La Jornada – sabato 4 agosto 2007
In un comunicato dà un contatto per denunciare abusi
Ruiz pretende di legittimarsi con le elezioni - denuncia l'EPR

OCTAVIO VELEZ ASCENCIO

Oaxaca, Oax, 3 agosto - L'Esercito Popolare Rivoluzionario (EPR) sostiene che il governatore Ulises Ruiz Ortiz (Uro) pretende di legittimarsi con le elezioni che questa domenica rinnoveranno il Parlamento di Oaxaca.

"Il governo statale cerca di legittimare con le elezioni la dittatura di Uro, nonostante il chiaro ripudio popolare e la brutale repressione.

Questa sarà democrazia? Già basta! così tanto cinismo, il governo di Ulisse è autoritario, repressivo ed antipopolare" - scrive in un comunicato divulgato oggi, firmato dal comando statale di zona.

Sottolinea che le sue azioni di intimidazione per chiedere la presentazione in vita dei suoi membri, Edmondo Reyes Amaya e Gabriel Alberto Cruz Sánchez, "non sono state fatte per aumentare la repressione, né affinché ci siano altri desparecidos o morti".

"Al contrario, sono per tentare di frenare la cinica impunità e per far sì che il paese scopra coscientemente la strada che vuole percorrere per cambiare un sistema caduco, quello capitalista, ed il regime neoliberale".

L'EPR invita il popolo oaxaqueño a denunciare dall'anonimato con e-mail a justiciapopular32@hotmail.com "tutti i militari, i poliziotti, i picchiatori, i collaboratori, le spie, i torturatori, i traditori che conoscono che abbiano commesso reati contro il popolo in questo periodo, fornendo i loro dati anagrafici e l'ubicazione", perchè di fronte a "tanto accanimento, a tanti crimini di lesa umanità, al manto protettivo dell'impunità dello Stato... il popolo ha il diritto di ricorrere a tutte le possibili modalità autodifesa, come l'azione dei nostri comandi urbani nella città di Oaxaca che - nonostante i funzionari non lo ammettano - il popolo sa perfettamente che è nostra".

Il gruppo armato dice che continuerà ad insistere "finché sarà necessario" dalla sua trincea e con le sue modalità di lotta per la presentazione in vita di Reyes Amaya e Cruz Sánchez, detenuti-scomparsi dal 25 maggio.

"Potranno fare di tutto, darsi pugni sul petto, lacerarsi i le vesti, ricorrere al rivelatore di menzogne, giurare davanti allo stesso Carrera Rivera (sic) di non tenerli nelle prigioni ufficiali o in installazioni militari, ma in ogni caso gli unici responsabili, autori materiali e mandanti della detenzione-sparizione dei nostri compagni è il governo di Uro, Calderón e la cupola castrense".

"Parafrasando i compagni del Regionale del Valle del Messico insistiamo nella richiesta: che cosa dobbiamo fare o fino a dove dovremo arrivare perché li presentino in vita? Voi siete quelli della violenza istituzionale, noi siamo quelli della legittima autodifesa. Voi siete quelli del governo, siete gli assassini, i criminali... noi rispondiamo solo all'aggressione".

L'EPR ha invita pure i poliziotti dei "diversi corpi repressivi" a disertare perché "convivete con coloro che fanno parte della nostra base politica, avete figli o fratelli di genitori o nonni che per le loro condizioni di vita partecipano con una petizione, ad un'assemblea, ad una manifestazione pubblica o perfino hanno una militanza rivoluzionaria".

 

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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