La Jornada - 10 dicembre 2007
Membri dell’organizzazione priista ricevono sussidi di Semarnat - denuncia
Capise documenta i nessi dell’Opddic di Agua Azul con l'autorità federale
Smente il comunicato della cooperatva di Ecoturismo Indigeno e lo definisce cinico

Hermann Bellinghausen / II^ ed ultima parte

In risposta alla comunicazione della società cooperativa Ecoturismo Indigeno Tzeltal delle Cascate di Agua Azul, Chiapas, formata da membri dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), dove i priisti della località rilanciano le reiterate accuse  di aggressioni contro gli zapatisti di Bolom Ajaw, il Centro d'Analisi Politica e Sociale e di Investigazioni Economiche (Capise)  documenta in un nuvo rapporto sul caso i vincoli esistenti fra membri di Opddic di Agua Azul ed autorità federali.

 "Non solo si muovono sul terreno politico, ma anche economico,  di controllo e di amministrazione di 'progetti ecoturístici’. La Segreteria d'Ambiente e di Risorse Naturali (Semarnat) e la Commissione Nazionale delle Aree Naturali Protette (CNANP), fra le altre dipendenze federali sovvenziona trimestralmente i membri dell’Opddic”.  In un rapporto finanziario di Semarnat, CNANP e della direzione generale della Conservazione per lo  Sviluppo-Programma di Sviluppo Regionale Sostenibile, il secondo trimestre del 2007  Ecoturismo Indigeno ha ricevuto risorse per 290mila pesos per diversi lavori di infrestruttura turistica.

Secondo Capise, la comunicazione di Ecoturismo Indigeni “tocca il cinismo" e la smente. In primo luogo, le basi zapatiste presero possesso di quelle terre nel 2001, e non nel 2003 come scrive la lettera della  società priista. Non erano "tra i  40 e 50 zapatisti con passamontagna, paliacate ed armi d’alto calibro", ma 47 famiglie, più della metà erano donne e bambini.

"Dicono che dal decreto di conservazione del 1980 loro smisero di lavorare la terra, passando alla  'protezione della selva' ed alle 'attività turistiche ",  continua il rapporto. Il 29 aprile  1980 fu pubblicato il decreto che ha definito la Zona di Protezione Forestale Cascata di Agua Azul, municipio di Tumbalá, con un’estensione di 2mila 580 ettari. Il 7 giugno 2000 fu pubblicato un nuovo accordo. Quella che prima era considerata solo zona forestale, ora era diventata Area di Protezione di Flora e Fauna.

La  "protezione della selva” ora doveva essere revisionata "in dettaglio" – aggiunge la replica. “Fra i residenti di Agua Azul ci sono persone con malattie della pelle per la contaminazione dell'acqua delle cascate. Fiume in basso, a 300 metri scarsi della città c’è un immondezzaio”, dove "scavano buchi per seppellire l'immondizia”. La mancanza di controllo sull'uso del repellenti in centinaia di contenitori ha già generato "una grave contaminazione: un chilometro più in basso l'acqua fa schiuma”. Ancora un chilometro ed appare il segnale: "Per  sua sicurezza si proibisce viaggiare in questa zona, visto che molte persone sono state vittima di assalti”.

Opddic afferma che dal 1980 i suoi membri hanno smesso di lavorare la terra. Forse questo spiega - secondo Capise - perché ora Agua Azul è piena di antenne Sky che proiettano film statunitensi, per il ‘confort’ dei turisti. Si dice pure che i residenti di Bolom Ajaw hanno distrutto la riserva ecologica in più di 70 ettari. "Le terre coltivate sono sette, non 70. Le basi zapatiste lavorano e si prendono cura della terra e delle risorse naturali. Membri di Opddic  sei mesi fa hanno rubato il raccolto di un terreno collettivo degli zapatisti, e mesi più tardi invasero, pistole alla mano, parte di quello stesso terreno; al momento  sono membri di Opddic quelli che lo lavorano”.

Il "cinismo di chi ha scritto il comunicato è ridicolo", perché assicura "che gli zapatisti minacciano e perseguitano i residenti di Agua Azul, tanto da ferire uno di loro a  colpi di machete. Si riferiscono all’11 settembre passato, quando più di 50 membri di Opddic hanno brutalmente  ferito zapatisti di Bolon Ajaw", ed uno di loro ha ora gravi problemi di vista. Secondo Opddic, tre zapatisti civili indifesi avrebbero affrontato 50 uomini armati.

Ciononostante, riferiscono che "sono abituati" ad adire per le "vie legali”. Poi, mette in dubbio il rapporto, "perché erano armati? con più di una dozzina di calibro 38? chi gliele ha date?" La "ossessione" del direttore di CNANP,  Regione Frontiera Sud, José Hernández Nava di sgomberare Bolom Ajaw, “non solo lo ha portato a scrivere cose senza senso e sproporzionate, ma ha pure esacerbato l'ambizione e l'aggressività" di Opddic. A settembre, Capise raccontava di un incontro tra Hernández Nava ed altri funzionari con residenti di Bolom Ajaw, incluso due zapatisti che erano stati brutalmente picchiati il giorno precedente da membri di Opddic.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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