DICHIARAZIONE POLITICA DELLA NONA MEGAMARCIA

AI POPOLI DEL MESSICO
AI POPOLI DEL MONDO
ALLE ORGANIZZAZIONI DEMOCRATICHE DEL PAESE E DEL MONDO

Dietro ai bei discorsi neoliberisti si nascondono i veri responsabili della carestia e della povertà dei nostri popoli. L'aumento dei prezzi dei prodotti base è prova e inizio di quello che ci aspetta con il governo di destra, la cui logica per sradicare fame e sofferenza dai popoli non è quella di scommettere sulle politiche sociali.

Le politiche neoliberiste delle privatizzazioni stanno già toccando il fondo in Messico. Felipe Calderón, presidente illegittimo del Messico, non ha fatto altro che cerare di imitare il populismo che tanto criticò al suo avversario in campagna elettorale, ma solo adottandone aspetti superficiali. Perché, in realtà, se applicasse a fondo il populismo, risulterebbe un attentato contro gli interessi dei grandi ricchi, i magnati del paese e del capitale straniero, coloro che hanno il controllo dell'economia nazionale e i cui interessi vengono difesi da Felipe Calderón.

La morte lenta della campagna e la carenza di prodotti base, in particolare il Mais, sono dovute alle politiche di accaparramento delle aziende multinazionali, come MASECA, MINSBA, BINBO E CARGIL, oltre alle politiche di privatizzazione come il PROCEDE e ai tagli dei finanziamenti per l'agricoltura, e la responsabilità è dei governi neoliberisti che hanno governato il paese, Felipe Calderón compreso, il quale ha manifestato la volontà di seguire la stessa strada, che nei prossimi anni si rifletterà in una crisi per l'economia dei messicani, con la conseguenza di maggiore povertà, disoccupazione, aumento di emigrazione e delinquenza.

Riguardo al problema della carestia del paese dobbiamo lottare per la sovranità alimentare e per la cancellazione del TLC, che ha colpito i produttori medi e i contadini poveri del Messico.

Felipe Calderón ha violato la volontà popolare, e di fronte alla mancanza di legittimità, per contenere il malcontento sociale e con il pretesto di combattere il narcotraffico, ha fatto ricorso alla fascistizzazione dello Stato, mentre sta già irrobustendo le forze repressive per sottomettere il popolo che reclama giustizia.

Per questo ci hanno picchiato, per cercare di eliminarci, perché per i ricchi del paese il nostro esempio di lotta può essere pericoloso, ma poiché questa lotta è profonda, continuerà fino alla reale trasformazione di Oaxaca. Da ciò si spiega il loro accanimento contro la nostra lotta e il rafforzamento delle misure fasciste attraverso lo stato d'assedio eretto a Oaxaca, dove l'esercizio delle libertà politiche viene ristretto man mano, e queste misure sono un grave attentato ai diritti individuali dei cittadini, e le romperemo per recuperare i nostri diritti che pretendono cancellare.

La lotta di Oaxaca ha dato un contributo in dignità ai popoli del Messico e del mondo, per cui, oggi più che mai, dobbiamo mantenerci saldi e avanzare verso l'integrazione di altre comunità e popoli nella lotta e nella APPO.

Ulises Ruiz mentre quando dice che il conflitto è finito, niente sarà risolto finché i crimini di lesa umanità che ha commesso assieme ai suoi squadroni della morte non saranno puniti.

La lotta di Oaxaca è viva e con questa marcia riaffermiamo la forza dell'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO). Ricordando che il popolo, lo scorso 2 luglio 2006, è stato capace di sconfiggere il tiranno, oggi ci troviamo in una congiuntura elettorale tale da poterlo rifare, ma non si tratta di altre persone che raccolgano i frutti della resistenza del popolo, adesso deve essere lo stesso popolo a dover prendere il potere in tutti gli spazi possibili, dalle agenzie, ai municipi, al parlamento. Quest'ottica si rifà allo spirito di servizio, il più umile possibile, del popolo; con questa forma di elezione si tratta di riscattare lo spirito delle assemblee, caratteristica dei popoli indigeni di Oaxaca. Non ci sono salvatori nella lotta di tutto il popolo, ma è il popolo stesso ad essere organizzato e cosciente, in modo che quelli che ci rappresentino debbano rendere conto al popolo. La congiuntura elettorale passerà e la nostra lotta continuerà con le mobilitazioni di massa e la resistenza nelle strade.

Riscattiamo lo spirito delle assemblee popolari allargate, che sono gli spazi legittimi di discussione e di decisione, per eleggere quelli che ci rappresenteranno. Con tutto questo, le pratiche cacicchili che devono essere sconfitte al più presto se vogliamo un cambiamento reale, si stanno spezzando, dato che il problema del cacicchismo ha origine nella forma e nelle modalità con cui alcuni prendono le decisioni.

Per quanto riguarda la lotta nazionale dobbiamo rafforzare l'Assemblea Popolare dei Popoli del Messico (APPM), come ulteriore sforzo dopo la sua convocazione da parte della APPO, e per questo motivo, nate dal fermento della lotta di Oaxaca, ci sono diverse assemblee costituite in diversi stati del paese. Questo impegno mira a unire la lotta contro il Neoliberismo e l'estrema destra. Rispettiamo i diversi sforzi nazionali come l'Altra Campagna, la Convenzione Democratica e chiamiamo alla più ampia unità nel paese.

Per quanto riguarda il Piano di Azione:

a) Invitiamo tutti i consiglieri, le comunità a nominare i propri delegati per l'Assemblea Statale della APPO che si terrà nei giorni 10 e 11 febbraio.

b) Annunciamo la marcia dell'8 marzo nell'ambito della giornata internazionale della donna, per cui invitiamo tutte le compagne a prepararsi per questa giornata.

1. Esigiamo la libertà immediata di tutti i compagni arrestati nelle diverse carceri del paese e dello stato, e allo stesso modo esigiamo la comparizione da vivi di tutti i desaparecidos politici e il risarcimento per i familiari dei morti ammazzati.

Fino al momento rimangono ancora 64 persone arrestate, durante tutta la lotta per la cacciata di Ulises Ruiz. Esigiamo la cancellazione dei reati per tutti i compagni usciti dietro cauzione, perché sono innocenti.

2. Riaffermiamo la determinazione del nostro movimento per la cacciata di Ulises Ruiz Ortiz da Oaxaca.

TUTTI I MUNICIPI AL POPOLO!
TUTTO IL PARLAMENTO AL POPOLO!
TUTTO IL POTERE AL POPOLO!
FUORI DA OAXACA ULISES RUIZ L'ASSASSINO!

ASSEMBLEA POPOLARE DEI POPOLI DI OAXACA
3 febbraio 2007 - Oaxaca de Juárez - Messico - Città della Resistenza
www.asambleapopulardeoaxaca.com/boletines

(traduzione a cura di radio silvanetti)

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