La Jornada - Venerdì 26 maggio 2006
"Ritarderà ancora" la ricostruzione dopo i danni in Chiapas in ottobre
Nuove distruzioni per le piogge nelle zone già toccate da Stan: un morto
Le precipitazioni di questa settimana hanno isolato di nuovo varie comunità
ANGELES MARISCAL E RODOLFO VILLALB - CORRISPONDENTI

Motozintla, Chis, 25 maggio - Le piogge di mercoledì e giovedì in municipi della costa e della sierra del Chiapas hanno causato la morte di una persona ed il ferimento di due, oltre ad inondazioni, dislavi e caduta di ponti provvisori che davano l'accesso a comunità rurali colpite dall'uragano Stan, nell'ottobre 2005.

La strada di comunicazione con i municipi Frontera Comalapa, Amatenango de la Frontera, Motozintla, El Porvenir, Siltepec e Bejucal di Ocampo è aperta ad intermittenza per crolli in vari tratti.

È una zona di alte montagne dove nell'ottobre scorso dià si sono verificati crolli, straripamenti ed inondazioni di villaggi. Sono passati otto mesi e solo 18 giorni fa sono cominciati i lavori per riparare ai danni.

Javier Domínguez, responsabile delle opere di ricostruzione delle strade, da parte dell'impresa Trébol de Chiapas, ha spiegato che "il denaro è arrivato molto tardi, e proprio quando abbiamo iniziato è incominciata la stagione di piogge. Così siamo di nuovo fermi, perché lavorare con precipitazioni costanti è molto rischioso per gli operai e per la popolazione che transita per la zona".

Domínguez è stato intervistato davanti all'ospedale dell'Istituto Messicano della Previdenza Sociale di Motozintla, dove è stato ricoverato Emateo Gómez Morales, sul quale poche ore prima era caduto un muro durante i lavori di ricostruzione della strada di collegamento con El Porvenir.

Personale del Centro Regionale di Attenzione alle Emergenze ed ai Disastri che è accorso in aiuto alle persone seppellite dai crolli hanno recuperarato il corpo di un lavoratore morto che è stato identificato come Bartolo Ruiz.

In un comunicato, il governo dello stato ha informato che l'incidente è dovuto alla caduta di una parete di contenimento per "problemi di livellazione nei lavori di edificazione" e che "il Sottosegretariato di Protezione Civile scarta qualsiasi relazione di questo fatto con le piogge".

Ma, in Motozintla, a 200 chilometri della capitale dello stato, la realtà è un'altra.

Eduard Molina, rappresentante del Fondo Nazionale per i Disastri Naturali, e Sergio Ordóñez Gómez, titolare della Protezione Civile di Motozintla, hanno dichiarato a La Jornada che il problema è complicato "perché negli ultimi giorni i tratti carrozzabili si tappano continuamente, per i crolli, situazione che si acutizza nelle strade comunali che metteno in comunicazione le comunità rurali".

Il costruttore Javier Domínguez ha spiegato che l'uragano Stan ha rammollito gli strati sottosuolo ed ha lasciato molte rocce libere. "Ora che ha ricominciato a piovere quei terreni si stanno assestando ed in una geografia come questa (la sierra) questo è sommamente pericoloso, perché non ci sono terreni piani, ma gole. Così, un piccolo crollo continua a trascinare tutto al suo passo e si ingrandisce, coprendo strade, case ed interi villaggi.

Il risultato immediato è l'ostruzione delle strade e la paralizzazione di alcuni lavori di ricostruzione, perché il macchinario non può passare e perché per togliere i crolli sono necessari almeno due giorni senza pioggia".

Joel Reyes Cisneros, direttore della scuola tele-secondaria di Pavencul, nella zona alta di Tapachula, ha detto che sono crollati due ponti provvisori nel tratto tra l'ejido Chespal ed il quartiere Vega Malacate, così sono rimasti bloccati veicoli da entrambe le parti.

In Suchiate, più di 150 case dei quartieri al nord del capoluogo municipale sono rimaste inondate quando le acque del fiume hanno superato il bordo che divide e protegge le abitazioni.

Nella zona della costa, i fiumi Vado Ancho, Despoblado e Huixtla sono cresciuti per le piogge che ha portato con sé l'ondata tropicale numero uno, ed i transiti provvisori tra i municipi di Escuintla, Villa Comaltitlán e Huixtla sono stati in parte bloccati.


Conagua: serio rischio di straripamento fiumi
Angelico Enciso L.

I fiumi del Chiapas sono davvero a rischio di straripamento, poiché la stagione delle piogge è incominciata in aprile e la pulizia degli affluenti ha coperto appena un 33,5 per cento in quanto a longitudine, mentre si sono estratte solo un 25 per cento del volume di fanghi e macerie - ha detto Héctor Zúñiga Pérez, vicedirettore delle infrastruttura idraulica della Commissione Nazionale dell'Acqua (Conagua) in Chiapas.

Il funzionario ha spiegato che ci sono dei casi, come quello del fiume Huixtla, dove è necessario rifare nuovamente l'alveo, perché praticamente è sparito ed adesso è largo sei metri, dopo che l'uragano Stan ha causato crolli e straripamenti, l'anno scorso.

Intervistato telefonicamente, il funzionario ha spiegato che dopo che è finita la licitazione delle opere di pulizia degli alvei, con la quale si sono aggiudicati 76 contratti di lavoro e 6 di supervisione, i lavori sono cominciati il 3 marzo per un ammontare di circa mille 911 milioni di pesos del Fondo Nazionale per i Disastri Naturali.

Ha puntualizzato che sono stati previsti lavori su 37 fiumi ed era rimasto in sospeso il Suchiate, perché si tratta di un alveo internazionale, dove l'8 maggio sono iniziati i lavori; in questo caso si doveva stabilire un accordo con il Guatemala per mezzo della Commissione Internazionale dei Limiti e delle Acque (CILA). Lì si deve costruire un bordo di protezione di 8 chilometri e ripulire 40 chilometri d'alveo. Zúñiga Pérez ha puntualizzato che le zone critiche - vicine a comunità e città - sono quelle dei fiumi Suchiate e Coatán, quest'ultimo in Tapachula, poi Huixtla, Cintalapa, Escuintla, Atepecahua e Pijijiapan, e nella parte alta c'è il Xelaju.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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