La Jornada – Mercoledì 3 ottobre 2007
Sabines "applica i metodi priisti per intimidire gli indigeni", denunciano al forum
EZLN: in Chiapas crescono le vessazioni di soldati e gruppi paramilitari
Matilde Pérez U.

Il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha dichiarato che con l'arrivo di Juan Sabines al governo del Chiapas è aumentata la persecuzione militare e si sono moltiplicati i gruppi paramilitari, i quali hanno già avvisato gli abitanti di due comunità che saranno sgomberati.

Intervenendo al forum Incontro dei Popoli Indios d’America, organizzato da Casa Lamm e La Jornada, il comandante Zebedeo ha affermato che il governatore chiapaneco applica i metodi utilizzati dagli ex mandatari del PRI per intimorire gli indigeni e le autorità dei municipi autonomi.

"I paramilitari agiscono allegramente perché sono appoggiati dai responsabili dell'applicazione della legge; a loro danno protezione e a noi, gli indigeni, applicano la legge dell'umiliazione, dell'abuso e della repressione".

Il nuovo centro abitato 24 de Diciembre – creato su 525 ettari di una delle fincas dell’ex-governatore Absalón Castellanos – è una delle comunità minacciate di sgombero.

Questo centro abitato è costituito da 31 famiglie zapatiste che avevano preso la finca El Momón nel 1994, anche di proprietà di Absalón Castellanos, che era stata consegnata dal governo statale a membri della Unión de Ejidos de la Selva, che la reclamano come terra propria.

Davanti alle minacce di sgombero delle comunità abitate da simpatizzanti dell’EZLN, il comandante Zebedeo ha avvertito che difenderanno le terre: "se abbiamo resistito 500 anni, non ci stancheremo ora né ci arrenderemo", ha affermato.

La comandante Miriam ha letto un breve messaggio dell'indigena mazahua Miriam García Durán, arrestata il 4 maggio 2006 nell'operativo poliziesco in San Salvador Atenco e Texcoco, stato del Messico. Il messaggio, rivolto agli indigeni che parteciperanno all'incontro internazionale che si realizzerà a Vicam, Sonora, dall'11 al 14 ottobre, invita chi sarà presente alla riunione a costruire un programma nazionale di lotta dei popoli indios, ed accusa il governo federale ed i governi statali dell'ingiustizia e della fame di centinaia di migliaia di messicani.

Magdalena Gómez, collaboratrice de La Jornada, ha segnalato che le conquiste giuridiche raggiunte dai popoli indigeni negli ultimi 30 anni "stanno svanendo di fronte alla politica privatizzatrice delle imprese transnazionali e tollerata dai governi", che pretendono che i popoli patteggino i loro codici etici con questi monopoli in cambio di campi sportivi, scuole o computer, per esempio.

In Messico, ha aggiunto, si sta legiferando "a hoc" per facilitare l'inserimento delle multinazionali nei territori indigeni. I riferimenti costituzionali si sono trasformati in un ingranaggio affinché le grandi imprese agiscano senza ostacoli; il diritto indigeno si è trivializzato e trasformato nello scudo delle politiche pubbliche con cui si legittimano i governi.

A sei anni dalle proteste e gli avvertimenti delle conseguenze che avrebbe portato con sé la legge indigena approvata durante il governo di Vicente Fox, "costatiamo soprattutto la portata dello sfruttamento delle risorse naturali che si stanno privatizzando", ha sottolineato.

Sergio Rodríguez Lazcano, direttore della rivista Rebeldía, ha affermato che le multinazionali si stanno impadronendo del passato e del futuro dei popoli indigeni, accerchiati dal neoliberismo ed in una permanente guerra di conquista.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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