La Jornada – Lunedì 5 marzo 2007
Le basi zapatiste riferiscono ad osservatori della belligeranza dell’organizzazione priista
Ad El Nance si prevedono scontri con la Opddic per le terre recuperate
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristóbal de las Casas, Chis., 4 marzo - "I compagni di El Nance sono minacciati che in questi giorni ci sarà uno scontro con quelli dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti indigeni e Contadini (Opddic) che vogliono prendere tutte le terre recuperate di quel podere. L'obiettivo del governo è distruggere questa lotta, ma noi diciamo che difenderemo la terra".

In questi termini, nella casa di questo municipio autonomo situato tra boschi di pino, il consiglio autonomo ha esposto oggi la situazione del podere El Nance ad una brigata di osservatori internazionali che, preoccupati per la crescente belligeranza della Opddic contro le basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), sono accorsi nella zona della giunta di buon governo (JBG) di Morelia per documentarsi di prima mano sull'argomento.

Provenienti da Spagna, Francia, Germania, Paesi Baschi, Stati Uniti, Turchia e Messico, circa 15 osservatori indipendenti sono giunti nel municipio tojolabal e ribelle Vicente Guerrero per ascoltare: "I problemi che sorgono ora di continuo, a causa del governo, per questioni agrarie. Il governo vuole tutte le terre recuperate. Siccome non può entrare con le armi, attraverso la Opddic, formata da lui stesso, vuole creare scontri e sottrarre le terre dove si trovano le basi di appoggio zapatiste dei sette municipi e quattro regioni del nostro caracol".

Le autorità autonome dicono che El Nance, a quattro chilometri da questo capoluogo municipale, è composto da circa 1.000 ettari di terra distribuiti in 19 appezzamenti. Erano terre di proprietà privata abbandonate dai proprietari nel 1994. Per quello che si sa, non sono tornati a reclamarle perché sono già stati risarciti dal governo di allora. Poi il latifondo, come molti altri poderi e fattorie, è stato "recuperato" dai contadini indigeni dell'EZLN e di altre organizzazioni che hanno deciso di rispettare la proprietà comunale del territorio e partecipare alla resistenza.

A marzo del 2000, la metà delle famiglie di El Nance abbandonarono il lavoro collettivo e si affiliarono alla Opddic. "Sono state ingannate dai dirigenti", afferma un membro del consiglio di Vicente Guerrero con la serenità che danno i fatti orami consumati. "Stanno nella Opddic perché vogliono tenersi tutte le terre" - prosegue, dopo aver spiegato che sei anni fa per decisione comune sono stati assegnati a quelle famiglie i 10 appezzamenti su cui stavano lavorando, ed una trentina di famiglie del municipio autonomo hanno conservato le nove restanti.

Con questo accordo sono arrivati fino al 2006, quando la Opddic, rappresentata dagli avvocati Beltrán Ruiz Chacón e José Luis García Mérida, legati alla Segreteria della Riforma Agraria (SRA), ha ottenuto il sostegno del tribunale agrario di Tuxtla Gutiérrez per reclamare la totalità di El Nance ed accusare gli zapatisti di essere invasori. "Non vogliono dialogare. Diventano molto aggressivi, e non ci permettono più di raccogliere la legna del bosco per la scuola autonoma del municipio. Non c'è modo di risolvere la questione. C'è un dirigente di Ocosingo, Pedro Chulín, che gli ha messo in testa l'idea di diventare ejido. Ed ha offerto terra ai contadini che sono arrivati dopo e che non appartengono al collettivo".

Le autorità federali agrarie, sebbene abbiano mostrato "stupore" per il fatto che Ruiz Chacón (che gode di permesso sindacale dalla SRA) difenda gli interessi della Opddic ed hanno annunciato che "indagheranno", hanno pure confermato l'appoggio istituzionale ai contadini dell'organizzazione priista che sollecitano la creazione di un ejido da consegnare ai suoi membri, e per questa via arrivare al Programma di Certificazione di Diritti Ejidali e Titolazione di Casolari.

"In qualsiasi momento ci può essere uno scontro" - annuncia il consiglio autonomo agli osservatori ed alla stampa. "Gli abbiamo già detto che, zapatisti o non zapatisti, consegneremo la terra e la condivideremo, ma non vogliono. La loro intenzione è quella di accaparrarsi tutti gli appezzamenti e di titolarli per loro".

Il caso di El Nance, che può sembrare piccolo, è paradigmatico della riconquista agraria intrapresa dai governi federali panisti per espropriare le comunità autonome zapatiste attraverso la doppia via delle risorse "legali" e la minaccia diretta di azioni violente da parte di un'organizzazione denunciata come paramilitare. Di fatto, i priisti di El Nance hanno ricevuto il sostegno diretto di decine di membri della Opddic provenienti da altri municipi.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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