La Jornada - 23 novembre 2006
Un'organizzazione (priísta paramilitare) ha inviato una missiva a Marcos
Minacciano ejidatari di sgomberare insediamenti di basi zapatiste

ANGELES MARISCAL - CORRISPONDENTE

Tuxtla Gutierrez, Chis, 22 novembre - L'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (OPPDIC), accusata di essere un gruppo priísta paramilitare, ha rotto questo martedì il dialogo con le giunte di buon governo (JBG) ed ha detto che si scontrerà con basi dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, EZLN, se non liberano le sue terre in cinque municipi della Selva Lacandona.

L'OPPDIC ha alla testa l'ex-deputato Pedro Chulín che è coinvolto nello smantellamento dei municipi autonomi zapatisti dal 1997, ad es. con quanto successo a Taniperla...

In un comunicato rivolto a "Sebastián Guillén Vicente, Marcos", al Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno Comando dell'EZLN, al presidente della Repubblica ed al governatore dello stato, Vicente Fox e Pablo Salazar, l'organizzazione priísta ha accusato le JBG zapatiste dei municipi di Altamirano ed Ocosingo di "destabilizzare la zona".

Nel documento, Chulín ha negato che la sua organizzazione sia paramilitare ed ha dichiarato che è dedita a "difendere i giusti diritti dei popoli indigeni". Inoltre si vanta che le sue azioni siano servite per "stabilizzare la pace sociale nelle comunità".

Il leader dell'OPPDIC chiede "lo sgombero immediato dei terreni che sono stati occupati dalle basi d'appoggio dell'EZLN, ubicate nei municipi di Altamirano, Ocosingo, Chilón, Tumbalá e Sitalá". Minaccia di prendere le misure necessarie affinché "gli ejidatari possano recuperare le terre che legalmente competono loro".

"Manifestiamo al capo militare dell'EZLN ed ai governi che, a partire da oggi, rompiamo il dialogo con le cosiddette giunte di buon governo, perché non hanno la capacità di risolvere le invasioni fatte dai loro compagni, per cui la esortiamo a calmare la sua gente o noi prenderemo le misure corrispondenti".

Chulín, che ha ricevuto risorse federali e statali presuntamente destinate a progetti produttivi attraverso la sua organizzazione, ha dichiarato che le autorità sono le responsabili "di qualunque scontro tra le parti in lotta".

Il priísta termina: "Metteteci tutto l'impegno necessario per rispondere alle nostre domande sociali, poiché se non lo fate gli ejidatari faranno valere i loro diritti, costi quello che costi".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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