La Jornada – Giovedì 4 ottobre 2007
Non riconoscono alcun politico perché non sanno comandare obbedendo, affermano
Gli zapatisti smentiscono di sostenere i partiti nelle elezioni in Chiapas
Denunciano che candidati del PRD fanno pressioni e puniscono gli indigeni a Chactoj
HERMANN BELLINGHAUSEN

A pochi giorni dalle elezioni statali in Chiapas, la giunta di buon governo (JBG) Hacia la esperanza, di La Realidad, ha smentito le voci insistenti sulla stampa locale riguardo a presunti appoggi di comunità zapatiste sia a determinati partiti politici sia al processo elettorale stesso. Funzionari e candidati, così come portavoce della Chiesa cattolica hanno dato per buone queste voci che gli zapatisti definiscono "bugie".

Ugualmente, la JBG Corazón céntrico de los zapatistas delante del mundo, di Oventic, ha denunciato pressioni, "punizioni" ed abusi da parte di candidati e autorità del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) nella comunità Chactoj, del municipio ufficiale di Zinacantán, anche questo nel contesto del processo elettorale.

Secondo la JBG di La Realidad, "in Chiapas continuano circolando sui mezzi di comunicazione molte bugie, per esempio, che tutti noi appartenenti all'EZLN questo 7 ottobre appoggiamo il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI). Questo è completamente falso. Per gli zapatisti dei municipi autonomi ribelli, la democrazia è tutti i giorni, per tutta la nostra vita. Per i partiti PRI, Azione Nazionale (PAN), PRD e gli altri, la democrazia è ogni 3 e 6 anni, quando chiedono i voti al popolo. Una volta al potere si dimenticano del popolo".

La giunta si rivolge "in particolare" al PRI. "I candidati alle presidenze municipali e i deputati locali sono dei bugiardi, come quel tale Aarón Hernández López, uno di quelli che va dicendo che parteciperemo alle elezioni. Abbiamo i nostri municipi autonomi, e così sarà sempre, non crediamo in nessuno dei politici dei partiti".

Cita i 71 anni PRI al potere "senza risolvere per nulla la miseria del paese". E domanda: "è una soluzione quanto fecero agli studenti il 2 ottobre 1968? non rispettare gli Accordi di San Andrés su diritti e cultura indigena? il tradimento del 1995? il massacro di 45 indigeni ad Acteal? È una soluzione creare gruppi paramilitari come Paz y Justicia, MIRA, Chinchulines, Opddic e tanti altri? Sono soluzioni gli sgomberi, arresti, sparizioni in tutto il paese? reprimere e distruggere le organizzazioni sociali del nostro paese e un mucchio di tante altre ingiustizie?".

Tutto questo l’ha fatto il PRI, sostiene. "Ed ora continuerà il PAN, ed in Chiapas il PRD con Juan Sabines Guerrero. Per tutto questo saremmo pazzi ad appoggiare il PRI. Ma non siamo pazzi. Conosciamo la strada che abbiamo intrapreso e siamo pazzi perché costruiamo un mondo diverso e migliore".

La JBG smentisce che il subcomandante Marcos abbia indicato il PRI a Las Margaritas. "Non c'è questa indicazione. Leggete il testo della conferenza che ha tenuto il primo ottobre a Città del Messico. Non riconosciamo nessuno dei politici dei partiti perché non sanno comandare obbedendo e non lo capiscono, cercano solo l'osso e pensano come quelli in alto". I media locali "fanno intendere che abbiamo parlato con i candidati bugiardi. Dal 1994 abbiamo smesso di credere ai leader dei partiti, ed abbiamo iniziato nella pratica un altro modo di fare politica".

La JBG invita a "non credere né diffondere più che noi zapatisti abbiamo detto che ognuno può votare chi gli pare. Noi non votiamo, né crediamo nella democrazia che vogliono quelli in alto. La nostra democrazia ed il nostro suffragio stanno in quello che stiamo costruendo, le nostre JBG ed i nostri municipi autonomi, perché pensiamo in basso e a sinistra, dal popolo, del popolo e per il popolo".

Intanto, a Chactoj, Zinacantán, (municipio governato dal PRD), il 30 settembre, su ordine dell’agente municipale, la polizia ha arrestato due contadini zapatisti "per non aver votato per il sole azteco" e li ha messi in prigione per 11 ore. "Li si obbliga sempre a cooperare e lavorare col PRD", denuncia la JBG di Oventic. "Loro hanno sempre collaborato per le feste patronali", ma non con quel partito.

Dopo essere stati rilasciati, è stata data loro una "multa" di 12mila pesos, in presenza dei candidati perredisti. Per riscuoterli, hanno preso loro "mille mattoni, un rotoplás e tubature in PVC"; inoltre hanno tagliato l'erogazione d'acqua nelle loro case e minacciato di spogliarli della loro milpa. "Devono" ancora 1.640 pesos. La giunta rimprovera al PRD di dirsi "di sinistra". E chiede: "dove sta il cambiamento che loro tanto decantano?".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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