La Jornada – Venerdì 3 Agosto 2007
Il conflitto a El Momón, è una trappola del governo per sgomberare gli zapatisti
HERMANN BELLINGHAUSEN

San Cristóbal de las Casas, Chis., 2 agosto - Il conflitto a El Momón, ex proprietà di Absalón Castellanos, è una "trappola covata dal governo federale" che concretizzerebbe le minacce di sgombero ed esproprio di 31 famiglie basi di appoggio zapatiste della comunità 24 de Diciembre da parte della Unión de Ejidos La Selva (UES), assicura il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas (CDHFBC).

Dopo aver esaminato i documenti ed intervistato "le due parti", il CDHFBC ritiene che si tratta di un conflitto di terre promosso dai governi federale e statale, attraverso il Programma Fondo 95 e Prochiapas.

"La sollevazione dell'EZLN nel 1994 ebbe come uno dei suoi effetti immediati l'occupazione di terre, accaparrate fino ad allora dai latifondisti. Secondo le cifre dello stesso governo, circa 60 mila contadini di circa 60 organizzazioni occuparono 251 mila ettari, eliminando i latifondi ed il lavoro acasillado", segnala l'organizzazione "El Momón fu consegnato dall'EZLN a diverse famiglie zapatiste il 17 aprile 1994, le quali dovettero andarsene via nel febbraio del1995, a causa dell'invasione dell'Esercito federale".

La sollevazione armata "nei fatti sfociò nella ripartizione agraria che spinse i governi federale e statale a creare il Programma di Acquisizione di Terreni Rurali nello Stato del Chiapas (Fondo 95) e del Programma di Contratti di Amministrazione e Garanzia Complementari (Prochiapas), attraverso i quali si crearono 'Amministrazione e Transazioni di Dominio' per indennizzare i latifondisti e legittimare l'occupazione di terre", aggiunge il CDHFBC.

Il programma voleva formare fino a 1.200 ejidi; "tuttavia, la certezza giuridica per i contadini sulla terra viene indebolita perché questo processo di regolarizzazione ejidale si realizzò al margine di un accordo di pace. L'EZLN, che possiede la terra in maniera illegale ma legittima, disconosce il titolo di proprietà che il governo vuole concedere mediante i fideiussioni immobiliari".

Uno di questi, il Fideicomiso Inmobiliario Nuevo Momón, Cruz del Rosario, Nuevo Paraíso ed El Edén (Filuntic F/95 034), fu creato su richiesta di 121 produttori di caffè della UES. Il 28 aprile del 1998, il Banco de Crédito Rural del Istmo, fiduciario del Fondo 95, compró ad Absalón Castellanos e a sua moglie, Elsy Herrerías, la fattoria El Momón per 2 milioni e 100 mila pesos (scrittura pubblica 540-97, libro III, tomo I, del Registro Público de la Propiedad, 30 luglio 1998).

Il 14 aprile 2003 è stato formalizzato il trasferimento di proprietà ai contadini che, secondo il Fondo 95, hanno donato la terra per creare un ejido, secondo la scrittura pubblica 592, depositata davanti al notaio pubblico numero 20, Vicente Gerardo Pensamiento Maldonado, di Comitán. Il 20 dicembre 2005 si è costituito l'ejido Nuevo Gracias a Dios senza che esista un nucleo di popolazione, dato che i nuovi ejidatari sono abitanti di Nuevo Momón e Cruz del Rosario.

Il 24 dicembre 2006, 31 famiglie zapatiste - appartenenti al primo gruppo che aveva occupato El Momón nel 1994 - sono ritornate, con l'aiuto dell'EZLN, per formare il villaggio 24 de Diciembre, sostenendo che i 525 ettari dell'ex proprietà appartengono loro legittimamente. Il 17 luglio 2007, membri della UES hanno occupato una parte della proprietà. Quello stesso giorno la Polizia Statale Preventiva, prima polizia settoriale, si è appostata alla deviazione della strada per Belén (o Matías Castellanos).

"Tutti hanno diritto alla terra"

Per il CDHFBC, "entrambi i gruppi di contadini tojolabales hanno diritto alla terra". Tuttavia, il governo federale, concedendo la terra alla UES non fa che "farli scontrare con l'EZLN".

Il governo stesso riconosceva nel Programma per la Regolarizzazione della Proprietà Fideicomitiva e Costituzione di Nuovi Ejidi (20 gennaio 2000) che il Fondo 95 e Prochiapas sono prodotto "della domanda sociale esplosa nel conflitto armato del 1994".

Quindi, "i governi federale e statale hanno teso una trappola ai contadini di UES, a partire dal Fondo 95 e Prochiapas, che si è sviluppata negli anni. Entrambi i governi sanno che molte delle terre sono legittimamente in possesso dell'EZLN, in particolare El Momón".

Il CDHFBC dichiara di aver esortato i 121 contadini di Nuevo Gracias a Dios "a rendersi conto della trappola che è stato loro tesa", ed invita le due parti a giungere ad "un accordo che permetta a tutte le famiglie di accedere alla terra, evitare scontri e disattivare un pretesto per la repressione.

Le organizzazioni contadine del Chiapas devono ricordare che se fu possibile acquisire terre dopo il 1994 fu grazie all'azione dell'EZLN e non alla volontà del governo federale, che non ha saputo fare giustizia ai contadini", conclude il centro dei diritti umani.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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