La Jornada - 9 giugno 2007
Marcos solidarizza con le vittime delle spoliazioni "che ora si chiamano espropri"
EMIR OLIVARES ALONSO

La giustizia è l'eterna assente nel Messico di sotto, ma pure in tutto il mondo: nel Messico in alto si dice che va bene picchiare la gente in basso e che sia spogliata della sua casa, della sua merce e di tutto ciò che le serve per sopravvivere, come succede in una guerra di conquista, in cui si depreda, anche se ora la definiscano "esproprio" - ha dichiarato il subcomandante Marcos partecipando alla tavola rotonda nell'auditorium Che Guevara della Facoltà di Filosofia e Lettere dell'Università Nazionale Autonoma del Messico.

Ha tacciato di "svergognati" gli ex-senatori Manuel Bartlett, Javier Corral e Dulce María Sauri, tra gli altri, perché ora questi personaggi si oppongono alla legge Televisa, quando nella loro storia politica hanno perseguito altri benefici. "I politici sono spazzatura riciclabile; ora i Bartlett, Corral e Sauri sono eroi progressisti, mentre in realtà sono un trio di sfacciati".

Marcos ha inviato la sua solidarietà e quella dell'altra campagna agli abitanti di Tepito, Iztapalapa e Santa María la Ribera (quartieri di Città del Messico) che recentemente sono stati "vittime" degli espropri di varie proprietà in cui abitavano, con la scusa da parte delle autorità del Governo del Distretto Federale che quei posti erano tane di narcotrafficanti e delinquenti.

Ha denunciato che gli abitanti di quegli immobili sono stati spogliati delle loro case. "Senza un procedimento regolare, si attacca e si spoglia" gli abitanti di questi quartieri popolari e "nessuno dice niente né domanda niente, ma se erano narcotrafficanti perché vivevano lì (in case popolari)". Ha detto che dietro gli espropri, le autorità capitaline promuovono quei luoghi per una riqualificazione offrendoli ad impresari ed investitori, come Carlos Slim.

Davanti ad un forum strapieno, il delegato Zero ha dichiarato che nonostante in Messico "le strade si riempiano sempre più di sangue, Calderón promuove all'estero il Messico fittizio che ha ereditdato da Fox".

Ha ricordato che se gli ex-presidenti Miguel de la Madrid, Carlos Salinas ed Ernesto Zedillo furono "un mediocre, un codardo ed un imbecille" (rispettivamente), con Fox e Calderón si è bloccato l'hard disk della cibernetica politica, perché non appaiono più né i mediocri, né i codardi né gli imbecilli", e questi ultimi solo simulano di esserlo.

Così, ha invitato a ricostruire l'etica e la politica ed ha criticato l'attuale lavoro della classe accademica che si "burla" cioè dei piccoli, brutti e sporchi, cioè di quelli in basso.

Nel contesto attuale, l'etica e la politica hanno preso direzioni distinte, perché mentre la prima "è la strada mediocre dell'accademia", la seconda è "la strada verso il cinismo e la sfrontatezza realisti". Perciò, ha invitato a ricostruire entrambi i concetti, il che "è possibile" per trovare nuovi modi di fare politica e che la loro impalcatura principale sia un altro modo di fare etica.

Ha ricordato che gli zapatisti sono "guerrieri" che invece di pensare di saper tutto, "ascoltiamo e guardiamo per imparare, per rispettare". Ed ha aggiunto che questi "guerrieri" sentono ancora dolore per quanto successo un anno fa in San Salvador Atenco, per i suoi morti e incarcerati.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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