La Jornada – Sabato 5 maggio 2007
Los de Abajo - Gloria Muñoz Ramírez
Per la difesa della terra

La sfida in Europa è condividere la terra ed i prodotti al di sopra della logica del mercato, ottenere una relazione diretta tra produttori e consumatori, lottare per un'alimentazione sana per tutti e per l'eliminazione dei transgenici, creare coscienza tra i consumatori riguardo alla catena di sfruttamento che attraversa la coltivazione di una fragola, per esempio, prima che arrivi sulle tavole fuori stagione; costruire, o ricostruire, una cultura che generi uno spirito comunitario, dove, tra le altre cose, si possano riprendere forme tradizionali di commercializzazione, come il baratto, per esempio... questo è quanto segnalano rappresentanti di Francia, Italia e Spagna durante le conferenze internazionali sindacali organizzate dalla Confederazione Nazionale del Lavoro (CNT), a Parigi.

Convocate dall’anarcosindacalismo francese che ha aperto uno spazio di incontro tra le diverse lotte che attraversano i cinque continenti, le voci che sono giunte dall'America (Argentina, Colombia, Brasile, Messico e Cile) sono state concordi nel segnalare che il problema centrale in questa regione è la difesa della terra e che il territorio è minacciato dagli interessi delle grandi transnazionali. Oggi, hanno detto, l'acqua, l'aria, la terra, la flora e la fauna sono minacciate dai grandi progetti multinazionali che cancellano o spostano intere comunità indigene e contadine.

Hanno anche denunciato le dighe, che i progetti ecoturistici, gli aeroporti, le industrie petrolifere ed i piani neoliberali installano grazie alla repressione. In Colombia ed in Messico, con le loro enormi differenze, i paramilitari sono i generatori di violenza, che agiscono in complicità con governi ed industriali.

"In Colombia la terra è bottino di guerra" - ha denunciato un delegato libertario di quel paese, mentre, dal Messico, una rappresentante del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra, di San Salvador Atenco, ha raccontato la lotta contro la costruzione di un aeroporto sulle sue terre e la selvaggia repressione di cui è stato vittima il suo movimento (insieme ad altri attivisti dell'altra campagna) esattamente un anno fa.

Un lavoratore italiano della terra ha raccontato che la politica dei sussidi agli agricoltori sta facendo sì che abbandonino le loro terre o che le mantengano incolte, tagliando così i legami generazionali con la terra, perché in ogni caso ricevono aiuti economici.

Un problema particolare è stato posto da un delegato della Palestina, dove "il problema comincia e finisce con l'occupazione israeliana del territorio. Oggi - ha spiegato - gli agricoltori palestinesi vengono cacciati dal modo 'moderno' di coltivare la terra imposto da Israele, in questo modo i palestinesi finiscono per diventare operai sulle proprie terre".

L’incontro Parigi I 07 è riuscito a raccogliere le espressioni di preoccupazione dei lavoratori della campagna e della città, insieme a problematiche concrete di diversi movimienti sociali (no solo sindacali). La sfida, hanno concordato tutti, è continuare ad incontrarsi e scoprire punti di lotta comune.

[losylasdeabajo@yahoo.com.mx]

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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