La Jornada – 7 ottobre 2007
Come 22 anni fa, governanti e candidati sono imposti da caciques
Contadini minacciano di impedire le elezioni in località del Chiapas

Ángeles Mariscal ed Elio Henríquez - Corrispondenti

Venustiano Carranza, Chis, 6 ottobre - Circa mille membri dell'Organizzazione Campesina Emiliano Zapata (OCEZ) hanno manifestato in questa località per annunciare che ostacoleranno l'installazione dei seggi per rinnovare sindaci e deputati locali negli otto quartieri della località.

Durante la marcia hanno ricordato l'attacco militare e della polizia del 6 ottobre 1985, quando morirono nove dei loro compagni. Oggi, come allora, i governanti e candidati furono imposti da caciques della regione, per cui non ha senso partecipare a delle elezioni che non cambierebbero la situazione di povertà - hanno detto in questo municipio governato da tre anni dal PRD.

I comuneros, in maggioranza indigeni tzotziles, hanno manifestato in un ambiente teso per la presunta presenza di civili armati che pattugliano la zona, oltre ai corpi di polizia che sono arrivati dopo i due attentati di una settimana fa contro José Bernardo Magdaleno Velasco, candidato a presidente municipale dell'alleanza PRD, PT e Convergenza.

I contadini hanno preso le distanze dagli attentati ed hanno denunciato che "sono gente dello stesso PRD che non ama il suo candidato perché è manipolato dal cacique Jesús Orantes".

In tre decenni - ha detto un altro oratore - "abbiamo avuto governi del PRI e del PRD, ma tutti si sono alleati con coloro che ci opprimono, con gli Orantes, i Borraz". In tzotzil, ha invitato i comuneros a rimanere in casa questa domenica ed a astenersi dal votare. Ha richiesto di non cadere in "provocazioni", dichiarando che negli otto quartieri dove sono presenti non si permetterà l'installazione di seggi.

José María Hernández Martínez, dirigente storico dell'OCEZ, ha detto che nei villaggi El Relleno, Guadalupe La Cuchilla, Las Delicias II, 3 de Mayo, San Caralampio-Chavín I, Nuevo Guadalupita, Nuevo Paraíso, Nuevo San José Segunda Ampliación, San José Tercera Ampliación e San José, non si parteciperà alle elezioni, perché non risolvono le necessità di fondo delle comunità, "ma neanche ci opponiamo a coloro che vogliano votare: se vogliono lo facciano".

Marcos Vázquez, coordinatore della campagna di Magdaleno Velasco, ha detto che per evitare atti di violenza il suo partito ha sollecitato dei rinforzi per la polizia statale preventiva.

Durante la settimana ci sono stati scontri armati e conati di violenza in vari municipi fra seguaci dei candidati ai 118 comuni ed alle 40 deputazioni locali, per cui sono state presentate più di un centinaio di denunce penali ed elettorali.

La Segreteria di Sicurezza Pubblica e Protezione Cittadina dello stato ha dispiegato più di 15mila agenti della Polizia Preventiva, Stradale, Ausiliare, di Confine e Cavalleria e della Direzione di Transito statale. In bus blindati e pattuglie percorrono i capoluoghi municipali, quartieri, ejidi e villaggi per prevenire conati di violenza. Daniel Roque Figueroa, titolare della dipendenza, ha detto che la sicurezza è garantita in tutto lo stato.

Ma, in Teopisca, militanti del PRD ha installato posti di blocco all'entrata della comunità Betel e sulla strada che porta al capoluogo municipale dal villaggio Nuevo León per evitare che militanti del PRI distribuiscano provviste in cambio di voti. Decine di perredisti seguaci del candidato del PRD, Abramo Dipingo Ballinas, perquisivano "ogni veicolo che transitava". I sostenitori del candidato del PRI al comune, Luis Vázdez Díaz, si sono dichiarati in "allerta".

Dirigenti priísti di Zinacantán, governato dal PRD, hanno richiesto l'intervento delle autorità statali a causa della minaccia di dar fuoco ai seggi ed agli uffici del Consiglio Municipale Elettorale da parte di militanti del sole azteco. Secondo i priísti, i perredisti hanno divulgato voci che ci saranno problemi per coloro che non voteranno per i loro candidati al comune e al distretto, Antonio Conde Vázquez e Manuel Pérez Conde.

In San Cristóbal de las Casas, un funzionario statale, che ha chiesto l'anonimato, ha assicurato che "l'unica cosa che è stata denunciata sono solo voci di possibili roghi di seggi in alcune comunità, ma per il resto tutto è calmo"... poi di insulti tra militanti di partiti antagonistici in alcuni posti che non ha specificato.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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