La Jornada – Venerdì 2 marzo 2007
ONG accusa la Procura Agraria di parzialità nella controversia per la terra
La SRA difende la Opddic e definisce invasori le basi zapatiste
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato / PRIMA PARTE

San Cristobal de las Casas, Chis., 1º marzo - La Segreteria della Riforma Agraria (SRA) ha rivendicato il suo operato a favore dell'Organizzazione Per la Difesa dei Diritti Indigeni (Opddic) nel conflitto in atto con le basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) del municipio autonomo Olga Isabel. L'istanza ufficiale definisce "invasori" gli zapatisti che hanno recuperato terre che prima erano private nella regione tzeltal di Chilón, a motivo dell'insurrezione del 1994. Da parte sua, il Centro di Analisi Politiche e Ricerche Sociali ed Economiche smentisce le affermazioni della SRA ed accusa la Procura Agraria (PA) di parzialità e complicità nell'esproprio presunto legale di terre.

L'istanza federale ha diffuso un bollettino nel quale afferma: "la PA agisce in piena legalità nella soluzione dal conflitto dell'ejido Mukulum (sic) e rappresenta i legittimi proprietari della terra". (Si evince che parla di Muk'ulum Bachajón, perché esiste un altro Mukulum nella zona, ma gli uffici centrali dell'ente non devono conoscerne l'esistenza).

Citando informazioni pubblicate da La Jornada, la SRA sostiene: "la PA è stata sollecitata dagli ejidatari del nucleo agrario per gestire lo sgombero di 300 ettari invasi da 64 persone. La PA ha portato il conflitto al Tribunale Unitario Agrario del terzo distretto, nel quale sono state aperte 64 cause, una per ogni invasore. Sarà questo tribunale ad emettere le sentenze pertinenti una volta raccolte le perizie". Segnala che tra il 12 ed il 16 di febbraio "si sono svolte le udienze di legge, senza la presenza dei querelati nonostante fossero stati opportunamente avvisati".

Secondo la SRA, "l'ejido Mukulum (sic) è stato creato nel settembre del 2002, amministrato dal Coordinamento Nazionale dei Popoli Indios (CNPI). Ha una superficie di 1.764 ettari, debitamente regolarizzati e certificati nel dicembre del 2005 dal Programma di Certificazione dei Diritti Ejidali e Titolazione di Casolari Urbani (Procede). La PA, nel suo carattere di difensore dei diritti dei soggetti agrari, ha fatto e farà tutto quanto legalmente possibile per trovare una soluzione fattibile di questo conflitto", conclude l'ente, senza citare che oggi il gruppo querelante è della Opddic.

Capise, autore degli studi riportati da La Jornada, replica: "Perché la PA qualifica, accredita e ratifica come 'legittimi proprietari' i membri di Opddic? Tale asseverazione conferma la parzialità e complicità con Opddic. Con documenti ufficiali alla mano, sosteniamo che la PA opera illecitamente a Chilón, Ocosingo ed Altamirano.

In maniera sorprendente voi stessi ammettete che la PA gestisce lo sgombero di 300 ettari 'invasi', aprendo 64 cause agrarie individuali, una per ogni 'invasore'". Capise segnala che le "persone" sono famiglie, e non 64 bensì 71 secondo il tribunale. "Voi parlate dello sgombero di 300 ettari; Opddic minaccia lo sgombero di tutte le basi di appoggio zapatiste insediate su 1.764 ettari. Nei Verbali dell'Assemblea di creazione dell'ejido, si specifica che questo comprende 1.586-17-67 ettari assegnati a 336 ejidatari, e non 1.764 ettari. Illegalmente, sono stati aggiunti 178 ettari in condizione di esproprio".

Il centro conferma quanto già precedentemente documentato, cioè che "la PA ha accreditato illegalmente la creazione di Muk'ulum Bachajón su tutti i villaggi che facevano parte del primo pacchetto della fideiussione (1.680 ettari), denominato 'NCPE Bachajón San Sebastián'. Dove c'erano 1.680 ettari è stato modificato in 1.586; dove c'erano 547 contadini associati, si è ridotto a 336 ejidatari. Questa irregolarità rappresenta un abuso contro 211 famiglie zapatiste e la CNPI". Il centro afferma che i villaggi del primo pacchetto sono gli stessi che comprende Muk'ulum Bachajón.

Nell'elenco dei 547 associati del primo pacchetto, confrontato con i 336 nomi del nuovo ejido, Capise ha verificato che i 69 menzionati non appaiono nel primo pacchetto, e che dovranno sommarsi alle 211 famiglie, arrivando ad un totale di 280 famiglie espropriate. "Poiché nessun beneficiario del primo pacchetto deve essere ripetuto nel secondo, si è verificata la lista di nomi del secondo (451 contadini) contro quella del primo (547) e quella degli ejidatari di Muk'ulum Bachajón (336). Il furto ed il volume delle irregolarità sono cresciuti". Ma queste non sono le uniche irregolarità delle autorità agrarie scoperte sia dalla giunta di buon governo di Morelia che dal Capise.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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