La Jornada - Sabato 25 febbraio 2006
La accusano di non occuparsi delle denunce presentate
Indigeni del Tabasco hanno dichiarato persona non grata Xóchitl Gálvez

RENE ALBERTO LOPEZ´- CORRISPONDENTE

Villahermosa, Tab, 24 febbraio - Autorità etniche di questo stato hanno dichiarato "persona non gradita nei villaggi indigeni del Tabasco" la titolare della Commissione Nazionale per lo Sviluppo dei Popoli Indigeni, Xóchitl Gálvez Ruiz.

La funzionaria federale, da parte sua, ha detto che in base all'accordo firmato con la Procura Specializzata per l'Attenzione ai Reati Elettorali (Fepade), sarà rafforzata la lingua indigena ed attraverso la radio, la campagna d'informazione affinché le etnie non si lascino corrompere in cambio della consegna di appoggi che arrivano dai programmi sociali come il Seguro Popular e Oportunidades.

Per questo, ha aggiunto, sarà molto difficile che i politici possano ingannare gli indigeni durante la compagna elettorale federale, perché "i gruppi etnici sono coscienti dei loro atti ed è quasi impossibile che i candidati alla presidenza possano comprare i loro voti in cambio di provviste o di denaro".

In un atto celebrato nella sede del governo dello stato, Gálvez ha firmato due accordi col governatore Manuel Andrade i cui impegni riguardano l'elettrificazione delle zone indigene e concretizzare un programma di infrastrutture di base.

In questo contesto, un gruppo di indigeni che è venuto a sapere dell'arrivo della funzionaria ha distribuito ai media un documento dove dichiarano che Gálvez Ruiz e pure la delegata nello stato, Deysi Marcín Hidalgo, "sono persone non grate nei villaggi indigeni del Tabasco".

Aggiungono che in questa zona non si è risposto alle denunce che hanno presentato ad entrambe le funzionarie, per cui manifestano la loro "più energica protesta contro gli arbitri, gli atti di corruzione e di discriminazione ai quali sono incorse in modo sistematico Xóchitl Gálvez Ruiz e Deysi Marcín Hidalgo".

Assicurano che entrambe le funzionarie sono a conoscenza "di ciò che sta succedendo nel nostro stato, ma non si sono mai nemmeno degnate di investigare le denunce presentate dalle nostre comunità" e le accusano di atti che "quotidianamente denigrano ed umiliano la dignità delle comunità indigene".

Il testo è firmato da 95 autorità, tra le quali Arsenio de los Santos de la Rosa, Crecencio Esteban Arias, José Manuel Arias Román, Germán Esteban Jiménez e Primo Pérez Hernández che assicurano di essere "autorità elette secondo gli usi ed i costumi delle diverse comunità indigene ubicate in territorio tabasqueño".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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