Karovana e meeting del 5 maggio al presidio di Santiaguito
per la libertà delle nostre e dei nostri prigionieri politici

Parole del compagno Amos

ALL'OPINIONE PUBBLICA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
AL POPOLO DEL MESSICO E DEL MONDO
ALLE SORELLE ED AI FRATELLI PRIGIONIERI DI COSCIENZA MEMBRI ADERENTI ALL'ALTRA CAMPAGNA

Fratelli e compagni, tutti e tutte, mi permetto di prendere la parola a nome e in rappresentanza delle giunte di buon governo, a nome dei caracol zapatisti, dei compagni di tutti i consigli autonomi, a nome dei nostri compagni basi di appoggio dei nostri popoli organizzati in ribellione ed in resistenza, a nome degli uomini, delle donne, dei giovani, dei bambini e degli anziani dei popoli autonomi.

Attraverso la mia parola, parla la parola di tutti i nostri popoli zapatisti in ribellione ed in resistenza.

Fratelli e sorelle, oggi parlo per voi, incarcerati nelle prigioni dell'Altiplano, di Santiaguito de Juárez e del Molino de las Flores di Texcoco, perché voi siete i nostri prigionieri e le nostre prigioniere, perché difendevate i diritti dei fratelli floricoltori della città di Texococo, perché sappiamo che ciò di cui siete accusati è stato prefabbricato dal governo federale, panista, dal governo Statale priista e dal governo municipale del PRD.

Siamo qui e ci hanno inviato qui, affinché voi sappiate che non siete soli e sole, noi siamo con tutti voi.

Ci riempie di rabbia sapere che voi continuate ad rimanere incarcerati e sequestrati dalla giustizia dello Stato Messicano, dovete sapere che le nostre basi di appoggio ci hanno ordinato di esigere la vostra libertà senza condizioni, perché sappiamo che come uomini e donne che lottano e gente organizzata e membri aderenti dell'altra campagna, non è giusto che siate carcerati e che siate stati sequestrati da più di un anno.

Ci hanno ordinato di dirvi là dentro quelle prigioni che non ci siamo dimenticati di voi perché siete anche i nostri prigionieri e nostro prigioniere, perché voi siete nostri compagni, anche se non ci conoscete, né noi vi conosciamo... ma conosciamo le nostre lotte, i nostri cuori e le nostre organizzazioni ed i nostri pensieri.

Per questo veniamo a dare la nostra parola ed il nostro totale appoggio a tutte ed a tutti i carcerati del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra (FPDT) e dell'altra campagna perché sappiamo che la vostra lotta è giusta e necessaria.

Ad un anno da quando il paese di San Salvador Atenco è stato attaccato dalle corporazioni poliziesche dello stato del Messico e federali, che hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani che vanno da omicidi, a torture, oltraggi, vessazioni, sequestri e detenzioni arbitrarie e perquisizioni indiscriminate nel paese di San Salvador Atenco nei giorni 3, 4 e 5 maggio dell'anno scorso, noi domandiamo dove stanno quei violentatori di donne, di giovani, di bambini e di anziani? che ci dicano in che prigione è recluso Enrique Peña Nieto? in che prigione sta Medina Mora? per l'assassinio dei nostri fratelli caduti, Javier Cortes e Alexis Benhumea.

Fratelli incarcerati, sappiate che voi lì dentro siete un esempio da seguire perché dalle prigioni continuate a lottare ed a sfidare i potenti: è un esempio per il popolo del Messico. Sappiamo che né con le prigioni, né con omicidi, violazioni e sequestri, fermeranno la nostra lotta, perché è una lotta giusta e per tutti i messicani e per l'umanità.

Sorelle e fratelli, incarcerati da un anno, sappiate che continuiamo ad appoggiare incondizionatamente i popoli in lotta e tutti i nostri prigionieri e tutte le nostre prigioniere degli aderenti di tutto il paese. Noi, basi di appoggio dell'EZLN dei popoli organizzati in resistenza e ribellione, diamo la nostra parola... per questo i nostri popoli ci hanno inviato a dirvi quello che sentiamo per voi.

Per questo i nostri popoli ci hanno comandato di dire che non permetteremo mai che lo Stato messicano disarticoli la nostra lotta, la nostra organizzazione, come hanno tentato di fare col paese combattivo di San Salvador Atenco.

Compagni dobbiamo continuare ad agire dalle prigioni, dalla nostra clandestinità, da qualsiasi posto dove ci troviamo, perché nemmeno con i colpi che hanno sferrato i governi federale e dello Stato del Messico, sono riusciti a disarticolare la nostra lotta e la nostra organizzazione... per cui oggi diciamo che noi ne siamo usciti vittoriosi ed i repressori hanno perduto.

Fratelli incarcerati nelle prigioni dell'Altiplano Almoloya di Juárez, nel penale di Santiaguito, nel penale Molino de las Flores di Texcoco, non dobbiamo arretrare, ma dobbiamo continuare a difendere la terra e la vostra libertà.

Come Giunta di buon governo, consigli autonomi e basi di appoggio dei nostri popoli organizzati, staremo al tanto di qualsiasi cosa possa succedere in qualunque posto del paese del Messico.

Non permetteremo altri Atenco, altre Oaxaca, come abbiamo detto il 3 del presente mese, perché il nostro popolo comanda e chiede alla commissione sesta dell'EZLN, di stare attenta ed al tanto di tutto quanto possa succedere a tutti i popoli membri aderenti dell'altra campagna di tutto il Messico.

Bene, quindi compagni saluti e bisogna continuare a costruire altri Atenco, altri Texcoco, altre Oaxaca, più organizzazioni e più lotte, perché la rivoluzione di quelli in basso si avvicina.

VIVA L'EZLN
VIVA IL POPOLO DI SAN SALVADOR ATENCO
VIVA IL POPOLO DI OAXACA
VIVA LA COMMISSIONE SESTA DELL'ALTRA CAMPAGNA
VIVA I CARCERATI DI SAN SALVADOR ATENCO E OAXACA
VIVA LE COMANDANTI ED I COMANDANTI DELL'EZLN
VIVA I POPOLI ORGANIZZATI
VIVA LA RIBELLIONE E LA RESISTENZA
MUOIA IL MAL GOVERNO

FRATERNAMENTE

DEMOCRAZIA, LIBERTÀ E GIUSTIZIA

Compagno Amos, base di appoggio dei popoli organizzati de Los Altos del Chiapas


Intervento della Comandante Hortensia

Al popolo del Messico
Ai popoli del mondo

Compagne dell'altra campagna
Compagne prigioniere

Io porto le parole degli uomini e delle donne basi di appoggio, dei dirigenti dei popoli zapatisti, dei miei compagni e delle mie compagne comandanti, dei compagni e delle compagne miliziani, insurgenti e comandi militari dell'EZLN. A nome loro voglio rivolgere alcune parole alle nostre compagne che sono in prigione.

Compagne, è già passato un anno da quando i traditori e codardi assassini attaccarono brutalmente il paese di San Salvador Atenco ed i floricoltori di Texcoco.

Un anno fa, mentre voi stavate appoggiando i compagni e le compagne di San Salvador Atenco nella loro lotta e resistenza, vi hanno portato via con la forza, vi hanno minacciate, vi hanno umiliate, vi hanno maltrattare e vi hanno violentato brutalmente.

Ora ricordiamo con rabbia quello che vi hanno fatto quei maledetti assassini e violentatori, quello che hanno fatto quei cani della polizia Federale Preventiva, che non hanno nome, e non c'è perdono per loro e un giorno la pagheranno molto cara.

Per questo i nostri popoli che si trovano nel sudest messicano, ci hanno ordinato di parlare con voi e vi portiamo le loro parole, quello che pensano e quello che dicono... in particolare le donne zapatiste mi hanno comandato di trasmettervi le loro parole per voi.

Siamo venuti a sapere di tutto il dolore, di tutta la sofferenza e le ferite che avete avuto e sappiamo che le ferite ma profonde non si possono curare con le parole.

Però, vogliamo che sappiate che la vostra resistenza e la vostra dignità è un esempio per le donne del Messico e del mondo ed dà forza e coraggio alle altre donne che lottano per i loro diritti.

Vogliamo che sappiate pure che la sofferenza, il dolore ed il sangue versato durante la vostra detenzione non è invano... il vostro sangue ci dà coraggio e ci spinge alla ribellione ed a continuare a lottare, affinché un giorno i nostri popoli e la nostra nazione, che si chiama Messico, abbiano democrazia, libertà e giustizia.

Ma sappiate che noi donne zapatiste rispetteremo sempre il sangue versato per la lotta... noi vi rispetteremo sempre per la vostra dignità e non ci venderemo, né tradiremo per le briciole che danno il mal governo ed i ricchi neoliberisti.

Vi diciamo anche che noi non vi lasceremo mai sole, non vi dimenticheremo mai... lottiamo sempre e continueremo a lottare affinché voi usciate libere... non importa la distanza o se dobbiamo passare per posti di blocco o se dobbiamo camminare ore o giorni per poi bloccare una strada -come abbiamo già fatto in altre occasioni- o per andare a manifestare il nostro appoggio per voi o se dobbiamo arrivare fino a qua, come abbiamo fatto ora... non importa, noi siamo pronte a tutto...

Compagne, non scoraggiatevi, non tiratevi indietro, non arrendetevi, non vendetevi... noi, donne zapatiste, donne dell'altra campagna e tutte le donne oneste del Messico e del mondo, siamo con voi ed insieme esigeremo che usciate libere.

Vogliamo anche che siano puniti i veri assassini e violentatori e quelli che torturarono i compagni e le compagne il 3 e 4 maggio.

Esigiamo che siano puniti quelli che diedero l'ordine di attaccare, di violare, di minacciare e di torturare i compagni e le compagne.

Non è giusto che siano liberi, perché loro sono quelli che hanno commesso un crimine... loro sono i veri mandanti: come il signor Peña Nieto e Vicente Fox... per questo loro devono stare in prigione.

Voglio anche rivolgere alcune parole in particolare alla compagna indigena Mazahua.

Magdalena, tu sei è una donna indigena uguale a noi per colore, sangue e sentire, visto che sei una donna indigena, ma voglio che tu sappia che noi donne indigene che lottiamo per un mondo nuovo, abbiamo dignità, siamo ribelli, siamo capaci di resistere a situazioni difficili... noi dai tempi dei nostri genitori e nonni abbiamo sopportato la distruzione, la spoliazione della nostra ricchezza, la povertà, la miseria e la morte dei nostri bambini per malattie curabili da più di 500 anni...

Per questo tu devi resistere con coraggio e forza.

Anche se i mal governanti, i ricchi ed il sistema capitalista hanno fatto tutto il possibile per sterminarci, non sono riusciti ad annientarci.

Ed ancor meno possono riuscirci adesso, che non siamo più soli, perché ci siamo uniti con altri settori della società per far finire questo sistema capitalista.

Per questo ti chiediamo di andare avanti, di resistere e di sopportare, compagna.

Voi compagne prigioniere che state in carcere, avete toccato il cuore ed il pensiero di migliaia e milioni di donne del Messico e del mondo, perché voi siete degne, siete coraggiose e siete un esempio.

Per ultimo, vogliamo che sappiate, che noi donne indigene zapatiste siamo con voi e non smetteremo mai di lottare fino a vedervi libere.

Libertà per tutte le donne prigioniere di Atenco
Libertà per tutte le prigioniere politiche del Messico e del mondo

Democrazia, Libertà e Giustizia
Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Maggio 2007

Molte grazie


 

INTERVENTO DEL SUBCOMANDANTE MARCOS

Compagni e compagne, come ha annunciato un attimo fa il compagno Eriberto, del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra, ci è arrivata la notizia che un burocrate della giustizia ha appena condannato a più di 60 anni i nostri compagni del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra, che stanno nel carcere d’alta sicurezza dell’Altiplano.

Noi, come zapatisti, vogliamo solo dire che sono ingenui questi burocrati ed il governo che li condanna, perché questo sistema non durerà questi 60 anni.

Prima, molto prima, molto molto prima le carceri del Altiplano, di qui di Santiguito, di Texcoco e di tutto il paese, si apriranno ed usciranno tutti questi prigionieri, i politici e quelli cosiddetti comuni e rimarranno solo un poco aperte perché vi possano entrare Vicente Fox, Peña Nieto, Benita Mora… insomma tutta quella squadra di bestie.

Quasi un anno fa, un piccolo gruppo di compagni e compagne si è installato qui nel presidio di Santiguito… non hanno avuto un palco, né foto, né microfoni, né interviste…

Pioveva e stavano qui, faceva freddo e stavano qui, faceva caldo e stavano qui, si ammalavano e stavano qui e … qui sono ora.

Uomini e donne come questi, del presidio di Santiguito, sono quelli che fanno dire a noi zapatisti che è un onore e siamo orgogliosi chiamarli compagne e compagni.

Grazie


(traduzione del Comitato Chiapas di Torino)

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