La Jornada - Martedì 23 maggio 2006
Tutte siamo Atenco: attrici, cantanti e scrittrici
Marcos: invece della paura il governo raccoglie rabbia

MARIANA NORANDI EDEMIR OLIVARES e ANGÉLICA ENCISO - INVIATA

La brutalità esercitata dai malgoverni messicani a San Salvador Atenco, i giorni 3 e 4 maggio - e che si estende fino a questa notte - in particolare la violenza contro le donne è la cosa che ci convoca qui, ha dichiarato il subcomandante Marcos nel suo intervento alla manifestazione "Donne senza paura, tutte siamo Atenco". Il Delegato Zero ha affermato che invece di raccogliere paura, il governo federale "sta raccogliendo indignazione e rabbia".

Rispetto alle dichiarazioni del governatore mexiquense, Enrique Peña Nieto, secondo cui quanto accaduto ad Atenco era stato pianificato dai gruppi sociali, Marcos ha risposto: "Se è così, allora tutte le picchiate, arrestate illegalmente, aggredite sessualmente, stuprate, vilipese, hanno pianificato, tra le altre cose, di essere donne".

Ha aggiunto che sulla base alle testimonianze delle "detenute senza paura", la società ha saputo che sono state oltraggiate; inoltre, "delle loro parole sappiamo che quella violenza ha dato piacere ai poliziotti. Il corpo della donna preso con violenza, usurpato, è stato la promessa di piacere data ai poliziotti insieme all'ordine di imporre la pace e l'ordine ad Atenco. Adesso vogliamo sentire le voci delle donne, e non abbiamo paura.

Si può ascoltare una luce? Si può sentire un'ombra? Abbiamo scelto di essere qui, di ascoltare e farci eco di un'ingiustizia compiuta contro le donne, abbiamo scelto di non avere paura di ascoltare chi non ha avuto paura di parlare".

Da parte sua, l'attrice Ofelia Medina ha detto che si sta lavorando affinché questo non si ripeta. In questo contesto, artiste, cantanti, musiciste, attrici, tutte talenti nei loro settori, hanno partecipato alla manifestazione coordinata da Medina, Ana Colchero e dalla produttrice teatrale Begonia Lecumberri.

Centinaia di persone hanno riempito il salone Los Angeles, nella colonia Guerrero. Tutti chiedevano ed esigevano la liberazione dei prigionieri politici di Atenco, ma soprattutto giustizia per le donne abusate e la punizione degli autori materiali ed intellettuali di quei crimini. Alla chiusura di questa manifestazione, le organizzatrici hanno comunicato di aver raccolto più di 110 mila pesos grazie all'incasso dello spettavolo.

"Quello che ci hanno fatto non sarà mai dimenticato", racconta una delle testimonianze lette dalle attrici.

Tra le partecipanti c'erano le attrici Julieta Egurrola, Ana Colchero, María Sorté, Jesusa Rodríguez, Liliana Felipe, Regina Orozco; le cantante Julieta Venegas, Astrid Haddad, la cantante blues Betsy Pecanins, Rita Guerrero; le cantanti rock Ultrasónicas e Licuadoras, tra altre.

È stata rappresentata l'aggressione degli agenti di polizia sulle detenute; sono state vendute le opere di vari artisti, come Alfredo Zalce; i caricaturisti Hernández, El Fisgon e Helguera; i fotografi Daniel Mendoza, Jorge Ávila; dischi di gruppi come Jaguares, Inspector, Astrid Haddad o el Tri e pittori come Karma Muyaes, che hanno donato le loro opere per raccogliere fondi.

Una delle rappresentazioni più applaudite dal pubblico è stata quella di Liliana Felipe, al sintetizzatore, e Regina Orozco e Jesusa Rodríguez, recitata, che hanno intonato una canzone della scrittrice Elena Poniatowska: "Vedove, nubili, amanti e sposate. Madri e sorelle formeranno il battaglione (...) alle donne abusate non è rimasto altro che farsi soldatesse".

Le attrici hanno letto un testo redatto dalla giornalista Lydia Cacho, nel quale critica il presunto appassionato discorso di Vicente Fox in difesa delle donne, l'indifferenza di sua moglie, Marta Sahagún: "Dov'è la signora Sahagún?".

Arnoldo Kraus ha letto un testo intitolato "Le stuprate di Atenco", accompagnato da Jimena Jiménez Cacho che recitava: "Per passare da Ciudad Juárez a San Salvador Atenco si passa sempre per Los Pinos".

D'altra parte, nel municipio di Temascalcingo, il governatore dello stato del Messico, Enrique Peña Nieto, ha detto che bisogna lasciarsi alle spalle i fatti di Atenco ed andare avanti.

Intervistato dopo l'inaugurazione del Terzo Foro Monarca, il mandatario statale ha chiesto che questo episodio non venga utilizzato come argomento politico ed ha ammesso che ci sono stati eccessi da parte della polizia.

Ha aggiunto che sono in corso le indagini dei fatti ed ha assicurato che sarà applicata la legge, ma ora " la cosa importante è continuare a lavorare per gli abitanti di San Salvador Atenco".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home