ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO
9 Marzo 2007
Al Congresso Nazionale Indigeno
Alla Regione Centro Pacifico del CNI
Ai partecipanti alla riunione del CNI in Tuxpan, Jalisco
Sorelle e fratelli:
ricevete il saluto degli uomini, delle donne, dei bambini e degli anziani dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Prima di tutto vi auguriamo molto successo per questa importante riunione che si celebra in territorio del popolo Nahua in Jalisco, Messico. Le vostre discussioni ed i vostri accordi saranno una guida importante del passo e del cammino dei popoli indios nella lotta per il riconoscimento dei nostri diritti e della nostra cultura.
Come saprete, in questi giorni stiamo risentendo una nuova offensiva dei gruppi paramilitari patrocinati dai mal governi federale, statale e municipali. Le nostre comunità resistono organizzate ai tentativi di spoliazione delle terre che abbiamo recuperato col sangue delle nostre compagne e dei nostri compagni. Questi gruppi di "guardie bianche" sono legati ai partiti politici (PRI, PT e PRI) e contano col beneplacito del governo federale, cioè del PAN. I loro nomi sono noti: 0PDDIC (legata al PRI), ORCAO (legata al PRD), CIOAC Storica (legata al PRD) ed alcuni altri che non sono altro che riedizioni del gruppo paramilitare PAZ Y JUSTICIA.
La persecuzione da parte dei paramilitari contro i nostri popoli non è nuova. Il punto nuovo è che prima contavano con gli auspici del governo e del PRI ed ora si sono uniti il PRD, il PT ed il PAN.
Neanche è nuova l'indifferenza di certi settori della società che prima erano stati vicini allo zapatismo. Dal nostra presa di distanza dal PRD e dalla nostra posizione critica verso il cosiddetto "lopezobradorismo", quei settori hanno voluto "farcela pagare", col suo silenzio ed il suo disprezzo, perché non ci siamo uniti alla corte di AMLO.
Lo sapevamo. Da quando si è sviluppata, nelle nostre montagne, la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, sapevamo che queste persone si sarebbero allontanate e si sarebbero messe contro di noi. Anche così, abbiamo fatto e continuiamo a fare ciò che consideriamo nostro dovere: cercare sotto ed a sinistra la strada, il passo e la compagnia. È nostra convinzione che potremo conquistare la nostra libertà ed i nostri diritti come popoli originari, solo se sconfiggiamo il sistema responsabile dei nostri dolori: il capitalismo.
Man mano che si dissolve il miraggio elettorale e lassù si spogliano dei loro costumi da carnevale, la realtà continua a confermare ciò che, da lontano, abbiamo visto e compreso: lassù in alto non c'è altro che simulazione, cinismo e disonestà.
Come vi dicevamo, l'offensiva paramilitare e governativa non è nuova, ma ci ha obbligati ad alcuni aggiustamenti interni che ci permettano di rispettare 2 dei grandi obiettivi della Sesta Dichiarazione: proteggere i nostri popoli ed avanzare in ciò che si è chiamata "L'Altra Campagna".
Sono questi aggiustamenti quelli che c'impedirono di assistere personalmente alla vostra importante riunione. Eravamo stati correttamente invitati dai compagni e dalle compagne del CNI Regione Centro Pacifico ed avevamo accettato molto volentieri. Purtroppo, per tutti questi problemi, solo ora vi giunge la nostra parola con questa lettera.
Ma questa, la nostra parola, come quando è data di persona, continua ad essere sincera ed onesta per coloro che, come noi, sono del colore che siamo della terra.
Per questo approfittiamo dello spazio che ci vogliate concedere dentro alle vostre importanti riunioni per dirvi il nostro pensiero.
Primo. Come saprete, in compagnia di alcuni dei membri del CNI, abbiamo realizzato un percorso che ha raggiunto gli angoli più dimenticati del nostro paese. Lì abbiamo trovato e incontrato i popoli originari di queste terre: i popoli indios.
Le loro condizioni sono le stesse che soffriamo tutti: spoliazioni, distruzione della madre terra, divisioni patrocinate dai governi e dai partiti politici, dalla repressione, dallo sfruttamento, dal disprezzo e dall'umiliazione; e tutto questo potenziato al massimo quando si tratta di donne, di bambini e di anziani indigeni. I compagni che hanno unito il loro passo al nostro in tutta la repubblica potranno farvi molti esempi e darvi dati su quanto abbiamo visto, ascoltato e palpato con mano nel Messico in basso.
Secondo. Non solo i popoli indios soffrono questi dolori. Operai, contadini, impiegati, giovani, donne, bambini e bambine, non indigeni, soffrono l'oppressione di quello che un capo della tribù Yaqui, nel nordovest del nostro paese, ha definito "le quattro ruote della carretta capitalista", cioè: lo sfruttamento, la spoliazione, la repressione ed il disprezzo.
Terzo. Abbiamo anche incontrato, ascoltato e parlato con organizzazioni, gruppi e collettivi della sinistra anticapitalista. Così come potranno raccontarvi i compagni che hanno accompagnato il nostro passo, alcun@ non vedono la nostra peculiarità di indigeni, ma a poco a poco hanno incominciato a rendersi conto che siamo uguali perché siamo diversi.
Quarto. È che per il nostro pensiero noi, come indigeni che siamo, dobbiamo unirci non solo con tutti i popoli indios del Messico, ma dobbiamo farlo anche con tutti e tutte quell@ che subiscono le spoliazioni, lo sfruttamento, la repressione ed il disprezzo del capitalismo. E dobbiamo anche parlare ed ascoltare di più le organizzazioni, i gruppi ed i collettivi non indigeni affinché ci vedano e riconoscano.
Quinto. È pure nostro pensiero che, come Congresso Nazionale Indigeno a cui partecipiamo, dobbiamo tendere ponti coi popoli originari che hanno i loro territori nel nord del nostro paese.
Questi popoli hanno una grande tradizione di lotta e resistenza, e subiscono, come tutti noi, una vera guerra di conquista. La loro dignità, la loro esperienza, la loro storia e la loro cultura sono alimenti che necessitiamo tutti.
Per questo pensiamo che il CNI sia il miglior ponte affinché i popoli indios del nord del Messico si uniscano con quelli del Centro Pacifico, d'Oriente, del Sud e del Sudest e, insieme, avanziamo nella nostra lotta.
Come parte di questo ponte, l'EZLN invierà, nei prossimi giorni, una delegazione per comunicare direttamente coi popoli indigeni Cucapá e Quilihua, nel nordovest del Messico, in un accampamento di pace in difesa del loro diritto all'esistenza.
Simultaneamente, in San Cristóbal di Las Casas, Chiapas, si stabilirà un accampamento di pace in difesa di una riserva ecologica e nella Selva Lacandona si realizzeranno attività in difesa della madre terra.
Per questo invitiamo il Congresso Nazionale Indigeno affinché ci accompagni in questo sforzo, tanto nel nordovest come nel sudest del nostro paese.
Sesto. Consideriamo anche molto importante tendere un gran ponte di parole e di ascolto che inviti tutti i popoli originari del Continente Americano. Per questo proponiamo che il Congresso Nazionale Indigeno e l'EZLN invitino, insieme, ad un gran Incontro Continentale di Popoli Originari d'America, nel mese di ottobre di quest'anno, e che si celebri in una località del nord del Messico.
Per questo chiediamo rispettosamente che, se la vostra riunione approva questo punto, si nomini una commissione per lavorare insieme alla Commissione Sesta dell'EZLN per la convocazione, la preparazione e la realizzazione di questo importante incontro.
E questo è tutto, per ora, compagne e compagni. Speriamo di potervi vedere ed ascoltare personalmente in un'altra occasione.
Ricevete i nostri saluti ed il gran abbraccio che li accompagna.
Libertà e Giustizia per Atenco!
Libertà e Giustizia per Oaxaca!
Dalle montagne del Sudest Messicano
Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, Marzo 2007
(traduzione del Comitato Chiapas di Torino)