La Jornada - lunedì 25 settembre 2006
Denunciano la sua intromissione nelle elezioni presidenziali
Protestano in 22 supermercati Wal-Mart nel DF
Clienti denunciano violazioni lavorative

CAROLINA GOMEZ ED ENRIQUE MENDEZ

Nel quadro delle azioni di resistenza civile pacifica decise dalla convenzione nazionale democratica (CND) il 16 settembre, ieri ci sono state manifestazioni di protesta nei 22 supermercati Wal-Mart del Distretto Federale.

Nelle manifestazioni si è parlato della frode elettorale, della "sistematica violazione dei diritti sul lavoro che questa transnazionale usa esercitare contro i suoi impiegati" e della "aperta campagna in favore di Felipe Calderón".

Il deputato federale del PRD, Ramón Pacheco, che è commissario nazionale per la resistenza civile della CND, era a capo del presidio presso il supermercato di questa catena ubicato in via Nextengo, nel quartiere Santa Cruz Acayucan, in Azcapotzalco. Ha denunciato che la multinazionale "violenta le leggi lavorative ed elettorali".

Nella protesta che ha riunito più di cento seguaci di Andrés Manuel López Obrador - alla quale si sono uniti alcuni clienti ed anche dei lavoratori del supermercato -, si è accusata questa catena di avere richiesto ai suoi impiegati di votare per Calderón.

Il parlamentare, ex-segretario per l'estero del Sindacato Messicano degli Elettricisti, ha sottolineato che la resistenza civile pacifica non si fermerà. "Non si può permettere che un presidente non eletto" dal popolo lo governi, ha sostenuto.

Il presidio nel supermercato è durato circa 50 minuti. Alcuni dirigenti della Wal-Mart hanno cercato di dissolverlo, ma altri si sono opposti, basandosi sulla "libertà di manifestazione". Quattro oratori erano persone che andavano a comprare.

Violazioni lavorative

La protesta si è concentrata sulla denuncia che Wal-Mart blocca qualunque tentativo di sindicalizzazione dei suoi lavoratori, che li obbliga a fare straordinari senza pagarli come dovuto ed impedisce che si registrino le ore lavorate, per evitare di essere denunciata.

Hanno affermato che in altri paesi questa stessa transnazionale è stata messa sotto accusa in varie occasioni per il suo "trattamento discriminante verso le donne e per l'utilizzo di minorenni".

Secondo la Dpa, i gruppi di manifestanti hanno bloccato le entrate di almeno cinque supermercati della catena statunitense in Città del Messico.

I manifestanti hanno denunciato che i salari pagati dalla transnazionale sono bassi e che non rispetta minimamente i diritti umani.

Un gruppo dell'organizzazione Flor y Canto, che aveva già organizzato un atto in appoggio a López Obrador nell'Angel de La Independencia, ha partecipato ad una delle proteste fuori della succursale Wal-Mart nel viale Universidad, dove hanno composto con dei cartelloni le iniziali dell'ex-candidato presidenziale della coalizione Per il Bene di Tutti.

Poco prima, nel monumento di Paseo de la Riforma, i manifestanti hanno gridato slogan contro la "imposizione" di Calderón Hinojosa e hanno ribadito la loro adesione alle risoluzioni della CND che ha dichiarato López Obrador "presidente legittimo" del Messico.

"Questo è un esercizio pieno della sovranità popolare, basato sulla nostra Costituzione, che sosterremo fino a che cesserà l'usurpazione del governo della Repubblica", hanno detto in un messaggio letto dalle scalinate del monumento, rimodellato di recente.

Hanno pure dichiarato la loro convinzione che, come parte della società civile, sia loro dovere informare la comunità nazionale ed internazionale "che non ci lasceremo prendere dalla paura e non claudicheremo nella nostra lotta per la speranza.

Il paese che vogliamo non è quello che la destra ed Azione Nazionale c'impongono. Il Messico è un paese in cui la dignità non è in vendita".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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