La Jornada – Domenica 29 gennaio 2006
Arturo Núñez rifiuta le accuse del delegato Zero
RENE ALBERTO LOPEZ - CORRISPONDENTE

Villahermosa, Tab., 28 gennaio - L'ex sottosegretario del Governo e ex coordinatore del PRI alla Camera dei Deputati Arturo Núñez Jiménez ha risposto oggi alle dichiarazioni del delegato Zero, che lo aveva accusato, la vigilia, di essere corresponsabile della strage di Acteal, in Chiapas. "Credo che tante notti in solitudine nella selva facciano delirare Marcos, perché quando accaddero questi fatti, avevo smesso di lavorare alla Segreteria del Governo", ha affermato.

Rispondendo alle domande dei mezzi di comunicazione, l'ex priista ha insistito: "Quei fatti sono successi il 22 dicembre del 1997, quando ero già deputato federale. Ho smesso di essere sottosegretario del Governo ad aprile di quell'anno, quindi è evidente che l'orologio di Marcos non funziona più".

Il tabasqueño ha inoltre assicurato che il leader guerrigliero incorre in una grave confusione, perché parla di democratizzare il paese, ma poi non vuole partecipare alla politica nazionale dei partiti.

Marcos: Núñez, "amico e nemico" di López Obrador

Nelle sue prime dichiarazioni pubbliche durante il passaggio dell'altra campagna da terre tabasqueñe venerdi scorso, il delegato Zero ha parlato contro ai candidati presidenziali del PRI, Roberto Madrazo Pintado, e del PRD-PT-Convergenza, Andrés Manuel Lòpez Obrador, ma le sue critiche hanno raggiunto anche Núnez Jiménez, politico originario di questo stato.

Nell'assemblea realizzata nel parco Juárez di questa capitale, Marcos ha manifestato: "Abbiamo già visto Arturo Núnez, che è di qui e che, a parte di essere corresponsabile della strage di Acteal, Chiapas, risulta ora essere assessore di Andrés Manuel López Obrador".

Il leader insurgente ha quindi terminato, "prima è stato nemico ed ora è amico" del candidato presidenziale.

Núnez Jiménez negoziò con i partiti politici la riforma elettorale del 1989, che si concluse con la fondazione dell'Istituto Federale Elettorale, del quale è stato il secondo consigliere presidente.


La Jornada – Domenica 29 gennaio 2006
Va bene che Marcos venga a SLP, afferma De los Santos
Martín Sánchez Treviño – corrispondente

Nueva Apolonía, Tamps., 28 gennaio - Durante la denominata cavalcata delle Huastecas, a cui hanno partecipato Fidel Herrera, Eugenio Hernández e Marcelo de los Santos, governatori, rispettivamente, di Veracruz, Tamaulipas e San Luis Potosí, il mandatario di questo ultimo stato ha manifestato che è pronto a ricevere la comitiva dell'altra campagna.

Il mandatario potosino ha sostenuto che se il comandante Marcos arriva a San Luis Potosí, "lo riceveremo come altri personaggi che visitano il nostro stato e la nostra regione huasteca". Va bene che venga, perché ci deve essere armonia e democrazia - ha commentato - ed ha negato la presenza nei villaggi haustechi di gruppi sovversivi o antigovernativi, nei quali trovi eco l'altra campagna. "Qui viviamo in pace, c'è sensibilità politica, qui non succede più niente", ha sostenuto.

I governatori hanno percorso a cavallo 32 chilometri di strade montuose e di pianure, seguiti da circa 3 mila cavalieri e hanno firmato in questa comunità un accordo regionale per promuovere la sicurezza pubblica, la sanità vegetale e animale, così come progetti di infrastruttura stradale. Hanno stabilito l'importanza di raggiungere accordi per rendere più competitivi i popoli haustechi e per risolvere le richieste di servizi di base.

(tradotto da Elisa Puggelli)

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