La Jornada - 12 marzo 2007
Gli zapatisti invitano osservatori ecologici

Per i popoli indigeni zapatisti, insieme alle loro autorità autonome, è un "dovere ed un obbligo" proteggere, conservare e difendere la "nostra madre terra e tutto quello che esiste in lei, come l'acqua, i fiumi, le sorgenti, i boschi, gli alberi, gli animali, le valli e le montagne", perché facendolo "è come difendere le nostre stesse vite".

Perciò, la Giunta di Buon Governo della zona de Los Altos del Chiapas ha invitato coloro che lo desiderino a diventare osservatori nell'accampamento civile nella riserva ecologica zapatista El Huipetec.

"Difendere e lottare per la nostra madre terra, per tutti gli esseri vivi e le risorse naturali è come difendere la nostra stessa vita contro la distruzione e la morte imposta dal sistema capitalista neoliberale. Perché per noi la terra e tutte le risorse naturali sono fonti di vita e non un commercio, come ne fanno i mal governanti e gli imprenditori".

Col documento, la Giunta di Buon Governo ha reso pubblici i requisiti per partecipare al progetto, al quale potranno partecipare sia cittadini messicani come stranieri. Si richiede di: essere maggiorenne o altrimenti di avere una lettera di consenso del padre o tutore, parlare sufficientemente lo spagnolo, un originale e due copie di un documento d'identificazione, una lettera avallo di un'organizzazione non governativa "preferibilmente" aderente all'altra campagna e partecipare al corso di formazione che si terrà presso il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas.

Sul regolamento per partecipare al progetto, gli zapatisti stabiliscono che: ci si deve rifornire di quaderni, penna, macchina fotografica, video-camera per documentare le esperienze; i partecipanti saranno responsabili delle loro spese; è proibito il consumo di bevande alcoliche o di stupefacenti durante il soggiorno; gli osservatori non potranno fare dichiarazioni alla stampa, ecc.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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