La Jornada - Mercoledì 31 maggio 2006
In Vancouver esigono la sospensione della repressione contro l'altra campagna in tutto il paese
La sede messicana in Costa Rica ha concentrato le mobilitazioni internazionali di ieri
Nell'azione all'ambasciata in Santiago del Cile ha parlato la cineasta Valentina Palma
HERMANN BELLINGHAUSEN

Sono quattro giorni consecutivi di proteste in distinte parti dal mondo contro la repressione sfrenata in San Salvador Atenco, Stato del Messico, all'inizio di maggio. Il tempo continua a passare e le autorità messicane tengono in prigione circa 30 persone, ne perseguitano molte di più e continuano a non giudicare né punire i responsabili della brutalità poliziesca, mentre continua ad estendersi sempre di più il ripudio internazionale.

Le rappresenze diplomatiche del paese rimangono sotto pressione. Questo martedì il turno è toccato a María del Carmen Oñate Muñoz, ambasciatrice in Costa Rica, la cui sede in San José è stata circondata da decine di persone coperte da paliacate rossi in solidarietà coi prigionieri politici in Santiaguito e La Palma. Lunedì 29 era stato il turno dell'ambasciata di Santiago del Cile, dove un numeroso gruppo di universitari e di organizzazioni simpatizzanti con lo zapatismo hanno manifestato e consegnato una lettera di protesta all'ambasciatore Ricardo Villanueva Hallal. Era presente Valentina Palma Novoa, cineasta espulsa per il "reato" di essersi trovata nella località mexiquense il 4 maggio. Ha anche avuto la sua la rappresentanza consolare di Murcia, Spagna. Mercoledì 31 si annuncia una manifestazione davanti alla sede messicana di Bordeaux, Francia. Ed il 18 giugno ci sarà a Barcellona un concerto per Atenco e l'altra campagna con la partecipazione di Manu Ciao e gli Amparanoia.

Durante la Giornata Internazionale, convocata dalla Commissione Intergalattica dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, ci sono state manifestazioni a Roma, Berlino, Barcellona, Vancouver, Toronto, San Francisco, Albuquerque, Los Angeles, Oxnard, L'Avana, Buenos Aires, Rosario e Mar de Plata, per lo meno. Secondo la commissione zapatista, "in strade e piazze pubbliche, di fronte ai consolati ed alle ambasciate messicane, con tavoli di informazione, volantini, musica, poesia, danza, pitture, fiori, lettere, opere teatrali, hip hop ed un'infinità di azioni creative, il mondo continua a ripudiare la violenza del governo"

A Roma, in Italia, si è organizzato una critical mass interplanetaria, una concentrazione di ciclisti che hanno percorso la città "per reclamare un modello di mobilità senza petrolio", e richiedeva pure la libertà per i carcerati di Atenco: infatti hanno coperto le loro biciclette con cartelli informativi. Il movimento Roma Arcoiris ha partecipato alle elezioni di domenica con azioni informative tra le migliaia di elettori.

Dopo l'Incontro Zapatista Europeo, in Catalogna, è stata lanciata una dichiarazione di solidarietà con Atenco firmata da comitati e collettivi delle località catalane di Almoster, Badia del Vallés, Barcellona, Batea, Falset, Foix, García, La Garriga, Lleida, Reus, Sant Adriá del Besos e Tarragona. Anche collettivi di Madrid e Vigo. Della Francia, i rappresentanti di Auch, Feux, Parigi, Saint Girons e Tolosa. Come di Atene, Lugano e Ginevra.

In Vancouver, Canada, c'è stato un presidio "per esigere l'alt della repressione all'altra campagna in tutto il Messico" con lo slogan: "Non portar odio ma rabbia per contagiarci d'indignazione"; a Toronto si è marciato per la liberazione dei carcerati al grido di "Nessuno è illegale. Statuto per tutti". Nella capitale di Cuba, durante un concerto popolare, l'altra Avana ha realizzato azioni informative su Atenco. In Argentina ci sono stati presidi in Rosario ed a Mar de Plata (l'azione-rito urbano Le vene aperte dell'America Latina, un recital e l'opera teatrale ambulante La marcia) e nel parco Lezama di Buenos Aires un presidio "per i prigionieri politici di Atenco, mapuche e per tutti quelli che lottano". Negli Stati Uniti sono state varie le mobilitazioni: tra di esse una manifestazione di fronte al consolato messicano in Albuquerque, Nuovo Messico.

A Berlino, circa 150 persone hanno manifestato a favore dei carcerati di Atenco e l'altra campagna. Ha consegnato una lettera di protesta all'ambasciatore Jorge Castro-Valle ed hanno dichiarato: "Sappiamo che nel contesto di brutalità del governo messicano in Texcoco ritroviamo anche gli interessi neoliberali dello Stato tedesco e dell'Unione Europea. Sappiamo chi è interessato al nuovo aeroporto di Città del Messico ed a chi servirebbe. Anche se la distruzione della resistenza del popolo è d'interesse comune dell'alleanza capitalista, i colpi, le torture, le violazioni e le esecuzioni non si possono accettare. Per questo facciamo pressione sul governo tedesco e sulle imprese che investono in Messico affinché si investighino e si puniscano gli assassini, i violentatori ed i torturatori e per liberare immediatamente i carcerati". Durante la marcia si sono lette le testimonianze dei poliziotti che hanno ammesso di aver ordine di agire "senza che importasse il prezzo". Ed il "prezzo" è stato molto grande e "è già uno scandalo mondiale".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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