Proseguono le azioni di protesta per liberare il compagno Dámaso
Indymedia Chiapas - 26 febbraio 2006

Oggi, alle 17, nella Piazza della Cattedrale di questa città, si darà lettura di un documento dell'organizzazione Cocidep

Ieri, sabato, alle 10 della mattina era prevista, nel Palazzo di Giustizia di Los Altos, l'udienza per la dichiarazione preparatoria di Damaso Villanueva, attivista politico fermato irregolarmente ieri.

Tuttavia, per misura di sicurezza -così si sono espresse le stesse autorità giudiziarie-, questa udienza ha avuto luogo all'interno del CERESO dove si trova fermato il nostro compagno.

Nonostante dovesse essere un'udienza pubblica, il giudice ha permesso l'entrata a solo sette persone, mentre in altri sessanta, compagni e compagne, stavamo aspettando fuori dal CERESO, con striscioni e slogan, in presidio.

L'accusatore, l'impresa telefonica Pegaso, ha presentato due testimoni, donne, che corroboravano la versione che Dámaso avesse partecipato alla distruzione di un'antenna di telefonia cellulare nell'ottobre del 2004.

La dichiarazione di queste due persone risulta almeno sospetta, visto che raccontano i fatti in modo meravigliosamente identico, inoltre una delle due non ha presentato nessun documento d'identificazione e l'altra è cliente dello stesso avvocato che presenta la denuncia e, per aumentare i sospetti, dicono che identificarono Dámaso tra molte persone, per qualcosa che è successo due anni fa e nell'oscurità della notte.

Nella sua dichiarazione, Dámaso ha detto che è contro l'installazione, senza aver consultato gli abitanti del quartiere, di questo tipo di antenne. Ma, il giorno dei fatti, il 24 ottobre 2004, non si trovava lì perchè stava partecipando ad una riunione del Consiglio cittadino come rappresentante della sua organizzazione COCIDEP.

A prova della sua innocenza conta con più di quattro testimoni e con la relazione stessa della riunione.

Quindi è chiaro che il nostro compagno Dámaso Villanueva è una vittima in più della campagna di persecuzione degli attivisti e di chi lotta, che si sta espandendo in molti dei posti nei quali l'Altra Campagna è attiva.

È importante ricordare che i fatti per i quali è trattenuto Dámaso ebbero luogo nell'ottobre del 2004 e il mandato di cattura risale allo stesso mese dell'anno seguente, però è stato reso effettivo solo ieri.

Oggi domenica, alle 17, nella piazza della Cattedrale della città di San Cristóbal de Las Casas, riprenderà il presidio con atti di protesta esigendo la liberazione immediata del compagno Dámaso. Inoltre si darà lettura di un pronunciamento delle distinte organizzazioni che compongono la "sexta coleta".

Per martedì 28, si sta preparando una gran marcia in città per continuare ad esigere la sua libertà e la fine della persecuzione delle persone e delle organizzazioni che lavorano per migliorare questo paese.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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