La Jornada - Venerdì 31 marzo 2006
Chiedono che si volocizzino i lavori di ricostruzione e di pulizia degli alvei dei fiumi prima della stagione delle piogge
Lanciano un appello alla resistenza civile fra le popolazioni disastrate per Stan
Organizzazioni dei produttori protestano per la mancanza di opere, pensano che ci sia malversazione di fondi - Bloccata per il quarto giorno consecutivo la strada fra Messico e Guatemala
RODOLFO VILLALBA SANCHEZ - CORRISPONDENTE

Tapachula, Chis, 30 marzo - Produttori rurali, impresari ed organizzazioni sociali delle regioni Costa, Sierra e Soconusco hanno oggi lanciato un appello alla resistenza civile agli abitanti dei 41 municipi danneggiati l'ottobre scorso dall'uragano Stan, per richiedere che si veloccizzino i lavori di ricostruzione e la pulizia dell'alveo del Suchiate, visto che si avvicina la stagione delle piogge.

Oggi hanno cominciato a distribuire nelle comunità un documento firmato dall'Associazione Agricola del Caffè, dai Frutticoltori del Soconusco, dalle associazioni di produttori di banane e soia, dagli agrosilvicultori, dall'Associazione dei Ristoranti, dai collegi di Ingegneri Civili, degli Avvocati e degli Architetti, ecc.

I settori produttivi protestano perché sono già passati cinque mesi da quando l'uragano Stan ha devastato la regione e che nei giorni immediatamente seguenti hanno sentito promesse di aiuti, di risorse e di nuove infrastrutture, ma poco o niente di quanto promesso è arrivato. Ricordano le parole del presidente Vicente Fox che aveva detto dopo il disastro che l'uragano avrebbe dovuto essere chiamato "San Stan" per tutti gli aiuti che sarebbero arrivati ai chiapanechi.

La crisi economica nella zona ha fatto crescere la disperazione e la paura man mano che si avvicina la stagione delle piogge. I rappresentanti di diversi settori hanno emesso un comunicato dove lanciano "un appello a tutti i rappresentanti dei settori sociali e privati per iniziare la resistenza civile".

Mauricio González, segretario dell'associazione dei produttori di banane per l'esportazione, spiega che si sta cercando di unire tutti gli abitanti della Costa, della Sierra e del Soconusco per protestare per la mancanza di lavori di ricostruzione e di pulizia degli alvei.

Mancano 40 giorni all'inizio della stagione delle piogge, ma i fiumi seguono ad essere pieni di macerie. "Per questo dobbiamo unirci per realizzare una protesta di massa davanti all'attenzione nulla dei tre livelli di governo", dichiara il documento.

I proclami governativi affermano che sono stati destinati almeno 80 milioni di pesos per il settore agricolo, ma i produttori negano avere ricevuto tali aiuti. Inoltre, sospettano che le risorse siano state messe da parte per la campagna elettorale di Rubén Velázquez López, che appoggia il governatore Pablo Salazar Mendiguchía.

Eusebio Ortega Contreras, presidente dell'Associazione Agricola Locale dei Frutticoltori del Soconusco, ha detto che la prossimità delle piogge ed il rischio di straripamento dei fiumi stanno causando panico nella regione.

Abitanti del municipio di Suchiate hanno bloccato per il quarto giorno consecutivo le entrate alla città, paralizzando di fatto il traffico dall'America Centrale, il che ha fatto convocare dal governatore Pablo Salazar Mendiguchía una riunione a porte chiuse con rappresentanti della zona.

Il negoziato però ristagna per quanto riguarda la principale petizione degli abitanti di Suchiate e di Frontera Hidalgo: la pulizia dell'alveo del Suchiate, con macchinario pesante.

Centinaia di veicoli di passaggio e di camion sono rimasti bloccati. I passeggeri sono obbligati a camminare con i loro bagagli e le loro merci per trasbordare su altri autobus. Molti condannano la protesta, ma altri la giustificano.

"Sono nel loro diritto, fanno bene a fare queste richieste al governo, perché non ha fatto niente per loro in questi ultimi mesi" - dice Mario Gómez, un viaggiatore che è rimasto bloccato a causa delle proteste.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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