La Jornada - Sabato 28 gennaio 2006
Clima teso durante l'evento per la presenza di informatori priisti
IN TABASCO, MARCOS SI SCAGLIA CONTRO MADRAZO E LÓPEZ OBRADOR

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Villa Vicente Guerrero, Tab. 27 gennaio - Rosa del Carmen Ramírez aveva detto con rabbia: "Se voto per il Peje, voto per tutta una marmaglia di corrotti". Oggi
pomeriggio, l'incontro con aderenti dell'Altra Campagna nella regione chontal, è stato un giudizio ampio e ragionato contro le amministrazioni perrediste, in particolare contro il presidente municipale di Centla, David Ascencio Arellano.

Il clima nel piccolo prato dell'Università Indigena era surriscaldato. L'indignazione di studenti ed indigeni contro il PRD era grande. Quando il signor Primo Pérez ha letto un documento dove i perredisti chiedevano all'Altra Campagna di unirsi ad "Alianza Por el Bien de Todos" e di portare avanti la causa indigena, il subcomandante Marcos ha annunciato che non avrebbe parlato lì, ma nella piazza centrale di questa comunità, per cui la cerimonia alla presenza di circa 300 persone, si è trasformata in una calda assemblea di oltre duemila persone.

Affrontando centinaia di perredisti in disaccordo con le sue critiche, il delegato Zero ha invitato la popolazione a non lasciarsi più ingannare dai partiti e ad organizzarsi per liberare il paese dai politici. Senza citare direttamente il candidato presidenziale del sole azteco, come aveva fatto ore prima nella capitale, il portavoce zapatista ha detto che nessun candidato vuole risolvere realmente i problemi del popolo. Marcos ha invitato la gente a non lasciarsi ingannare dalla classe politica ed ha chiesto ai membri dei partiti di smettere di provocare venendo alle riunioni dell'Altra Campagna, che "non è il loro posto".

Nel giorno più "caldo" dell'Altra Campagna, il subcomandante Marcos a Villahermosa aveva affrontato un ambiente ostile e teso, per l'opprimente presenza di agenti governativi e di intelligenza, poliziotti in borghese e perfino informatori personali del governatore Manuel Andrade e del candidato presidenziale del PRI, Roberto Madrazo. Il nervosismo era evidente.

A questo si aggiunga la copertura mediatica su scala tabasqueña. Decine di reporter, cameraman e giornalisti dei molti media locali, quasi tutti madracisti, che hanno "richiesto" che Marcos parlasse e "li informasse" dal suo arrivo nell'entità.

In territorio nemico

Nella piazza d'armi di Villahermosa, l'Altra Campagna è arrivata in territorio nemico. Il delegato Zero non si è lasciato sfuggire l'occasione e dopo aver ascoltato gli oratori, postulanti e musicisti reggae e jazz, ha preso il microfono annunciando che avrebbe detto "alcune parole dedicate al tricolore di Roberto Madrazo Pintado e al giallo pallido di Andrés Manuel López Obrador".

Ma prima, ha fatto riferimento a quanto ascoltato in questo stato, "che non ha niente a che vedere con le bugie e le calunnie riportate dalla stampa locale, ma con quanto ci ha detto molta gente: il dolore, il coraggio e la rabbia in Tabasco. È la stessa cosa che ci portò ad organizzarci come zapatisti". Era un
evento di proselitismo, dove si è installato un tavolo di adesioni alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.

"Ci sono organizzazioni politiche, sociali, collettivi, famiglie in tutta la Repubblica Messicana che sono ormai stufi di quello che stanno facendo del nostro paese e di tutti noi". Ha citato il sequestro delle terre dei contadini "avallato dalla legge" ed ha denunciato il Procede ed i banchieri. Nel sudest "ci pestano per mandarci via. È quello che stanno facendo due politici nativi di questo stato".

Ha aggiunto: "Abbiamo ascoltato denunce contro quel criminale candidato alla Presidenza della Repubblica che è Roberto Madrazo Pintado. Mentre era governatore per il partito che lo sostiene, ha prodotto una grande concentrazione di ricchezza, ma appena ci si toglie dalle strade principali, il resto delle altre strade sono distrutte, le case in cattivo stato, le fogne non funzionano, un fiume ad un lato e neppure c'è acqua nelle case. La sottrazione della terra, l'inquinamento attraverso la Pemex, il non accoglimento delle richieste dei lavoratori, i licenziamenti, la crescita del crimine, la tossicodipendenza e la prostituzione. Questo è il Tabasco che ha lasciato Roberto Madrazo, ed ora promette di fare questo in tutto il paese".

In questo clima è andata aumentando la partecipazione. Le spie e gli osservatori del governatore e del candidato tricolore ascoltavano Marcos dire, non a loro, ma a quelli dell'Altra Campagna: "Se arriverà là in alto, dimenticherà questa terra, perché per lui è stata solo un gradino che ha dovuto salire per raggiungere un posto che gli assicuri impunità per i suoi crimini e più ricchezza".

Ha ricordato che qualche oratore aveva affermato che non importa in che trincea ci si trovi, o in quale partito. "Bugia. Importa. Perché nella trincea da questa parte ci sono i giovani musicisti, i popoli indios, le donne, i contadini derubati, i lavoratori, i maestri, gli studenti. Nell'altra trincea ci sono i grandi proprietari, il PRI, il PAN, il PRD, il PT. E fino ad ora nella nostra trincea hanno gettato le acque sporche delle loro fogne, inquinamento, morte e distruzione. In questa trincea stiamo resistendo. Il Messico del basso è l'unica possibilità che il paese ha di sopravvivere.

Non faremo trattative con un governo che sappiamo già che non ascolta, che serve solo per rubare e che spende enormi quantità di denaro per sfruttarci. Non saremo più lo scalino del marciume, della corruzione e dell'umiliazione incuneati nel centro e nel nord della Repubblica. Nel sudest sta iniziando un movimento nazionale di sinistra anticapitalista per trasformare radicalmente il nostro paese. Dall'altra parte c'è quel criminale vergognoso, perché se c'è qualcuno che ha ammazzato della gente, rubato e spogliato, è Roberto Madrazo, che adesso dice che con lui si faranno le 'sue' cose".

Marcos ha segnalato i legami del priista "con i narco ed il crimine organizzato, è da qui che ha costruito il suo potere economico ed ha ottenuto, come sapete, la governatura, ed ora con questo stesso potere vuole comprare la Presidenza della Repubblica, con elargizioni, grandi meeting e tutta la simulazione pagata in televisione, radio e stampa".

Il PRI "è un partito di ladri, dall'alto in basso"

Ricorda che a San Juan Chamula gli indigeni hanno dato potere a questo partito "per commettere i crimini che conosciamo. In Tabasco hanno dato il potere a Roberto Madrazo per farsi rubare la terra, le risorse, il salario e la dignità della gente".

D'altro lato ha ricordato che alcuni giorni fa, "Andrés Manuel López Obrador ha detto che gli si può dire tutto ma non di essere bugiardo ed incoerente. E noi siamo qui a dire che è tutte e due le cose. È bugiardo perché a Città del Messico diceva che per primi c'erano i poveri, ed è quello che va dicendo ora per il paese, ma per primi sono venuti quelli che hanno di più, ed ha cacciato i piccoli commercianti". Come a Villahermosa, "piena di centri commerciali e circondata da povere comunità".

Ha aggiunto che il candidato perredista "è un incoerente, perché lui ha guidato uno dei movimenti più sorprendenti di questo paese, quando furono occupati i pozzi petroliferi ed ha affrontato anche la grande frode di Roberto Madrazo quando in maniera vile ottenne la governatura. (López Obrador) è incoerente perché si è dedicato a smantellare il movimento popolare a Città del Messico e continuerà a farlo se sarà presidente.

Vedrete come quelli che indossano la maglietta rossa si metteranno quella gialla. Abbiamo già visto Arturo Núñez, che è anche di qui. Corresponsabile del massacro di Acteal, ora è consulente di AMLO. Prima era suo nemico, ora è suo amico. Si tratta di questo, cambiare sempre dalla parte di quelli che ci sfruttano e si prendono pure gioco di noi, perché la campagna elettorale dei partiti è ridicola. Sembra un programma culturale di quelli patrocinati dal governo di Tabasco o di Vicente Fox".

Felipe Calderón, piccolo di testa e cuore

Marcos ha indicato, "facendogli da comparsa" al PAN, "un piccolo signore, piccolo di cuore e di testa, Felipe Calderón; un cospiratore dell'estrema destra che tenta di fingere che se arriverà alla Presidenza non sarà come Vicente Fox". Ha concluso: "Abbiamo già visto i tre partiti in governi municipali, statali o federali. Abbiamo visto quelli del PRD spararci perché noi indigeni zapatisti non volevamo accettare incarichi e volevamo portare acqua ai compagni che non l'avevano, perché il PRD gliel'aveva tolta, non il PRI né il PAN, né i ricchi. Le cose non cambieranno con loro".

"Da tutte le parti sta nascendo questo movimento di liberazione e ribellione. A questo dedichiamo le nostre forze, non a fare la pappa ad un candidato. Non c'è differenza tra i tre partiti. Nelle loro mani ci sono sangue e furti, e voi lo sapete perché li conoscete". L'Altra Campagna è, al contrario, "uno spazio di quelli che stanno in basso, non una pedana per salire in alto. Lo vogliate o no, questo movimento si alzerà e trasformerà questo paese".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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