comunità lo avrebbero giudicato in pubblico per i suoi crimini contro i popoli indios commessi quando era capo militare del Chiapas e poi governatore, negli anni '80. Anche questa proprietà è ora recuperata ed appartiene a San Pedro de Michoacán.

Le frodi che continuano a perpetrare diversi ex-proprietari sono possibili grazie all'ambiguità legale con cui furono pagati (non indennizzati) dal governo dopo l'insurrezione indigena. Con crediti diversi e progetti di allevamento, il governo "mascherò" il suo pagamento per le fattorie, soprattutto nei territori dell'EZLN, affinché non ci fossero precedenti legali chiari sull'operazione. Col passare degli anni, organizzazioni filogovernative ed ex-proprietari hanno "reclamato" terre che da 10 anni sono recuperate dagli indigeni, e che con la complicità governativa, alcuni vecchi fattori hanno "sfruttato" reiteratamente ed impunemente.

In altre regioni della selva, l'operazione "conflitto agrario" contro le basi zapatiste è a carico di organizzazioni di partito, principalmente l'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), ma anche le Aric ufficiali ed indipendenti, Orcao, Cioac "storica", Ocez ed altre. Ad Ocosingo e Chilón non è raro che alcuni ex allevatori appaiano ora affiliati al raggruppamento priista guidato da Pedro Chilín Jiménez, che ha dimostrato di essere il più aggressivo, secondo le molte testimonianze e denunce delle comunità autonome.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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