La Jornada - 11 marzo 2007
Polizia preventiva statale libera la maestra della sezione 22 arrestata illegalmente venerdì
Nuova marcia dell'APPO per esigere che Ulises Ruiz se ne vada e la libertà dei carcerati

OCTAVIO VELEZ ASCENCIO - CORRISPONDENTE

Oaxaca, Oax, 10 marzo - L'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) si è di nuovo mobilitata per chiedere la destituzione del governatore Ulises Ruiz Ortiz e la libertà di tutti i "prigionieri politici e di coscienza". Per la seconda volta dal 25 novembre ha marciato nel centro storico della città con un meeting nell'atrio del tempio di Santo Domingo de Guzmán.

La marcia era stata indetta venerdì sera per chiedere la presentazione in vita dell'insegnante Yolanda Crucita Ramírez Ramírez, della sezione 22 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione, fermata ieri pomeriggio da poliziotti locali.

L'insegnante, membro del Coordinamento Donne Oaxaqueñe Primero de Agosto stano recandosi con due compagne all'auditorium della facoltà di Diritto e Scienze Sociali dell'Università Autonoma Benito Juárez di Oaxaca per partecipare ad un forum con membri della Commissione Civile Internazionale di Osservazione dei Diritti Umani.

Alle quattro circa all'alba è stata liberata dal quartier generale della polizia preventiva dello stato, ubicato nel municipio periferico Santa María Coyotepec dove era stata portata, senza che le fosse contestato nessun reato penale.

"Non c'erano accuse né niente. è stato un arresto completamente illegale ed arbitrario" - ha denunciato Maricarmen Altamirano, che accompagnava l'insegnante al momento dell'arresto.

La Altamirano, coordinatrice delle donne, ha presentato una denuncia penale contro la detenzione illegale di Ramírez Ramírez.

Ramírez Ramírez non era presente alla manifestazione per prescrizione medica perché si è acutizzata per l'arresto l'ipertensione di cui soffre.

Durante il meeting, la Altamirano ha letto una lettera dell'insegnante che ha scritto che la sua detenzione mette nuovamente "in evidenza la mancanza di libertà politica e la violazione costante delle garanzie individuali del dispotico governo di Ulises Ruiz".

Ha invitato i simpatizzante dell'APPO a continuare la lotta "affinché la verità prevalga" ed a "non permettere più che ci sia impunità".

Florentino López Martínez, portavoce del movimento popolare, ha lodato l'entrata della manifestazione all'atrio del tempio di Santo Domingo, perché "si innalza di nuovo la bandiera della libertà" ed ha avvertito che l'APPO "risponderà con manifestazioni ed altre mobilitazioni" se la polizia ferma uno dei compagni.

Nell'atrio il movimento popolare e magistrale aveva installato il suo accampamento dopo l'entrata della polizia federale preventiva del 29 ottobre. Lì è rimasta per quasi un mese, quando i suoi simpatizzante si sono scontrati con i poliziotti federali, il che scatenò degli arresti di massa, perfino di persone che non avevano partecipato ai fatti.

"No che no, sì che sì, già siamo arrivati fin qui!" - gridavano ripetutamente i manifestanti per celebrare il loro ritorno nel centro della città.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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