La Jornada On Line - 25/12/2006
Xenofobica e razzista, la costruzione del muro degli Stati Uniti

Messico, DF. - La costruzione di un muro alla frontiera meridionale degli Stati Uniti è un atto di aperta ostilità, di xenofobia e di razzismo contro il Messico e, dal punto di vista diplomatico, attenta contro il buon vicinato e la convivenza pacifica - ha dichiarato lo specialista dell'UNAM, Edmundo Hernández-Vela.

Il ricercatore del Centro di Relazioni Internazionali della Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell'UNAM ha detto che dietro quello muro ci sta la prepotenza di un'amministrazione disposta a passare al di sopra di qualsiasi considerazione e pronta ad offendere uno dei suoi soci più importanti.

E questo, anche se il Messico è il principale paese che lo rifornisce della manodopera richiesta dalla sua economia.

Ciò avviene per evitare il nesso forestiero "dal quale per paradosso dipendono, perché gli Stati Uniti non sopravvivrebbero senza contatto con l'esterno, senza la partecipazione della manodopera straniera ed in particolare di quella latina che è un pilastro fondamentale della sua economia".

Questo muro - ha detto - è la più importante conferma che gli immigranti rispondono alle necessità crescenti del mercato statunitense e che se il flusso continua è perché sono indispensabili per il buon andamento dell'industria statunitense e per la competitività dei suoi prodotti.

Hernández-Vela ha ricordato che in mezzo a questa controversia c'è l'uso fazioso della questione dei lavoratori durante i periodi elettorali, perché si cerca di recuperare una parte degli elettori, la parte più conservatrice della società statunitense, e quella che è stata convinta che c'è un vincolo tra immigrati e terroristi.

In questo modo - ha aggiunto - si dimentica che coloro che sono riusciti ad espandere e favorire il fenomeno dell'estremismo sono stati proprio gli statunitensi, con la loro politica di annientamento dei popoli durante la loro storia.

Il dottore in scienze politiche ha sottolineato che il vicino paese sa perfettamente che nessuna barriera fermerà l'immigrazione.

I messicani continueranno a cercare di passare e sicuramente troveranno modo di eludere tutte le barriere che si porranno.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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