La Jornada – Lunedì 2 aprile 2007
Membri dell'altra campagna, ostaggi del potere nella prigione di Santiaguito
Sono 27 i detenuti politici arrestati con gli operativi di polizia a San Salvador Atenco
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Almoloya de Juárez, Estado de México, 1º aprile - Membri dell'altra campagna sono perseguitati in diverse zone del paese ed in numero significativo sono detenuti "politici" e "di coscienza" a causa del loro attivismo, sommandosi ai detenuti per le proteste a Oaxaca dell'anno scorso ed alle persone accusate di partecipare o d'essere in rapporto con gruppi armati.

Dentro la prigione di Santiaguito, in questo municipio mexiquense, sono ancora recluse 27 persone a causa dell'attacco poliziesco a San Salvador Atenco, 11 mesi fa. La loro situazione "legale" è nella pratica illegale e, benché la difesa abbia dimostrato che non esiste fondamento giuridico perché queste persone - in maggioranza attivisti e membri dell'altra campagna - continuino a restare in prigione, il metodo di "punisco e insegno", applicato dai governi federale e mexiquense in questo caso, detta le regole ai margini della giustizia.

Nei giorni scorsi, il giudice responsabile di questi casi ha emesso quattro nuovi ordini di arresto la cui finalità, secondo gli avvocati indipendenti, è quella di ritardare la liberazione degli imputati. La commerciante mazahua Magdalena García Durán, che ha ottenuto due ricorsi, dovrebbe essere fuori da settimane. "La compagna Magdalena e tutti gli altri sono ostaggi per odine ricevuto", dice un aderente alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona che è arrivato da Tamaulipas insieme ad altri suoi compagni per sostenere il presidio di protesta continua fuori della prigione. Questo fine settimana è arrivato anche un gruppo di giovani michoacani.

Via crucis familiare

I familiari che visitano gli imputati subiscono umiliazioni e furti da parte dei custodi. Le donne vengono completamente denudate ed a tutti vengono "presi" gli oggetti che le guardia considerano attrattivi o di valore.

Il presidio è estremamente precario, ma prosegue e si è anche riusciti a stabilire una relazione solidale e perfino cordiale con le famiglie dei detenuti comuni, cosa che le autorità hanno cercato in vari modi di impedire. I presidianti sono perseguitati e minacciati dai poliziotti municipali e statali. Solo per fare un esempio: oggi pomeriggio era parcheggiato lì vicino un veicolo dell'Agenzia Federale di Investigazione (AFI), con vari agenti che impugnavano armi a canna lunga, con caschi e perfino passamontagna, come se in qualunque momento si dovesse scatenare un qualche operativo contro quella gente così "pericolosa" che realizza innocenti lavori creativi con i figli degli altri carcerati ecc.

All’interno di Santiaguito permangono privi della libertà, dal maggio scorso: Alberto Ordóñez Romero, Alejandro Pilón Zárate, Arturo Sánchez Romero, César del Valle Ramírez, Cecilio Ramírez Durán, Cecilio Ramírez Espinoza, David Medina Neri, Eduardo Morales Reyes, Guillermo Selvas Pineda, Jorge Armando Ramírez Aguilar, Juan Antonio Pérez Vázquez, Juan Carlos Estrada Cruces, Julio César Espinoza Ramos, Narciso Arellano Hernández, Oscar Hernández Pacheco, Pedro Reyes Flores, Raúl Romero Macías, Román Adán Ordóñez Romero, Rufino González Rojas e Vicente García Munguía. Inoltre: Georgina Edith Rosales Gutiérrez, Magdalena García Durán, María Luisa López Morán, Mariana Selvas Gómez, Norma Aidee Jiménez Osorio, Patricia Romero Hernández e Suelen Gabriela Cuevas Jaramillo.

Nella prigione di alta sicurezza di La Palma sono ancora detenuti politici: Ignacio del Valle, Héctor Galindo e Felipe Alvarez, membri del Fronte in Difesa della Terra e dell'altra campagna, oltre a Jacobo Silva Nogales, Sergio Bautista, Héctor ed Antonio Cerezo. L'oaxaqueño Catarino Torres Pereda, il primo arrestato dell'Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO), che senza motivo alcuno è stato rinchiusa a La Palma l'anno scorso, ha riaquistato la libertà solo recentemente.

"Metodo" esportabile

Ora questo "metodo" governativo di monito contro gli attivisti sociali è arrivato in Yucatan. Dopo le proteste per la visita del presidente statunitense, George W. Bush, nello stato, 41 persone, quasi tutti giovani, sono stati fermati con spreco di violenza ed alcuni sono rimasti gravemente feriti. Sono già stati raggiunti da formali mandati di cattura e potrebbe toccar loro qualcosa di simile a quanto è successo ai detenuti nello stato del Messico: puniti su ordine ricevuto, affronteranno procedimenti dilatori e sofferenze immeritate. Sono pure loro ostaggi del potere.

A Tamaulipas, nei giorni scorsi, sono stati arrestati 12 giovani dell'altra campagna per proteste a Tampico, ma sono stati rimessi in libertà su cauzione. È stata rilasciata anche l'avvocato Luz María González Armenta, arrestata venerdì scorso a Matamoros. Questo, malgrado il sindaco priíita, Baltasar Hinojosa Ochoa, avesse annunciato la sua intenzione di impedire che "uscisse".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home