La Jornada – 1° aprile 2007
Comandante Susana: "Tu hai capito la nostra lotta"
L'EZLN riconosce il lavoro del cantante Óscar Chávez

HERMANN BELLINGHAUSEN

[Il subcomandante Marcos con Óscar Chávez, durante l'incontro con la Commissione sesta in un locale del quartiere Obrero di Città del Messico - foto di José Carlo González]

I 15 comandanti ed il subcomandante Marcos che formano la Commissione sesta dell'EZLN e si trovano in questa città, hanno riconosciuto il lavoro del cantante Óscar Chávez che ha accompagnato con la sua voce la lotta degli indigeni chiapanecos. Il comandante David ha spiegato questo "piccolo gesto di riconoscenza": il veterano trovatore "ha aiutato con la sua musica ed incoraggiato i nostri popoli".

Chávez si è detto sorpreso ed emozionato per il regalo che ha ricevuto dalle mani della comandante Susana: una chitarra lavorata in legno con disegni di Durito e del pinguino dell'altra campagna, fatti dal subcomandante Marcos. La comandante gli ha stretto la mano dicendo: "Tu hai capito la nostra lotta".

Lo strumento, dedicato a Óscar Chávez ed al trio Los Morales che abitualmente l'accompagna, si chiama L'altra chitarra. L'interprete che quest'anno celebra 50 anni di attività artistica, ha annunciato che il prossimo 25 agosto darà un concerto nell'Auditorium Nazionale e che userà l'altra chitarra zapatista per promuovere quello ed altri concerti.

"Che bello che nonostante tutto c'è gente come voi che non tace" - ha affermato Chávez mentre stringeva la mano dei comandanti e delle comandanti indigene, nella caffetteria del Rincón zapatista, nel quartiere Obrero di questa città. "Ci sono tentativi di cancellare la memoria della vostra lotta, ma non dobbiamo permetterlo". Ed alzando la modesta chitarra ha aggiunto: "Chissà se da questa mi verranno fuori delle belle ed utili canzoni" e Marcos gli ha risposto: "Chissà se suona!"...

Il comandante Zebedeo ha detto che quella "chitarra ribelle" è per chi è "un artista a partire dalla coscienza del suo pensiero". Ed il comandante Tacho: "La musica è stata molto importante nella lotta per i diritti dei popoli indigeni. Per questo è importante il suo lavoro. Lei recupera le canzoni che non si trovano più: sembrerebbe che le canzoni di ora siano migliori, ma questo non è vero".

Rivelando forse una vocazione nascosta, Tacho ha aggiunto: "Non possiamo ormai più diventare artisti adesso, ma la musica interessa alla nostra lotta".

Dopo che la Commissione sesta zapatista si è ritirata, il cantante ha detto che il riconoscimento era "inaspettato" e che ringraziava molto emozionato, perché veniva da persone "con tanta dignità". Gli zapatisti "sono la cosa migliore che abbiamo in Messico" - ha concluso Chávez.

Questa è la prima attività nota della Commissione sesta da quando è arrivata in questa città, il giorno 26, per iniziare la seconda tappa dell'altra campagna. Ci si aspetta che nei prossimi giorni i delegati zapatisti partano verso il nord ed il nordovest del paese per incontrarsi con comunità indigene ed attivisti locali in una decina di stati.

È impressionante lo stuolo di poliziotti e spioni - sempre in civile e senza identificazioni - che circonda il locale zapatista dove è sistemata la Commissione sesta, in strada Zapotecos. Con video, telefoni, radio e tutti gli apparecchi del caso.

Aldilà di poche auto-pattuglie della polizia della capitale che passano lontano, i veicoli della sporca e provocatoria "guardia" sono civili, con targhe del DF o senza targa. Ce n'è anche una dello stato del Messico: targa LYT 47-77.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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