El Universal - Lunedì 30 ottobre 2006
Oaxaca: cronologia del conflitto

Il 1° maggio 2006 ha inizio il conflitto nello stato di Oaxaca, quando membri della Sezione 22 del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione (SNTE) consegnano al governo di Ulises Ruiz, un documento con le principali richieste del movimento.

Il 22 maggio inizia il presidio a tempo indefinito di centinaia di insegnanti nel centro storico di Oaxaca, con l’appoggio di organizzazioni sociali. I professori dato che la risposta alle loro richieste era stata nulla, occupano varie strade della zona.

Il 1° giugno il movimento blocca i cinque accessi all’aeroporto internazionale di Oaxaca.

Il 2 giugno avviene la prima mega-marcia con la partecipazione di 80 mila persone in appoggio al presidio e contro il governo statale. Ulises Ruiz, governatore di Oaxaca, intima loro di tornare a scuola il 5 giugno.

Il 5 giugno il movimento non accetta l’ultimatum del governatore perché non sono state prese in considerazione le sue richieste...

Il 7 giugno si realizza la seconda mega-marcia del movimento.

L’8 giugno una commissione del magistero capeggiata dal segretario generale della Sezione 22 Enrique Rueda va a Città del Messico per incontrarsi col governo federale e trovare una soluzione al conflitto.

Il 14 giugno tentano attaccano il presidio al centro della città ma l’operazione della polizia statale fallisce.

Il 16 giugno il magistero inizia a negoziare con la Segreteria del Governo. C'è una terza mega-marcia a Oaxaca.

Tra il 17 e il 21 giugno si costituisce formalmente l’Assemblea popolare del Popolo di Oaxaca (APPO).

Il 22 giugno il governo statale convoca una manifestazione a favore della liberazione di Oaxaca.

Il 23 e il 24 giugno l’assemblea statale del magistero democratico accorda che continui il presidio e che si intensifichino le azioni di protesta nella capitale.

Il 28 giugno c'è la quarta marcia contro Ulisses Ruiz.

Il 2 luglio trionfa il voto dello scontento ed il PRI perde quasi la totalità dei distretti.

L’11 luglio sono destituiti Jorge Franco Vargas (segretario generale del governo) e José Manuel Vera Salinas (direttore generale della sicurezza pubblica) per la loro partecipazione allo sgombero violento del 14 giugno.

Il 17 giugno viene cancellata la realizzazione del Festival de la Guelaguetza. Il governo statale dice che è per evitare scontri.

Il 24 giugno centinaia di persone partecipano Guelaguetza, evento realizzato presso lo Stadio dell’Instituto Tecnológico di Oaxaca.

Il 1° agosto centinaia di donne ribelli marciano per le strade ed occupano installazioni di radio e televisione del governo dello stato.

Il 4 agosto le donne che erano a guardia delle installazioni della Corporación Oaxaqueña di Radio e Televisione, denunciano detonazioni di petardi e spari di armi da fuoco nelle vicinanze da parte di un gruppo di uomini.

Il 9 agosto si intensificano i fatti di violenza. Organizzazioni che trasmettono da Radio Cacerola 96.9 FM parlano di “allerta rossa” per attacchi mentre stavano organizzando dei picchetti per le strade.

Il 18 agosto si realizza un blocco civile statale, vengono bloccate le principali entrate alla città di Oaxaca.

Il 19 agosto si annuncia la creazione e l’approvazione da parte del Governo federale, dell’autodenominatosi Consiglio dei Rappresentanti Cittadini nel quale partecipano fra gli altri Samuel Ruiz, Francisco Toledo, Pablo González Casanova, Carlos Monsivais e Rodolfo Stavenhagen.

Il 21 agosto, dopo varie notti di spari e detonazioni nelle vicinanze del Cerro Fortin e delle installazioni di Canal 9 da cui trasmettevano membri dell’APPO, vengono fatti sgomberare i picchetti che erano stati lì fino ad allora.

Il 15 settembre viene dato a Oaxaca il "grido" dell’indipendenza popolare.

Il 21 settembre ha inizio la marcia-camminata per la dignità del popolo di Oaxaca verso Città del Messico.

Il 23 settembre viene effettuata un’altra marcia a Matías Romero per la caduta dei poteri a Oaxaca. Ulises Ruiz "riappare" nella capitale dello stato minacciando gli insegnanti di sciogliere i loro contratti e promettendo di contrattare con indulgenza nel caso in cui tornino all’insegnamento lunedì 25.

Il 24 settembre si registrano nuovi fatti di violenza nel centro della città. In mezzo a una sparatoria da parte di funzionari pubblici statali e federali, sono stati identificati poliziotti in abiti civili. Integranti dell'APPO cercano il governatore nell’hotel Camino Real.

Il 25 settembre decade l’ultimatum di Ulises Ruiz al magistero per la ripresa dell’insegnamento.

Il 26 settembre l’Assemblea statale della sezione 22 annuncia che i risultati della consulta danno l'indicazione di continuare la protesta fino alla caduta del governatore.

Il 28 settembre l’APPO decreta l’allerta massima di fronte agli attacchi armati in diversi punti della città e per i diversi atti di violenza commessi in per provocare il movimento sociale. Fallisce il blocco convocato dall'iniziativa privata, si registra attività normale nel trasporto pubblico e nel commercio. Dopo quasi una settimana di cammino la marcia per la dignità dei popoli di Oaxaca continua.

Il 30 settembre aerei ed elicotteri realizzano voli di “ricognizione” secondo il governo federale. Si riporta lo sbarco di truppe nei porti di Salina Cruz y Huatulco. Si conclude l’Assemblea Statale del Popolo di Oaxaca. Fra le risoluzioni si decidono varie azioni di resistenza e solidarietà per le settimane a venire sia in Oaxaca che a Città del Messico come in altri stati del paese.

Il 1° ottobre vengono riportati attacchi violenti alle barricate istallate in zona Brenamiel, dove si trovano antenne radiofoniche. Un piccolo aeroplano a luci spente sorvola per più di mezz’ora tutta la città.

Il 2 ottobre continuano le mobilitazioni militari nella città di Oaxaca. Nelle vie della città manifestazioni in commemorazione della strage degli studenti del 1968.

Il 3 ottobre l’APPO e la Sezione 22 dello SNTE si rifiutarono di partecipare al tavolo del Governo visto che ci partecipano i colpevoli del conflitto, sollecitano di crearne una alternativa.

Il 4 ottobre fallisce il forum convocato dal segretario degli interni, Carlos Abascal. Nel lasciare l'incontro fatto in Città del Messico, i capi delle comunità indigene invitati denunciano l'assenza del tema indigeno nella proposta di soluzione del governo federale.

I 7 ottobre la marcia-camminata per la dignità del Popolo di Oaxaca arriva alla valle di Chalco.

Il 9 ottobre, dopo avere camminato per più di 500 chilometri, i manifestanti installano un presidio davanti al senato della Repubblica. Segreteria del Governo e rappresentanti degli insegnanti e dell’APPO si accordano per discutere una proposta sull'affidamento della sicurezza pubblica di Oaxaca ad un comando federale.

L’11 ottobre inizia ufficialmente la visita della vice-commissione del senato della Repubblica per raccogliere informazioni su Oaxaca, partecipano tre rappresentanti del PRD, del PRI e del PAN.

Il 12 ottobre i senatori si riuniscono con Ulises Ruiz in un hangar dell’aeroporto della città di Oaxaca.

Il 14 ottobre uomini armati aprono il fuoco contro una barricata nella colonia Miguel Alemán.

Il 16 ottobre comincia nel Distretto Federale lo sciopero della fame perché vengano deposti i poteri ad Oaxaca.

Il 18 ottobre continuano gli spari notturni contro accampamenti e barricate, così come atti di violenza in diverse parti della città.

Il 19 ottobre, con apparizioni quasi simultanee in televisione ed interviste alla stampa, Ulises Ruiz, Flavio Sosa ed Enriquefanno Rueda Pacheco (governatore e capi dell’ APPO e sezione 22, rispettivamente), assicurano che entro il 30 di ottobre ci sarà la ripresa delle lezioni. Il Senato messicano decide di non dichiarare la caduta dei poteri, seppur riconosce che Oaxaca vive nell’ingovernabilità. Migliaia di persone marciano a Oaxaca per esprimere il loro rifiuto della decisione legislativa a favore di Ulises Ruiz.

Il 20 ottobre nella notte ci sono spari contro la casa dell’artista Francisco Toledo.

Il 28 ottobre si registra la crisi più violenta dei cinque mesi di conflitto sociale, con 4 morti fra i quali il reporter statunitense Bradley Roland Will e l’insegnante Emilio Alonso Fabián, uccisi da armi da fuoco.

Il 29 ottobre la polizia federale preventiva inizia dalle prime ore del giorno l'entrata verso lo Zocalo di Oaxaca. Dopo un lungo giorno di avanzamenti e ripiegamenti, durante la notte prende il controllo della piazza. L'APPO ripiega all’'università. Il presidente della Commissione Nazionale dei Diritti Umani, Jose Luis Soberanes, in un rapporto preliminare, menziona che apparentemente due persone hanno perso la vita per l’operazione della polizia federale preventiva.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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